Arancia Meccanica, le origini del capolavoro di Stanley Kubrick

Era il 19 dicembre 1971 quando per la prima volta arrivava al cinema il capolavoro di Stanley Kubrick Arancia Meccanica, scopriamo insieme le origini.

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a cura di Giovanni Arestia

Era il 19 dicembre 1971 quando per la prima volta arrivava al cinema il capolavoro di Stanley Kubrick tratto dall'omonimo romanzo distopico scritto da Anthony Burgess nel 1962: Arancia Meccanica. L'opera cinematografica ricevette numerose nomination e altrettanti premi tra cui un Hugo Awards e il Premio Pasinetti alla 33esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Ad oggi è considerato un grande cult e una delle più brillanti opere di Kubrick e dell'intero cinema contemporaneo. A distanza di 49 anni dalla sua premiere cinematografica di New York, ecco a voi un approfondimento su Arancia Meccanica.

Arancia Meccanica: le tematiche principali

Arancia Meccanica è un film poliziesco distopico che utilizza immagini inquietanti e violente per commentare la psichiatria, la delinquenza giovanile, le bande giovanili e altri argomenti sociali, politici ed economici in una Gran Bretagna del prossimo futuro. Alex (Malcolm McDowell), il personaggio centrale, è un delinquente carismatico e antisociale i cui interessi includono la musica classica (specialmente Beethoven), lo stupro, il furto e quella che viene definita "ultraviolenza". Conduce una piccola banda di teppisti, Pete (Michael Tarn), Georgie (James Marcus) e Dim (Warren Clarke), che chiama i suoi droog (dalla parola russa che significa "amici" o "compagni").

Il film racconta l'orribile follia criminale della sua banda, la sua cattura e il tentativo di riabilitazione attraverso una tecnica sperimentale di condizionamento psicologico (la "Tecnica Ludovico") promossa dal Ministro dell'Interno (Anthony Sharp). Alex racconta la maggior parte del film in Nadsat, uno slang adolescenziale composto da termini slavi (soprattutto russi), inglese e cockney, il dialetto della classe proletaria di Londra parlato soprattutto dagli abitanti della zona est di Londra.

Moralità e psicologia

I temi principali di Arancia Meccanica sono la moralità e la psicologia. La questione morale centrale del film (così come in molti romanzi di Burgess) è la definizione di "bontà" e se ha senso utilizzare la terapia dell'avversione per fermare il comportamento immorale. Stanley Kubrick stesso ha definito il suo film come una satira sociale che si occupa della questione della psicologia comportamentale e del condizionamento psicologico e se esse siano nuove armi pericolose per un governo totalitario da utilizzare per imporre vasti controlli ai suoi cittadini e trasformarli in poco più che robot.

Dopo la terapia dell'avversione, Alex inizia a comportarsi come un buon membro della società, anche se non per scelta. La sua bontà è involontaria ed è diventato proprio come un'arancia meccanica: funzionale e giusto all'esterno, meccanico all'interno. Dopo che Alex si è sottoposto alla Tecnica Ludovico, il cappellano critica il suo nuovo atteggiamento come falso, sostenendo che la vera bontà deve venire da dentro. Ciò porta al tema dell'abuso delle libertà (personali, governative, civili) da parte di Alex, con due forze politiche in conflitto, il governo e i dissidenti, che Alex  decide di manipolare per i propri fini politici.

La storia ritrae i partiti "conservatori" e "liberali" come altrettanto degni di critica: lo scrittore Frank Alexander, vittima di Alex e della sua banda, vuole vendicarsi di Alex e lo vede come un mezzo per rivoltare definitivamente la popolazione contro il governo in carica e il suo nuovo regime. Dall'altra parte, il ministro dell'Interno (il governo) imprigiona il signor Alexander (l'intellettuale dissidente) con la scusa di mettere in pericolo Alex (il popolo), invece del regime totalitario del governo (descritto dal signor Alexander).

Un altro obiettivo di Arancia Meccanica è di descrivere il comportamentismo e la "psicologia comportamentale" proposto dagli psicologi John B. Watson e B. F. Skinner. Burgess disapprovava il comportamentismo, definendo il libro di Skinner Beyond Freedom and Dignity (1971) "uno dei libri più pericolosi mai scritti". Sebbene i limiti del comportamentismo siano stati concessi dal suo principale fondatore, Watson, Skinner ha sostenuto che la modifica del comportamento - in particolare, il condizionamento operante (comportamenti appresi tramite tecniche sistematiche di ricompensa e punizione) piuttosto che il condizionamento "classico" Watsoniano è la chiave per una società ideale . La Tecnica Ludovico del film è ampiamente percepita come una parodia della terapia dell'avversione, che è una forma di condizionamento classico.

