Il mercato dei videogame portatili sta assistendo a un paradosso senza precedenti: mentre la Nintendo Switch 2 stabilisce record di vendite impressionanti con 3,5 milioni di unità vendute in soli quattro giorni, le prestazioni del suo display si rivelano sorprendentemente deludenti secondo recenti analisi tecniche. La console nasconde, infatti, una componente cruciale che presenta criticità significative per l'esperienza di gioco moderna.
I test condotti dal reviewer cinese Chimolog hanno messo in luce dati preoccupanti riguardo ai tempi di risposta dello schermo della nuova console Nintendo. Il display da 8 pollici, caratterizzato da risoluzione 1080p e refresh rate di 120 Hz, mostra un tempo di risposta medio di 17,06 millisecondi, un valore considerato inadeguato per gli standard attuali del gaming. Questa lentezza si traduce in una vera e propria incapacità fisica dei pixel di cambiare colore abbastanza rapidamente per garantire un'esperienza di gioco fluida a 60 FPS.
La variabilità delle prestazioni risulta ancora più allarmante quando si considerano i valori estremi registrati durante i test. Nel migliore dei casi, lo schermo raggiunge un tempo di risposta di 8,88 ms, mentre nelle condizioni peggiori arriva a toccare i 27,46 ms. Questo divario tecnologico appare ancora più significativo se paragonato alle prestazioni della Switch originale, che secondo i test di Monitors Unboxed risulta più veloce di 10 ms rispetto al nuovo modello.
La scelta tecnologica di Nintendo sembra aver privilegiato altri aspetti qualitativi del display, sacrificando deliberatamente la velocità di risposta. Il pannello IPS utilizzato dimostra infatti prestazioni eccellenti in termini di resa cromatica, coprendo il 100% dello spazio colore sRGB, il 99,6% del DCI-P3 e il 97,9% dell'Adobe RGB. Il rapporto di contrasto raggiunge valori rispettabili di 1309:1, mentre l'uniformità della luminosità si attesta all'1,54% con picchi di 303 cd/m².
Tuttavia, le innovazioni tecniche adottate da Nintendo presentano compromessi aggiuntivi che influenzano l'esperienza utente. Il pannello utilizza una disposizione RGB "speciale" con diodi organizzati secondo un pattern ondulato, una soluzione che migliora alcuni aspetti delle prestazioni ma causa problemi di leggibilità del testo, rendendolo sfocato in modo simile a quanto accade con molti display OLED di fascia media.
L'incognita del refresh rate a 120 Hz
Le limitazioni tecniche del display sollevano interrogativi importanti riguardo alle prestazioni alla massima frequenza di aggiornamento supportata. I test non sono riusciti a verificare completamente il comportamento del pannello quando opera a 120 Hz, lasciando aperta la questione se i tempi di risposta migliorino sufficientemente alle frequenze più elevate. Teoricamente, i display tendono a mostrare tempi di risposta migliori quando operano vicino alla loro frequenza massima, ma rimane incerto se questo miglioramento sarebbe sufficiente per garantire un'esperienza gaming ottimale.
Le aspettative del mercato si concentrano ora su una possibile versione OLED della Switch 2, che potrebbe risolvere almeno parzialmente i problemi di prestazioni del display. La tecnologia OLED, già utilizzata con successo nella Switch OLED, offrirebbe tempi di risposta significativamente migliori e una qualità visiva superiore, anche se introdurrebbe probabilmente costi di produzione più elevati e potenziali problemi di burn-in nel lungo termine.