Ciao Leia, principessa che credevi nelle favole stellari

Nelle scorse ore Carrie Fisher, la Principessa Leia di Star Wars, ci ha lasciati. Ecco il nostro ricordo dell'attrice dietro al mito.

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a cura di Alessandro Crea

In questo ultimo scorcio di anno bisestile se n'è andata anche Carrie Fisher, l'attrice che per milioni di fan di tutto il mondo resterà per sempre l'indimenticabile Principessa Leia di Star Wars (Leia, non Leila come tradotto nella versione italiana, allo stesso modo in cui parliamo di Han Solo e non Ian Solo, Darth Vader e non Darth Fenner).

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Proprio la coincidenza quasi totale della sua carriera d'attrice con l'iconico personaggio filmico è stata però un po' anche la sua maledizione, tanto da farle affermare una volta che: "è la Principessa Leia quella famosa, il fatto che io e lei ci somigliamo fisicamente è solo una coincidenza". Noi vogliamo dunque ricordarla per le altre cose notevoli fatte come artista, perché se è vero che è stata amata, non c'è vero amore senza memoria.

Figlia dell'attrice Debbie Reynolds (Cantando Sotto La Pioggia, Tra Cielo e Terra) e del cantante Eddie Fisher, Carrie muove i primi passi a Broadway nel 1973 e nel contempo si impegna studiando recitazione sia negli USA che in Inghilterra. La prima occasione arriva con Shampoo, commedia diretta dal grande Hal Ashby (L'Ultima Corvè, Tornando a Casa, Oltre il Giardino), dove ha l'occasione di recitare al fianco di attori del calibro di Warren Beatty e Julie Christie.

Blues Brothers mystery woman 5

Poi, il successo planetario della prima trilogia di Star Wars, la fama e insieme, in un certo senso, l'anonimato come attrice. La sua carriera subisce diverse battute d'arresto, arrivano alcol e droga. Ma Carrie non può essere ridotta a icona, è stata un'attrice a tutto tondo, una sceneggiatrice e una scrittrice. Suo ad esempio il libro autobiografico sul difficile rapporto con la madre da cui sarà tratto Cartoline dall'Inferno, da lei anche sceneggiato e diretto da Mike Nichols, con Meryl Streep nei suoi panni e Shirley McLaine in quelli di Debbie Reynolds.

In seguito, sempre come sceneggiatrice, darà un contributo essenziale alla sceneggiatura di Hook - Capitan Uncino di Spielberg, e di tanti altri film, più o meno famosi. Sul versante attoriale invece come dimenticare l'indemoniata fidanzata assetata di vendetta in The Blues Brothers o la migliore amica di Meg Ryan in Harry ti Presento Sally?

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Ma nonostante questo e ad esempio anche un ruolo minore in Hannah e le sue Sorelle di Woody Allen, la carriera di Carrie Fisher non decollerà mai e il suo nome resterà per sempre legato al personaggio inventato da George Lucas. Forse per questo, a quasi 60 anni, accetta di tornare a interpretare Leia Organa, ormai Generale e non più Principessa, ne Il Risveglio della Forza.

È la resa definitiva alla forza del Cinema, al destino, e la consegna a un personaggio forte e volitivo, che in un certo senso incarnava tutto quello che lei avrebbe voluto essere anche nella vita privata. "Non fosse stato per la lungimiranza di George Lucas non ci sarebbero mai state Sigourney Weaver in Alien e tante altre eroine. Leila ha lanciato, a mio avviso, una nuova generazione di giovani donne sicure di sé, senza paura, con cui ci si può identificare".

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Ora milioni di fan in tutto il mondo sono in lutto, perché la Principessa Leia non c'è più, perché con il personaggio se ne va per sempre un pezzo di fanciullezza o adolescenza da cui separarsi è doloroso e difficile. Magari anche perché preoccupati per le sorti del personaggio nei rimanenti Episodi VIII e IX. Non dmentichiamo però la donna e l'artista dietro al mito, Carrie Fisher.