La produzione e la scelta del cast

Per quanto riguarda la produzione, tutto ebbe inizio quando Anthony Burgess ha venduto i diritti cinematografici del suo romanzo per 500 dollari poco dopo la sua pubblicazione nel 1962. Inizialmente, il film era stato immaginato per raccontare la storia del gruppo rock The Rolling Stones, con il cantante della band Mick Jagger che esprimeva interesse per il ruolo principale di Alex, e il regista britannico Ken Russell immaginato alla regia. Tuttavia questa idea non è stata mai realizzata a causa di problemi con il British Board of Film Classification (BBFC) e alla fine i diritti sono passati al regista Kubrick.

McDowell è stato scelto per il ruolo di Alex dopo che Kubrick lo ha visto nel film Se... del 1968. L'attore anche aiutato Kubrick a immaginare l'uniforme della banda di Alex, quando ha mostrato al regista gli abiti da cricket che aveva a casa. Durante le riprese della scena tecnica Ludovico, McDowell si è graffiato una cornea ed è stato temporaneamente accecato. Il dottore in piedi accanto a lui che lasciava cadere la soluzione salina negli occhi e lo costringeva ad aprili forzatamente era un vero medico presente per evitare che gli occhi dell'attore si asciugassero. McDowell si è anche rotto alcune costole durante le riprese dello spettacolo sul palco dell'umiliazione.

Durante la produzione è stata progettata anche una innovativa tecnica per gli effetti speciali quando Alex salta fuori dalla finestra nel tentativo di suicidarsi e lo spettatore vede il terreno avvicinarsi alla telecamera fino alla collisione, cioè dal punto di vista di Alex. Questo effetto è stato ottenuto inserendo una fotocamera Newman-Sinclair programmata con un timer in una scatola e lanciandola dal terzo piano del Corus Hotel. Con sorpresa di Kubrick, la telecamera è sopravvissuta a sei riprese.

Per la produzione della pellicola sono stati stanziati ben 2,2 milioni di dollari e una piccola troupe che Kubrick controllava totalmente con tanto di accordo per avere il diritto del 40% degli incassi del film. A differenza dei suoi film precedenti, il regista ha deciso di avere un approccio visivo e direttivo più caotico con scene in cui lo stesso Kubrick posizionava la cinepresa sulla spalla e iniziava a riprendere in prima persona. Il regista inoltre ha anche fatto un grande uso del grandangolo per esasperare le prospettive e distorcere le immagini durante le inquadrature sugli oggetti abbastanza vicini allo schermo. Per ottenere questo risultato utilizzò fotocamere grandangolari come la Kinoptik Tegea 9,8 mm o la Arriflex 35 mm. Le riprese del film sono durate dal settembre 1970 al febbraio 1971.

Le controversie con Anthony Burgess, autore del romanzo

Il titolo originale in inglese del film, A Clockwork Orange, trae origine da un modo di dire tipicamente londinese che è "As queer as a clockwork orange" tradotto letteralmente come "Strano come un'arancia a orologeria". La frase indica un elemento che appare normale e naturale in superficie come un frutto, in particolare un'arancia, ma che nasconde in realtà una natura estremamente bizzarra, inusuale e inquietante.

Nel 1986, Burgess, nel suo saggio A Clockwork Orange Resucked, spiegò con più precisione questo concetto scrivendo che una creatura che può solo compiere il bene o il male ha l'apparenza di un frutto amabile caratterizzato da colore e succo, ma ufficialmente internamente è solo un giocattolo a molla pronto a essere caricato da Dio, dal Diavolo o dallo Stato onnipotente, e a far scattare la propria violenza come un semplice congegno meccanico col meccanismo a molla.

In realtà l'adattamento cinematografico di A Clockwork Orange non era inizialmente previsto. Lo sceneggiatore Terry Southern diede a Kubrick una copia del romanzo, ma, poiché stava sviluppando un progetto relativo a Napoleone Bonaparte, Kubrick lo mise da parte. La moglie di Kubrick, in un'intervista, dichiarò di avergli poi regalato il romanzo dopo averlo letto avendole provocato un grande interesse. Da quel momento Kubrick abbandonò l'idea di Napoleone Bonaparte e si dedicò ad Arancia Meccanica, omettendo però il capitolo finale dell'edizione americana abbreviata del libro.

