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Le opportunità dell'Istruzione "digitale"

L’Istruzione richiede nuove tecnologie come la realtà aumentata e la digitalizzazione e crescono le opportunità per le aziende. Ricoh spiega criticità e opportunità

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a cura di Giuseppe Saccardi

Pubblicato il 22/05/2014 alle 10:23 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:50

In un momento in cui le aziende dell'IT sono impegnate nell'individuare nuove opportunità di mercato, un aiuto a rimpinguare fatturati non sempre floridi potrebbe venire dalle nuove esigenze che emergono nel settore della formazione a causa  delle esigenze delle nuove classi di studenti, oramai tutti nati nell'era digitale e quindi in grado di sfruttarne proficuamente gli strumenti.

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La maggior parte degli studenti sono quelli che si possono definire "nativi digitali" e in quanto tali si aspettano che le università e gli istituti scolastici dispongano di tecnologie avanzate. Ma spesso una cosa sono le aspettative un'altra la realtà e non sempre le due vanno a braccetto.

Carsten Bruhn

Per capire se alle aziende dell'IT convenga investire in proposito e quale sia la propensione dei formatori (che non sempre coincide con quella degli studenti), Ricoh Europe ha realizzato una specifica ricerca. Da essa emerge che i dirigenti del settore dell’istruzione sono ottimisti riguardo all’innovazione tecnologica, ma mettono in evidenza alcuni aspetti che frenano il cambiamento,  come ad esempio l’eccessiva burocrazia.

Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe, evidenzia in proposito che la strategia di crescita Europa 2020 include il programma “Rethinking Education” e la “Open Up Education Initiative” che dimostrano come l’Istruzione sia  considerata un aspetto fondamentale per fare diventare l’Unione Europea più produttiva e innovativa, due aspetti su cui negli ultimi anni, a detta dei più, sembra aver battuto il passo.

Nello specifico poi, il settore dell’Istruzione sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti per quanto riguarda ad esempio la sempre maggiore diffusione dell’apprendimento a distanza, grazie questo a  reti a larga e larghissima banda e dispositivi mobili quali notebook o tablet. 

Tra le domande a cui è stato chiesto di rispondere  vi sono: Quale è l’atteggiamento dei dirigenti del Settore dell’Istruzione nei confronti dell’innovazione tecnologica? Cosa si aspettano gli studenti? A quale velocità si muove questo settore? 

Da nativi digitali a studenti digitali 

Dalla ricerca, condotta dall’Economist Intelligence Unit (EIU), è emerso che un quarto dei dirigenti del Settore dell’Istruzione è convinto che le nuove tecnologie, come ad esempio la Realtà Aumentata, ricoprono un ruolo importante nell’ambito dell’insegnamento migliorando le prestazioni del settore e l’esperienza degli studenti. La maggior parte degli studenti sono nativi digitali per cui è chiaro che si aspettano che le università garantiscano tecnologie avanzate. 

I dirigenti di questo settore riconoscono quindi l’importanza della tecnologia per introdurre maggiore velocità ed efficienza e oltre la metà si aspetta cambiamenti tecnologici significativi nei prossimi tre anni. I dirigenti hanno quindi un atteggiamento positivo nei confronti della tecnologia, ma ci sono comunque alcune questioni da risolvere per evitare il rischio che vi sia un impatto negativo sul raggiungimento degli obiettivi futuri degli istituti scolastici. 

Gli aspetti che impediscono una maggior velocità di cambiamento

Non va dimenticato ad esempio, osserva Carsten Bruhn, che ai dirigenti viene chiesto di fare di più con meno risorse. La ricerca mostra che quasi tutti i dirigenti (98%) si sentono sotto pressione perché viene chiesto loro non solo di introdurre cambiamenti ma anche di farlo rapidamente per far fronte alle richieste degli studenti. 

Un problema comune: l'eccessiva burocrazia 

La burocrazia sembra essere un problema comune e non limitato all'Italia. Molti istituti scolastici trovano difficile aumentare l’agilità e la velocità mediante la tecnologia a causa ad esempio dell’eccessiva burocrazia nei processi decisionali e della visione frammentata di tali processi. Il risultato è che il Settore dell’Istruzione fatica a introdurre cambiamenti e a innovare le modalità operative.

A meno che i leader di questo settore non intervengano immediatamente, questi freni potrebbero avere un impatto negativo sugli obiettivi futuri degli istituti scolastici, sulla crescita del settore e sull’innovazione come driver del successo. Sempre più il successo di un istituto scolastico si basa infatti sulla sua capacità di garantire efficienza e servizi agli studenti di elevata qualità, aspetti che potrebbero essere migliorati grazie alla tecnologia e all’ottimizzazione dei processi. 

Il punto di vista dei manager dell'Istruzione

Modernizzare il back-office: le esigenze

Dalla ricerca emerge anche che i manager del settore sono consapevoli della necessità di trasformare le attività del back-office che spesso sono ancora basate su documenti cartacei. Ai dirigenti è stato chiesto di identificare le aree che richiedono cambiamenti immediati; le risposte più frequenti sono state: 

  • migliorare i processi core business (44%)
  • assumere nuovo personale (42%)
  • implementare nuove tecnologie (40%).

In pratica, i dirigenti riconoscono l'importanza di introdurre una maggiore velocità ed efficienza. La tecnologia apre in tal senso nuovi orizzonti e i manager devono riuscire a focalizzarsi sui processi “core” e a percorrere la strada della digitalizzazione in modo che i materiali didattici e i documenti amministrativi siano sempre disponibili. 

Come procedere 

La velocità del cambiamento, osserva Ricoh, è quindi fondamentale per sviluppare programmi didattici di successo e in questo il ruolo dell'IT si evidenzia come basilare. 

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