L'identikit di un CIO della PA secondo Ricoh

Quali sono le caratteristiche professionali di un CIO appartenente al settore pubblico? Lo evidenzia una ricerca realizzata da Coleman Parkes Research per conto di Ricoh

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a cura di Giuseppe Saccardi

Una ricerca condotta da Coleman Parkes Research e commissionata da Ricoh Europe ha permesso di  evidenziare le caratteristiche che un CIO del settore pubblico dovrebbe avere per riuscire a guidare l’innovazione nei servizi ai cittadini in un momento di forte innovazione tecnologica, e con gli utenti che spesso dispongono di infrastrutture di comunicazione e dispositivi che sono più evoluti di quelli in uso nella PA, sia locale che centrale.

Ai primi tre posti in ordine di importanza si sono posizionati: un robusto background in ambito marketing, adeguate conoscenze tecnologiche ed esperienze concrete per quanto concerne la realizzazione e la gestione dei processi di business. Dalla ricerca è inoltre emerso come i dirigenti di questo settore siano positivi riguardo al ruolo del CIO. Ben il 90% di loro ritiene che i responsabili dei sistemi informativi dispongano degli strumenti necessari per guidare la trasformazione digitale necessaria a migliorare i servizi ai cittadini.

Non sempre però l'ottimismo, peraltro sempre da vedere positivamente come approccio, corrisponde alla realtà. Nonostante l’ottimismo espresso nella ricerca, da essa si evidenzia come oltre due terzi (68%) delle organizzazioni europee del settore pubblico non sia in effetti ancora pronto ad affrontare la forte trasformazione digitale in corso nel mondo del privato e delle aziende.

In uno scenario in forte evoluzione, interessato dal cloud, il BYOD, le reti a larghissima banda, i big data, senza trascurare le normative comunitarie in proposito di dati sensibili e altre normative, lo studio evidenzia come i CIO siano costretti a destreggiarsi tra le diverse attività necessarie a guidare la trasformazione digitale.

"Il settore pubblico – ha affermato Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe – esprime chiaramente quanto sia importante per il CIO riuscire a capire le esigenze di comunicazione dei cittadini. Gli obiettivi sono ormai chiari e l’Agenda Digitale punta a semplificare le interazioni dei cittadini e delle aziende con gli enti pubblici in tutta l’Europa e a rendere i servizi pubblici completamente elettronici. Obiettivo primario è fare in modo che il 50% dei cittadini europei possa usare servizi di eGovernment entro il 2015".

In un quadro generale però, osserva lo studio commissionato da Ricoh, persistono alcune aree importanti che non vengono però considerate come invece dovrebbero, quali ad esempio il change management e l’interconnessione tra tecnologie e persone.