Non solo una tecnologia ma una vera e propria visione. Nutanix si è affermata come una delle prime 50 aziende di software al mondo, registrando una crescita a doppia cifra anche in un contesto macroeconomico complesso. La sua strategia si fonda su principi rimasti immutati negli ultimi 12 anni: semplicità dell'esperienza cliente, tecnologia aperta e un forte focus sulle partnership. "L'evoluzione dell'IA", secondo Christian Turcati, Presales Systems Engineering Southern Europe di Nutanix, "non è solo una questione tecnologica ma di programmazione. L'IA sta entrando in produzione, sta diventando un problema molto più esteso rispetto a quello che può essere il semplice approccio dal punto di vista economico, come una vera e propria sfida a livello geopolitico. Non possiamo più fornire un semplice prodotto o una piattaforma ma un modello operativo più esteso".
Con un Net Promoter Score (NPS) che supera costantemente i 90, l'azienda pone la soddisfazione del cliente come priorità assoluta, gestendo grandi progetti senza mai perdere di vista l'attenzione al singolo utente. L'obiettivo primario di Nutanix è chiaro: portare la "cloud experience", caratterizzata da elasticità, agilità e self-service ovunque: nel datacenter tradizionale, nell'edge e nel multi-cloud ibrido. "Il mercato italiano è caratterizzato da una grande attenzione alla sicurezza e alla conformità normativa (come NIS2 e DORA), specialmente nei settori chiave come finanza, istituzioni, energia e trasporti. L'approccio di Nutanix, che integra sicurezza e pianificazione attenta, si adatta perfettamente a queste esigenze conservative ma lungimiranti. La capacità di Nutanix di lavorare con una vasta rete di partner in tutta Italia le permette di affrontare e realizzare grandi programmi di trasformazione".
Per Sammy Zoghlami, SVP Emea di Nutanix, l'area EMEA e, in particolare, l'Italia, stanno vivendo una fase di particolare dinamismo. L'Italia sta crescendo più velocemente della media EMEA grazie a diversi fattori. Fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che stanno accelerando i progetti di innovazione, consentendo alle aziende di realizzare iniziative di trasformazione che erano in stallo per mancanza di budget. L'Italia è stata una delle migliori a livello europeo nel proporre e ottenere fondi per progetti di innovazione, in particolare nella fornitura di nuovi servizi al cittadino (sanità, trasporti).
"I numeri sono importanti ma la soddisfazione è il nostro pilota numero uno. Nutanix delinea la propria strategia puntando non solo sui risultati finanziari, ma soprattutto sulla soddisfazione del cliente e sulla validità della propria infrastruttura iperconvergente (HCI), considerata ormai superiore per costi e resilienza. Se nel mercato tradizionale delle macchine virtuali l'azienda sta consolidando la propria leadership rispetto a concorrenti storici, la vera evoluzione riguarda il mondo delle applicazioni moderne. Grazie all'acquisizione della tecnologia D2IQ, abbiamo unito la propria solidità nello storage alla gestione avanzata dei container, ottenendo un posizionamento unico come piattaforma generalista, capace di gestire con la stessa efficacia sia le applicazioni legacy che i nuovi servizi cloud e di intelligenza artificiale".
La sfida della virtualizzazione
Un fattore chiave della crescita attuale è la situazione di mercato, dove Nutanix si posiziona come un'alternativa ai nomi più blasonati. La virtualizzazione non è destinata a scomparire; è un requisito fondamentale per la resilienza aziendale (ad esempio, per funzioni come vMotion). Nutanix offre una piattaforma che gestisce con semplicità sia le applicazioni monolitiche tradizionali sia quelle cloud-native containerizzate, unendo il meglio della resilienza di una piattaforma iperconvergente (HCI) con l'agilità del cloud.
Rispetto a concorrenti che partono da un substrato containerizzato, l'approccio di Nutanix, che si basa su una solida fondazione di virtualizzazione, offre sistemi container più resilienti e più facili da gestire per gli amministratori di macchine virtuali aziendali, evitando una curva di apprendimento troppo ripida. Nutanix ha sviluppato metodologie e strumenti come Nutanix Move per automatizzare e velocizzare le migrazioni, riducendo i rischi e i tempi di transizione per i clienti.
Dall'IA Generativa all'IA decisionale
L'Intelligenza Artificiale rappresenta la prossima frontiera, ma molte aziende (l'86% circa) non sono ancora pronte a causa della mancanza di dati strutturati e della difficoltà nel misurare il ritorno sull'investimento (ROI). Nutanix prevede un cambiamento di paradigma: un passaggio dall'AI Generativa all'AI Decisionale entro il 2026-2027.
Per Manosiz Bhattacharyya, CTO di Nutanix, "l'evoluzione della piattaforma riflette il cambiamento epocale nello sviluppo software, passando dalle applicazioni monolitiche, che richiedevano un'infrastruttura resiliente e rigida, ai moderni microservizi frammentati ed esposti tramite API. Per supportare questa transizione, Nutanix ha adattato il proprio stack tecnologico non solo per gestire CPU e memoria tradizionali, ma anche per integrare i nuovi acceleratori hardware come GPU e DPU, essenziali per il calcolo parallelo e le applicazioni di intelligenza artificiale. Sul piano dell'infrastruttura, l'azienda ha superato il concetto esclusivo di iperconvergenza, aprendosi al supporto di architetture storage three-tier disaggregate. Tuttavia, è stata fatta una scelta tecnologica precisa: Nutanix non supporterà il Fibre Channel, considerandolo una tecnologia obsoleta rispetto alle attuali velocità dell'Ethernet (200-400 Gbps). La direzione intrapresa è quella di allinearsi agli standard dei grandi cloud provider, puntando su protocolli come NVMe over TCP".
Parallelamente, con la soluzione Nutanix Cloud Clusters (NC2), l'azienda permette di estendere l'intero stack software sui principali cloud pubblici (AWS, Azure e presto GCP), facilitando scenari di disaster recovery e gestione dei picchi di lavoro senza la necessità di rifare le applicazioni. Per gestire questa complessità geografica, Nutanix Central offre un punto di controllo unificato per applicare policy di sicurezza e governance su scala globale. Un focus centrale è la Nutanix Kubernetes Platform (NKP) e ai dati. "Kubernetes stia diventando sempre più stateful, assorbendo i servizi dati e le garanzie di resilienza tipiche della virtualizzazione tradizionale. L'obiettivo è fornire una piattaforma che includa nativamente servizi essenziali per l'operatività, evitando che i team IT debbano assemblare componenti disparati".
Per quanto riguarda l'Intelligenza Artificiale, la strategia è pragmatica: "spostare il calcolo dove risiedono i dati". Poiché migrare enormi volumi di dati non strutturati verso il cloud è costoso e inefficiente, Nutanix sta potenziando i propri servizi Files e Objects per eseguire l'inferenza e l'analisi direttamente on-premise o all'edge, preparando al contempo l'infrastruttura per l'arrivo degli "agenti AI" autonomi, che richiederanno ambienti di esecuzione sicuri e isolati (sandbox). "Nutanix si posiziona come l'alternativa principale per le aziende che cercano stabilità, prevedibilità dei costi e un'evoluzione tecnologica senza traumi. A differenza di chi richiede una curva di apprendimento ripida e una trasformazione radicale delle competenze verso il cloud-native puro, Nutanix si propone come un ponte capace di gestire con la stessa semplicità operativa sia le macchine virtuali tradizionali che i container. Questo approccio permette alle aziende di modernizzare l'IT gradualmente, mantenendo la resilienza aziendale e riducendo il rischio operativo durante la migrazione".