Burgess aveva sentimenti contrastanti riguardo all'adattamento cinematografico del suo romanzo e nonostante disse pubblicamente di amare Malcolm McDowell e Michael Bates, l'uso della musica e lo elogiò come "brillante". Nonostante questo entusiasmo, era preoccupato che gli mancasse il capitolo conclusivo del romanzo, un'assenza che attribuiva al suo editore americano e non a Kubrick. Tutte le edizioni americane del romanzo, effettivamente, prima del 1986 omettevano il capitolo finale.  Secondo il parere di Kubrick, però, così come del parere di altri lettori, incluso l'editore americano originale, il capitolo finale non era stato convincente, anzi era stato incoerente con il libro.

Burgess ha poi riferito nella sua autobiografia You've Had Your Time (1990) che lui e Kubrick inizialmente hanno avuto un buon rapporto, ciascuno con opinioni filosofiche e politiche simili e ciascuno molto interessato alla letteratura, al cinema, alla musica e a Napoleone Bonaparte. Il romanzo di Burgess Napoleon Symphony (1974) è stato anche dedicato a Kubrick. La loro relazione si è inasprita quando Kubrick ha tradito Burgess per difendere il film dalle accuse di glorificazione della violenza.

Lo scrittore ha tentato molte volte di spiegare i punti morali cristiani della storia a organizzazioni cristiane indignate e di difenderla dalle accuse dei giornali di sostenere il dogma fascista. Andò anche a ricevere i premi dati a Kubrick per suo conto. Nonostante i benefici che Burgess ha tratto dal film, non è stato in alcun modo coinvolto nella produzione dell'adattamento del libro e l'unico profitto che ha ottenuto direttamente dalla pellicola sono stati i 500 dollari sopracitati.

Musica, costumi e pop art

Arancia Meccanica, nonostante l'ossessione di Alex per Beethoven, contiene più musica di Rossini che dell'artista tedesco perché il cineasta voleva collegare le musiche a un'espressività musicale platealmente negativa e "degenerata", come quella di un rock satanico o a una qualunque forma d'arte sospettabile di pregiudizio. Per quanto riguarda invece la scenografia, Kubrick prese spunto dalla pop art con riferimenti a Piet Mondrian e alla optical art, ma anche a Roy Lichtenstein e Constantin Brâncuși. L'estetica del film presenta chiari riferimenti sessuali, che vanno dalla scultura di ceramica in casa della donna dei gatti ai gelati che le due ragazze al bancone del negozio di musica stanno leccando.

Secondo Kubrick, niente riesce a risvegliare lo spettatore dal torpore meglio del sesso e per questo motivo spesso la donna è ridotta a oggetto, oltre allo scopo di voler criticare la tendenza che la pubblicità stava assumendo per quanto riguarda l'uso dell'immagine del corpo femminile. Per rafforzare questo concetto e il realismo delle scene Kubrick affidò la realizzazione dei costumi alla costumista Milena Canonero che ha vinto quattro volte l'Oscar ai migliori costumi ed è stata nominata per nove volte.

Il doppiaggio italiano e gli incassi

Una curiosità riguarda il doppiaggio italiano di Arancia Meccanica che venne eseguito dalla C.V.D. e fu diretto da Mario Maldesi su dialoghi di Roberto De Leonardis. La difficile traduzione del copione in italiano a causa di un dialetto molto differente dalla consueta lingua inglese venne curata dallo sceneggiatore e giornalista Riccardo Aragno, amico personale di Kubrick. All'epoca, però, fu Federico Fellini a consigliare a Kubrick di affidarsi a Maldesi per la realizzazione della versione italiana della pellicola, però a patto che il missaggio fosse eseguito a Londra da Kubrick in persona senza la presenza di un supervisore.

Il regista decise di scrivere di suo pugno una lettera a Maldesi con la promessa che non avrebbe apportato modifiche al doppiaggio da lui eseguito. Maldesi accettò e dovette sottostare anche alla scelta delle voci che fu concordata con Kubrick: per la voce di Malcolm McDowell, Maldesi provinò anche Giancarlo Giannini ma lo scartò, preferendo il timbro metallico e freddo di Adalberto Maria Merli, scelta approvata da Kubrick. Il doppiaggio, che segnò l'inizio della lunga collaborazione artistica tra Kubrick e Maldesi, venne eseguito negli Stabilimenti Fono Roma a Roma.

Il film è stato un successo al botteghino incassando più di 26 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada con un budget di 2,2 milioni di dollari. Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito all'81º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.

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