American Gods, Draghi Mondadori: la recensione. Le divinità camminano fra noi

Torna American Gods di Neil Gaiman con I Draghi Mondadori. Uno degli istant classic della narrativa fantastica moderna arriva in una versione deluxe da avere in libreria.

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a cura di Mauro Longo

Torna American Gods di Neil Gaiman con I Draghi Mondadori , uno degli "istant classic" della narrativa fantastica moderna questa volta "vestito" in una delle versioni  più cool mai realizzate. Ci sono dei libri che sono dei classici istantanei, dei testi il cui successo travalica ogni aspettativa degli autori, capaci di dare vita a vere e proprie mitologie moderne. Lo è La guida galattica per autostoppisti, lo è il ciclo del Mondo Disco e lo è quello di Harry Potter con tutta l'allegra compagnia messa su dalla Rowlings.

Anche Neil Gaiman (un altro inglese!) ha realizzato diverse opere di questo tipo: il lavoro fatto con Dream, Death e tutto il legendarium di Sandman è qualcosa che travalica i generi, le frontiere e le generazioni, né mancano altri suoi lavori sull'immaginario che possono vantare lo stesso impatto: Coraline, Book of Magic, Nessundove e tutto il resto...

E poi c'è American Gods.

Alla sua uscita, nel 2001, “il romanzo americano” di Gaiman vince il premio Bram Stoker (horror), il premio Nebula e il Premio Hugo (fantascienza), e il premio Locus (fantasy) e cioè tutti i principali riconoscimenti del fantastico contemporaneo, spalmati tra l'altro sui tre generi principali di riferimento.

Un successo immediato, completo e trasversale. Le vicende degli dèi americani, vecchi e nuovi, immigrati o nativi, scritte da un inglese trapiantato negli Stati Uniti, si sono dimostrate da subito capaci di impattare profondamente nell'immaginario collettivo, generare spin off e transmedialità, approdare al mondo dei giochi e al video, con la seconda stagione della splendida serie tv appena uscita.

Insomma, un classico istantaneo.

Una storia americana

La storia di American Gods è quella di un noir americano contemporaneo, dove a giocarsela lungo le vecchie statali e tra le vie affollate delle metropoli moderne non sono comuni truffatori e gangster, ma Dèi, entità astratte che ricevono forma, consistenza e poteri a seconda di quanta gente crede in loro. L'idea di per sé non è del tutto originale, ma lo è la sua realizzazione, visto che l'azione, le lotte per il potere (e per la devozione) e gli intrighi si mescolano per tutto il libro ad altre trovate interessanti.

La prima è che gli dèi che ora vagano per l'America siano giunti oltreoceano assieme ai coloni europei, agli schiavi africani e a tutti gli altri “immigrati” che hanno popolato gli Stati Uniti in questi secoli. Qui le divinità hanno sviluppato nuove forme, nuovi aspetti, nuovi trucchi: sono evolute, sono diventate differenti dalle versioni originarie, e in parte hanno perso qualcosa della loro natura primigenia. Un po' come i popoli con cui hanno viaggiato.

La seconda idea è che ormai ai vecchi dèi non crede più nessuno e questi sono destinati a scomparire, sempre che non cambino ancora forma e si adattino al terzo millennio. Al posto delle vecchie credenze, oggi la gente è devota a tutt'altro, ai nuovi dèi: la tecnologia, la televisione, i media, la globalizzazione.

Ma è davvero tutto così semplice?

Naturalmente no... e i colpi di scena vanno di pari passi con il dipanarsi della trama e il viaggio iniziatico del protagonista, “Shadow Moon”, in questo inaspettato paese delle meraviglie.

Ti piace vincere facile?

Ancora una volta, Mondadori ci offre nella collana dei Draghi un capolavoro conclamato, giocando facile con un libro che non ha bisogno di presentazioni dopo quasi vent'anni di celebrazioni.

La versione originale del libro è stata rivista nel 2003 e successivamente nel 2011, a comprendere una piccola espansione e quello che è definito “il testo preferito dall'autore” ovvero la versione migliorata e corretta. Un'ulteriore ripulitura del testo è avvenuta poi nel 2017, di nuovo con l'entusiasmo di Gaiman.

L'edizione degli Oscar Draghi Mondadori si basa su quest'ultima versione, comprende diverse introduzioni, postfazioni e altri contenuti speciali, ha una splendida copertina rigida e soprattutto è illustrata da Dave McKean, con dodici tavole a colori del celebre artista, già collaboratore di Gaiman in tantissime opere comuni.