Sarà Christian Bale a interpretare Steve Jobs nel biopic Sony diretto da Danny Boyle e scritto da Aaron Sorkin. Si va così a completare un terzetto di superdivi per un'opera di cui si parla oramai da anni, ma che si trascina piuttosto lentamente - con buona pace di chi aspetta ancora un'opera biografica decente sul fondatore di Apple.
Bale è quasi certamente un nome ben noto ai lettori di Tom's Hardware per aver interpretato Batman nella trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. L'attore gallese, classe 1974, ha tuttavia dimostrato un grande talento in opere come American Psycho (2000), L'Uomo Senza Sonno (2004). Prima di "Jobs", attualmente in preproduzone, lo vedremo (presto) in Exodus nei panni di Mosé.
Il secondo pezzo da novanta è Danny Boyle. Si fece notare nel 1994 con "Piccoli omicidi tra amici", e la la sua carriera svoltò con il psichedelico Trainspotting (1996). Dopodiché il regista ha firmato titoli come "28 Giorni dopo" (2002), "The Millionaire" (2008) e "127 ore" (2010).
Quanto ad Aaron Sorkin, è a lui che si deve la sceneggiatura azzardata e fuori dagli schemi. L'autore di "Codice d'Onore" (1992) ha intenzione di impostare i tre atti classici del film su altrettanti presentazioni tenute da Jobs, senza andare oltre il primo iPod. Una scelta coraggiosa, anche perché a quanto pare vedremo solo i backstage degli eventi.
 | L' Uomo Senza Sonno | |
 | Trainspotting | |
 | Il Cavaliere Oscuro - Trilogy Collectio |
Sorkin ha firmato l'ottimo "The Social Network" nel 2010, che gli valse anche un premio Oscar. Negli ultimi due anni si è distinto con l'eccezionale serie TV "The Newsroom", attualmente alla sua terza stagione. I dettagli sulla trama tuttavia per ora sono solo speculazioni e voci di corridoio. Alla stesura del film prenderà parte anche Walter Isaacson, autore della famosa biografia di Steve Jobs.
Insomma ci sono tutte le premesse per un film capace di soddisfare anche i cinefili più esigenti. "Jobs", se mai vedrà la luce, sarà un film che probabilmente varrà la pena di aggiungere alla propria collezione, persino se non siete tra gli ammiratori del protagonista. O almeno è lecito sperarlo.