Mercati e big tech: occhi puntati sull'IA

Axelle Pinon, membro dell'Investment Committee di Carmignac, riflette sull'andamento dei mercati e sul ruolo che big tech e IA avranno nella ripresa economica.

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a cura di Marina Londei

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Conclusasi la seconda stagione degli utili, è tempo di fare un bilancio dell'andamento dei mercati. Axelle Pinon, membro dell'Investment Committee di Carmignac, ha condiviso la sua visione sullo stato dell'economia e su ciò che dovremmo aspettarci in futuro.

Gli investitori sono stati positivamente colpiti dalla resilienza dell'economia statunitense: negli ultimi due trimestri i mercati azionari hanno registrato un'importante crescita delle valutazioni, anche se l'atteggiamento rimarrà cauto nei prossimi mesi.

Secondo il consensus gli utili trimestrali delle società Standard&Poor's dovrebbe scendere tra il 6 e l'8%; nonostante ciò, nel terzo trimestre si registrerà una ripresa degli utili che durerà fino al 2024.

Tra le società che hanno guidato maggiormente le performance s&P500 ci sono big tech come Nvidia, Meta e Microsoft; per questo, tra i temi sotto più stretta osservazione da parte dei mercati ci sono le società tecnologiche e la loro capacità di registrare risultati beneficiando delle nuove tecnologie di IA.

Secondo gli investitori, le società del comparto big tech dovrebbero registrare una delle migliori crescite degli utili tra le società statunitensi per il secondo trimestre 2023. Il focus principale dei mercati sono le opportunità di profitto legate all'IA, come era successo nella passata stagione delle trimestrali: se prima, però, ci si era concentrati sulla frequenza con cui si parlava di intelligenza artificiale, questa volta si guarderà ai risultati ottenuti.

Al momento è Microsoft la società che sta beneficiando maggiormente dall'IA, sia per via della sua partnership con OpenAI che per l'introduzione di Copilot nella suite 365. Meta invece, dopo un periodo un po' instabile, è riuscita a recuperare la fiducia degli investitori grazie al recente cambio di rotta del management che ha comportato una riduzione significativa dei costi e ha ridotto gli investimenti nel metaverso.

La situazione in Europa

Per quanto riguarda l'Europa, la contrazione degli utili trimestrali sarà maggiore rispetto agli Stati Uniti: la stima è del 12% ed è da attribuire per lo più alla debolezza del settore manifatturiero.

Le PMI sono già entrate in una fase di contrazione che spaventa gli investitori, anche se il consensus prevede una ripresa per il 2024. Sarà il settore del lusso a rivestire uno dei ruoli più importanti nella ripresa economica, già uno dei protagonisti delle performance degli indici europei del 2023.

In generale, gli economisti stanno valutando la portata dell'imminente rallentamento dei mercati basandosi sull'andamento del settore dei beni di consumo. Finora le aziende del settore sono state in grado di sopportare l'aumento dei prezzi, ma ci sono dei segnali preoccupanti: in segmenti come quello della vendita al dettaglio si sta sviluppando una tendenza alla rapida decelerazione della crescita dei salari. Il rischio, spiega Pinon, è un rallentamento dell'economia e la nascita di una guerra dei prezzi.