David Cronenberg, il cineasta indipendente che sconvolse Hollywood

David Cronenberg è un regista canadese che fa il suo esordio nel mondo dei cinema verso la fine degli anni Sessanta. Esploriamone insieme le tematiche

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a cura di Imma Antonella Marzovilli

David Cronenberg è un regista canadese che fa il suo esordio nel mondo del cinema verso la fine degli anni Sessanta. L'unicità della sua esperienza cinematografica ha contribuito a far diventare i film indipendenti delle vere e proprie pellicole di culto. Un cinema quello di Cronenberg che prende la forza dal rapporto tra psiche e corpo e raggiunge vette incredibili, dando vita a un nuovo modo di fare cinema a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Cronenberg ha un approccio alla scrittura e alla regia che non ha nulla da invidiare ai grandi romanzieri del passato, di generi trasversali, non solamente nella narrativa dell'orrore. Cronenberg, infatti, porta sul grande schermo un romanzo impossibile, cioè Il Pasto Nudo di Burroughs, che stenta già sulla carta ad avere un filo logico per lo stile con cui è scritto, anche per l'eccessivo utilizzo di droghe dello scrittore. Film che non ha assolutamente nulla da invidiare alla genialità narrativa di Burroughs.

Ma come i più grandi artisti, anche Cronenberg saprà rinnovarsi, cambiando, nel nuovo millennio, genere, riuscendo così ad affrontare tematiche diverse e esplorare la psiche umana non solo attraverso le mutazioni ma anche attraverso la violenza incondizionata, figlia della nostra società.

David Cronenberg e il cinema indipendente

Abbiamo già detto che Cronenberg nasce come regista indipendente alla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo. Ma, cosa si intende per cinema indipendente nell'industria hollywoodiana?Per comprenderlo dobbiamo fare un salto indietro fino al secondo dopoguerra, quando alcune delle compagnie indipendenti più importanti dell'industria cinematografica, come Allied Artists e AIP (American International Pictures) iniziarono a produrre investimenti nel comparto del cinema a basso costo.  Un cinema, questo, che sul finire degli anni Sessanta divenne importantissimo grazie all'opera di registi come De Palma, Scorsese, Coppola e Allen. Anche se AIP non ebbe la profonda lungimiranza di produrre La Notte dei Morti Viventi di Romero, ritenuto un film troppo cruento, ebbe invece la voglia di produrre film sexploitation e blaxploitation. Proprio grazie ai film blaxploitation fu possibile conoscere alcuni attori e registi come Gordon Parks e Michael Schultz.

In alcune sale, i film a basso costo attraevano orde di ragazzi soprattutto durante gli spettacoli di mezzanotte dove venivano proiettati film come Ereserhead di Lynch o Rocky Horror Picture Show che devono proprio a questi spettacoli la maggior parte dei loro incassi. Visto il successo di questa tipologia di film indipendenti, anche le major iniziarono a interessarsene, ricordiamo alcune delle megaproduzioni, non di certo a basso costo, che si inseriscono comunque in questo filone come L'Esorcista e Star Wars. E sarà proprio L'Esorcista a cambiare le carte in tavola delle produzioni di film horror che da quel momento in poi vivranno non solo per le produzioni low budget ma anche di finanziamenti ben più ingenti.

Cronenberg si inserisce in questo contesto di produzione di film a basso costo con la pellicola del Settantacinque Il Demone Sotto la Pelle che riscrive totalmente i parametri del cinema horror. Il titolo originale della pellicola è Shivers e vediamo già in questo primo esperimento di body horror come le tematiche della deformità e della corporalità come qualcosa di avulso siano davvero molto marcate. Cronenberg utilizza questo espediente per generare nello spettatore un sentimento di totale ribrezzo, pur facendo riconosce chi assisteste allo spettacolo in una eventuale possibilità che il proprio corpo possa, anch'esso mutare.

Da Il Demone Sotto la Pelle a La Mosca, passando per Videodrome: la poetica della carne

Con questa sottile poetica della carne, Cronenberg nei suoi primi film esplora un universo che tocca, quindi, la deformità fisica come passaggio ulteriore della psiche umana. In questo senso sono fondamentali tre film, Il Demone Sotto la Pelle, Videodrome, e Il Pasto Nudo. Ne Il Demone Sotto la Pelle, Cronenberg ci parla di un parassita che si insinua nell'organismo umano deviazione la psiche. Vediamo, quindi, lo stretto legame tra psiche e corpo, che raggiungerà poi una spiegazione teorica nel film del 2011 A Dangerous Method. Nel film del Settantacinque, Cronenberg utilizza una regia abbastanza piatta per dare maggior rilievo ai contenuti sullo schermo che devono in qualche modo risvegliare gli istinti primordiali dello spettatore, in una sorta di ritorno alle origini di cui lo stesso film parla. Le emozioni sono forti e agghiaccianti e la scrittura ne evidenzia l'attenzione particolareggiata a determinati contenuti psicosomatici a cui la psicologia si stava avvicinando all'epoca.

