Puntare sul Cobol per entrare nel mondo del lavoro

In alcuni casi il passato sembra non passare mai ed essere sempre di attualità. E' il caso del Cobol, che offre opportunità di risparmi e di lavoro

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a cura di Giuseppe Saccardi

Tra i linguaggi che forse pochi softwaristi di oggi conoscono o di cui hanno sentito parlare, di certo si posiziona il COBOL (acronimo che stà per COmmon Business-Oriented Language, ossia linguaggio comune orientato alle applicazioni commerciali), un linguaggio che ha alle spalle una storia di decenni e decenni di sviluppi a partire dagli albori dell'informatica. E cioè quando le linee di codice scritte in un giorno si misuravano in poche decine. Ma che però producevano dei programmi che resistevano a virus, test intensivi e a decenni di funzionamento.

A conti fatti, non è detto che le centinaia se non le migliaia di linee di codice prodotte oggigiorno tramite la programmazione a oggetti e ambienti di sviluppo sempre più sofisticati risultino più convenienti e sicuri.

Il problema è particolarmente sentito in ambienti che spaziano dall'industriale al finanziario o ai servizi di trasporto, dove programmi scritti in Cobol costituiscono tutt'ora la base di applicazioni core business. Si tratta di software ultra collaudati da cui nel corso degli anni è stato rimosso  anche l'ultimo bug e in cui è praticamente impossibile per un virus installarvisi o un hacker farsi breccia.

E' comprensibile quindi la riottosità che anima i manager IT quando si presenta da loro un venditore che gli propone sibillinamente di buttare tutto, riscrivere le applicazioni in un linguaggio e in un ambiente "più moderno", che guarda caso ha proprio per le mani e nel suo portfolio prodotti, aperto al cloud, alla mobility, in breve, ai driver che stanno pilotando l'evoluzione del mondo aziendale e del suo modo di operare.

Se si riesce a resistere ai canti interessati di queste sirene il fatto è che però i problemi e le esigenze da loro esposti sono reali. La soluzione ci sarebbe, e cioè creare un contesto in cui senza dover riscrivere tutto il codice COBOL, si possa però calarlo nei nuovi ambienti, dal cloud al mobile. Il problema è che innanzitutto ci vuole uno strumento che permetta di farlo e, non meno importante, perché il software non si scrive da solo, perlomeno e fortunatamente non ancora, ci vuole il programmatore e l'analista che lo idei. 

La soluzione in effetti c'è ed è quella che ha sviluppato MicroFocus con il rilascio del Visual Cobol. Visual COBOL è una particolare implementazione del COBOL ideata per poter essere calata in framework .NET o Java e operare con codice nativo aperto x86. In pratica fare da ponte e colmare il gap creatosi tra il COBOL classico e il mondo di Internet e della programmazione object oriented.

Un ponte verso il mondo del lavoro

Ma la funzione di pontiere il Visual COBOL non lo svolge solamente per portare le applicazioni scritte in COBOL (e i dati seguenti danno un'idea del mondo nascosto in cui si annida come un gigantesco micelio), ma lo può fare anche per nuove startup e tra studenti alla ricerca di un lavoro e il mondo industriale alla ricerca di programmatori e pecialisti.

Chi dovesse credere che il COBOL sia stato spazzato via dai nuovi linguaggi deve solo leggere i dati che seguono (Fonti: Aberdeen Group; Giga Information Group; Database & Network Journal; The COBOL Report; SearchEngineWatch.com; Tactical Strategy Group):

  • Il 90% dei sistemi informativi delle top Fortune 500 utilizza ogni giorno il COBOL 
  • Il 70% di tutti i dati aziendali è scritto in COBOL
  • Il COBOL mette in comunicazione 500 milioni di cellulari tutti i giorni 
  • Il COBOL regola l’85% di tutte le transazioni aziendali giornaliere 
  • Il 95% di tutte le transazioni ATM utilizzano COBOL
  • L’80% di tutte le operazioni point-of-sale sono gestite grazie al COBOL 
  • Le applicazioni dei maniframe aziendali scritte in COBOL ammontano ad un valore di 2 trilioni di dollari 
  • Ogni anno si scrivono 5 miliardi di linee di nuovo codice COBOL 
  • L’investimento totale in tecnologie COBOL, staff e hardware è stimato intorno ai 5 trilioni di dollari 
  • Circa 2 milioni di persone lavora attualmente in COBOL 

Particolarmente interessante l'ultimo punto, quello dei due milioni di addetti. Probabilmente lo sarebbero di più se  nelle scuole e università si seguissero di più le esigenze del mondo industriale e dei servizi e meno quello delle mode. In pratica, se Internet dovesse sparire dalla scena dovremmo tornare a darci appuntamento con il telefono e a mandare fax, ma se dovessero improvvisamente svanire tutte le linee di codice di COBOL dai mainframe mondiali le comunicazioni collasserebbero, non si sarebbe più in grado di effettuare buona parte delle transazioni operazioni finanziarie,prenotazioni e il trasporto di buona parte dei container che viaggiano per il mondo.

Sono quindi numerose le motivazioni per imparare il COBOL perché, osserva  Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager di Micro Focus, una delle principali preoccupazioni delle aziende è quella di non riuscire a sostituire i programmatori esperti con nuove leve. Grazie a Visual COBOL i vecchi e nuovi linguaggi di programmazione lavorano insieme attraverso un’interfaccia semplice e visuale perché permette di lavorare anche in ambienti Java o C,e  gli sviluppatori possono imparare direttamente sul campo anche le tecniche del COBOL”, ha aggiunto Gigante.

Prima di puntare sul nuovo, viene a questo punto da aggiungere, potrebbe essere opportuno valutare il consolidato e sfruttarne al meglio le opportunità che offre al di fuori degli schemi mentali che solo il nuovo sia bello e utile.