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Lo Stato di Internet secondo Akamai

I dati raccolti da Akamai fotografano lo stato della rete. L'Italia è 23 esima nei Paesi EMEA per velocità media di connessione

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a cura di Paola Saccardi

Pubblicato il 29/09/2015 alle 10:30

Cresce di anno in anno la velocità di connessione di Internet che va di pari passo con una maggiore  diffusione e fruizione di contenuti video di alta qualità che vengono distribuiti in rete. Gli utenti sono sempre più esigenti e necessitano di servizi di connessione sempre veloci e disponibili ovunque.

Per conoscere l'evoluzione dello stato di Internet la società Akamai pubblica regolarmente un Rapporto che si basa sulle rilevazioni dei dati raccolti attraverso la Akamai Intelligent Platform e riporta le statistiche globali relative alla velocità delle connessioni e all'adozione della banda larga, lo stato di IPv4 e l'adozione di IPv6.

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Di seguito riportiamo i trend che la società ha evidenziato sulla base dell'ultimo Rapporto relativo al secondo trimestre del 2015.

dakamai foto

Cresce la velocità media di connessione 

A livello mondiale risulta che la velocità media di connessione per il secondo trimestre 2015 è aumentata del 3,5% passando a un valore di 5,1 Mbps, mentre la percentuale di crescita anno su anno è del 17%. Il trimestre considerato ha visto in particolare sette Paesi europei nella lista dei primi 10. Tra questi è la Svezia a occupare il primo posto, con una velocità di 16,1 Mbps, seguono: Svizzera, Paesi Bassi, Norvegia, Lettonia, Finlandia e Repubblica Ceca rispettivamente nelle posizioni dalla quinta alla decima. 

Questi Paesi hanno anche superato la soglia convenzionale dei 4 Mbps di velocità di connessione media, mentre 17 hanno superato la soglia dei 10 Mbps (Svezia, Svizzera, Paesi Bassi, Norvegia, Finlandia, Rep. Ceca, Danimarca, Romania, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Austria, Germania, Portogallo, Slovacchia, Ungheria e Polonia). 

Le variazioni anno su anno mostrano anch'esse un andamento positivo per i Paesi europei per quanto riguarda la connettività Internet. La Norvegia ha mostrato il progresso maggiore (+38%) e altri sei paesi hanno mostrato incrementi superiori al 20%: Slovacchia +34%, Portogallo +31%, Finlandia +27%, Polonia + 25%, Spagna +22%, Germania + 21%.

Purtroppo l'Italia non compare ai primi posti della classifica per velocità media di connessione, ma nell'areai EMEA si ritrova in 23esima posizione con una velocità di 6,4 Mbps nel secondo trimestre 2015. Risulta comunque in aumento del 12% rispetto al trimestre corrispondente nell'anno precedente.

Nel secondo trimestre 2015 la velocità media globale di connessione di picco è cresciuta del 12% toccando i 32,5 Mbps. In Europa sono nove i Paesi che hanno evidenziato un declino variabile tra 0,2% in Slovacchia e 3,7% in Norvegia, compensato da un aumento negli altri Paesi, dallo 0,5% della Finlandia al 7,1% del Belgio. In nove dei Paesi esaminati la velocità media di picco è stata superiore a 50 Mbps con la Romania a guidare per la prima volta il gruppo con un valore di 72,1 Mbps. Il picco di velocità media di connessione raggiunto in Italia nel trimestre in esame è stato pari al 30,2% e si attesta in penultima posizione a livello EMEA.

La connettività broadband

Akamai ha introdotto nel proprio rapporto la misurazione della percentuale di indirizzi IP connessi con una velocità media superiore a 25 Mbps, che rappresenta il nuovo benchmark per la connettività broadband adottato dalla Federal Communication Commission a partire da Gennaio 2015. 

È emerso che a livello mondiale il 4,9% degli indirizzi IP unici si è connesso alla rete Akamai a velocità superiori a 25 Mbps, con un incremento del 7,5% sul trimestre precedente. La Corea del Sud è il primo Paese al mondo nella penetrazione dei 25 Mbps.

Nel secondo trimestre sono sette i Paesi europei che si sono guadagnati una posizione nella classifica per l'adozione della broadband: la Svezia al quarto posto con una penetrazione del 15%, seguita da Lettonia, Svizzera, Lituania, Norvegia, Finlandia e Olanda nelle posizioni fino alla decima. L'incremento anno su anno varia da 0,8% per la Lettonia al 133% per la Lituania, unico Paese nella lista dei primi dieci a mostrare una penetrazione più che doppia rispetto al precedente anno.

A livello globale invece la percentuale di indirizzi IP unici connessi alla rete Akamai a velocità di almeno 4 Mbps è salita nel secondo trimestre al 64% (+1,1%). In generale, l'Europa ha dimostrato alti livelli di penetrazione delle connessioni a 4 Mbps (Paesi Bassi 95%, Romania 94%, Danimarca 93%, Svizzera 93%, Svezia 92%, Belgio 91%, Austria e Finlandia  90%).

Anche l'Italia ha riportato una crescita nelle connessioni a banda larga di un certo interesse se si considera una variazione anno su anno (+13%), raggiungendo il 70% di penetrazione.

IPv4 and IPv6

Nel secondo trimestre 2015 sono stati quasi 804 milioni gli indirizzi IPv4 connessi alla Akamai Intelligent Platform da 242 località. 

Per la prima volta dopo qualche trimestre, l'Italia esce dalla top ten globale, scalzata dall'India, passando da poco più di 18milioni di indirizzi connessi registrati nel primo trimestre 2015 a meno di 17milioni e mezzo nel trimestre in esame. Nella top ten, i Paesi che hanno registrato un declino sono gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile.

Sono invece i Paesi europei che dominano la graduatoria delle prime dieci nazioni con la più alta percentuale di richieste ad Akamai su IPv6. Analogamente al trimestre precedente il Belgio ha mantenuto la prima posizione col 38% delle richieste. Al secondo posto la Svizzera che, col 23% delle richieste, ha mostrato l'incremento maggiore, con un balzo del 168% rispetto al trimestre precedente. Come nel trimestre precedente gli unici due Paesi non europei presenti nei primi dieci posti della classifica sono Stati Uniti e Peru.

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