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In Videodrome, pellicola del 1983 con James Wood, alla tematica della mutazione della carne si affianca quella del rapporto tra uomo e tecnologia. Una riflessione che porterà a una sorta di fusione, non voluta che abbraccerà i sensi e la psiche a favore di un appiattimento totale di quello che sono gli istinti. Contrariamente a quanto la riflessione di Cronenberg era giunta ne Il Demone Sotto la Pelle. Pioniere assoluto, Cronenberg esplora il rapporto tra uomo e tecnologia così tanto attuale da sembrare quasi messianico. Il regista attua una esperienza totalizzante per lo spettatore che si ritrova a sua volta fagocitato in quella realtà già virtuale di per sé che è la pellicola cinematografica, trasportando lo spettatore verso una riflessione che va ben oltre lo slancio mentale. Questo perché lo spettatore non subisce la visione ma la vive, in un organismo perfetto creato ad hoc da Cronenberg che non fa altro che modificare la percezione stessa di chi guarda. Una riflessione simile a quella fatta per Videodrome ma un po' più leggera, si potrebbe fare per eXistenZ. Nel film di Cronenberg realtà e illusione finiscono per confondersi in un continuo alternarsi di piani dimensionali diversi e dunque i personaggi protagonisti, una programmatrice e la sua guardia del corpo, si trovano presto alla deriva in una dimensione che non ha più confini stabiliti.

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Nel 1986, Cronenberg dà vita ad un altro metaesperimento con il film La Mosca con Jeff Goldblum, remake del film del 1958 L'Esperimento del Dottor K. In questo caso la riflessione di Cronenberg ci trasporta in una nuova dimensione di body horror, cioè la metamorfosi, tema tanto amato fin dagli inizi del mito e della letteratura. Cronenberg fu coinvolto nel progetto grazie allo sceneggiatore Charles Edward Pogue e il regista potè dedicarsi a La Mosca dal momento che aveva abbandonato la regia di Atto di Forza, svincolandosi dalle impellente contrattuali. Alla fine, Cronenberg stravolse totalmente la sceneggiatura di Pogue, portando sulla scena un film molto diverso, tranne che per la decisione di incentrare tutta la drammaticità della messa in scena sul cambiamento del corpo del protagonista, uno scienziato che grazie alla sua invenzione riesce a mutare totalmente aspetto trasformandosi in qualcosa di non umano. Il lento processo è analizzato con cura dallo stesso scienziato, che si ritrova ad avere come oggetto di studio il suo stesso corpo in fase di mutazione. La riflessione di Cronenberg è molto anticonformista in questo caso, soprattutto nella scelta finale di non far distruggere al protagonista la sua invenzione, ma trasportarlo in una nuova consapevolezza che va oltre il bene e il male, oltre la soglia tra visibile e invisibile.

L'ultimo Cronenberg, il cambiamento?

Se Cronenberg ha dettato le leggi estetiche che hanno portato alla fondazione di un nuovo genere cinematografico, il body horror, il regista ha anche saputo riorganizzarsi ed esplorare ulteriori tematiche, abbracciando generi diversi dall'horror. A partire dal 2005 con A History of Violence, Cronenberg inizia la sua collaborazione con Viggo Mortensen con cui lavorerà anche in A Dangerous Method e La Promessa dell'Assassino.

Ne A History of Violence e ne La Promessa dell'Assassino, Cronenberg esplorerà la tematica della brutalità della vita e del fato e anche della criminalità organizzata, raggiungendo, in entrambi i film una narrazione che nasce, si sviluppa e si conclude attraverso la violenza, spesso gratuita, in cui i mutamenti non sono fisici ma psicologici. Tra questi due film si instaura un rapporto di reciprocità sia per le tematiche sia per la narrazione che è simile anche se raggiunge livelli più noir ne La Promessa dell'Assassino, assoluto capolavoro di genere e film imperdibile.

A Dangerous Method, invece, si può certamente considerare un film minore e vuole dare una sorta di spiegazione a quelle dinamiche psicopatologiche che hanno accompagnato la filmografia del regista. La pellicola segue le vicende di Freud e Jung e della paziente Sabina Spielrein, una narrazione che mette in luce la potenza e i limiti dei primi approcci psicoanalitici alle malattie mentali, usando la psiche come mezzo di evidenza anche della sintomatologia e dei mutamenti fisici nei pazienti.

Cronenberg nella sua lunga carriera è riuscito a evidenziare le malattie e le ossessioni di intere generazioni che hanno trovato sul grande schermo una risposta alle loro più grottesche paure. Mutamenti e metamorfosi a cui almeno una volta nella vita tutti noi abbiamo assistito nei nostri incubi peggiori.

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