I demoni di The Conjuring: i mostri del Conjuringverse

I demoni di The Conjuring, creature malvagie ormai parte della cultura pop: scopriamo insieme chi sono e le loro origini.

Avatar di Rossana Barbagallo

a cura di Rossana Barbagallo

Malvagie, orribili, insidiose. Le entità che appaiono come protagoniste della saga di The Conjuring sono realmente spaventose o, quantomeno, inquietanti e capaci di trasmettere tutta la loro carica malefica. I demoni di The Conjuring hanno stabilito nuovi paradigmi e fanno parte ormai di quella schiera di protagonisti dell’horror che includono ad esempio nomi quali Freddy, Pennywise, Pinhead, Samara o Regan. Se può essere lecito per qualcuno dubitare della veridicità dei fatti narrati nei film del Conjuringverse o mettere in discussione la qualità tecnica dei titoli che ne fanno parte, una cosa a questo punto è invece certa: le sue creature sono diventate parte integrante dell’immaginario collettivo orrorifico e, salvo che per quei fortunati temerari che non si lasciano impressionare facilmente, la loro presenza filmica è notevolmente spaventosa.  Ma chi sono le entità malefiche e i demoni che dalla saga di The Conjuring si sono insediati nella cultura pop?

Bathsheba Sherman

Nella prima pellicola che compone quello che oggi viene comunemente definito Conjuringverse, la famiglia protagonista della storia, i Perron, si trova vittima di una presenza demoniaca, frutto di un antico odio e di una maledizione che affonda le sue radici nella stessa terra su cui sorge la casa in cui si sono appena trasferiti. The Conjuring è il film diretto da James Wan che nell'estate del 2013 ha terrorizzato il mondo intero, portando sul grande schermo uno dei casi ai quali i coniugi Warren hanno prestato consulenza durante la loro carriera di demonologi ed esperti del paranormale. Non è la prima  volta che le indagini dei Warren forniscono del materiale per il cinema: basti pensare a Amityville Horror o Il Messaggero – The Haunting in Connecticut

Con The Conjuring si definisce però una nuova linea di demarcazione, un nuovo paradigma dell’horror, che trova la sua ragion d’essere nelle atmosfere terrificanti del film ma anche nell'entità che è causa di ogni male all'interno dell’abitazione in cui va in scena l’orrore. Essa non ha la stessa risonanza di altri personaggi della saga, ma è doveroso menzionarla, fosse anche soltanto per la sua aura terrificante: si tratta di Bathsheba Sherman, presenza che vive (anche dopo essere morta da molto tempo) nel terreno e nell'abitazione in cui la famiglia Perron si è trasferita nel 1971. A scoprire l’identità dell’essere etereo e malvagio che tormenta la famiglia e si installa nell'iconografia dei demoni di The Conjuring, ci pensano Ed e Lorraine Warren che ne ricostruiscono la storia. Bathsheba Sherman è vissuta circa un centinaio di anni prima e pare fosse dedita alla pratica della stregoneria (quella votata alla venerazione di Satana, per intenderci).

Per compiacerlo, Bathsheba aveva tentato di uccidere il figlio per offrirlo in sacrificio, per poi togliersi la vita a sua volta impiccandosi alla grande quercia antistante la casa. Non prima però di aver lanciato una maledizione su quella stessa casa, che negli anni ha visto così un susseguirsi di omicidi-suicidi dettati dalla presenza malevola insita tra le sue mura. A pagarne le spese è anche la famiglia Perron, perseguitata dagli eventi soprannaturali scatenati dalla presenza demoniaca di Bathsheba Sherman: la morte del cane Sadie, il calo repentino delle temperature, i lividi apparentemente inspiegabili sul corpo, fino ad arrivare addirittura alla possessione fisica finale. Bathsheba Sherman, entità dall'aspetto di una donna trasfigurata dal male (interpretata qui da Joseph Bishara, anche compositore della colonna sonora per The Conjuring), non si fa mancare proprio nulla. Peccato che non avesse previsto l’arrivo dei Warren, che con il loro esorcismo hanno estirpato le radici del male da lei piantate nell'abitazione e riportato la luce tra le tenebre che erano calate sulle vite dei Perron.

Chi è stata realmente Bathsheba Sherman

La vera storia di Bathsheba Sherman potrebbe essere tuttavia piuttosto differente da quella narrata tra le sequenze, sebbene sia ormai indicata come uno dei demoni di The Conjuring. Una donna nata nel 1812 con il nome di Bathsheba Thayer è realmente esistita, sposando anni dopo un uomo facoltoso, Judson Sherman, che gestiva un’ampia e produttiva fattoria nel Rhode Island. Sembra che i due ebbero quattro figli, ma che solo uno tra essi, Herbert, riuscì a raggiungere l’età adulta, mentre gli altri perirono prima di raggiungere i 7 anni. La leggenda intessuta attorno alla figura di Bathsheba Sherman deriva quindi da un tragico fatto avvenuto nella sua abitazione, che non ha a che vedere con il proprio figlio.

Mentre faceva da balia al bambino di una donna del villaggio, pare che il piccolo morì in circostanze misteriose. I medici che avevano analizzato il corpo, dichiararono che la causa della morte fosse una ferita alla base della nuca causata da un oggetto molto sottile, come un ago. Bathsheba non fu mai accusata ufficialmente per mancanza di prove, ma le donne del villaggio iniziarono a tacciare la donna di stregoneria e adorazione del diavolo. La Sherman non morì tuttavia impiccata a un albero, ma più realisticamente lasciò questo mondo nel 1885 a causa di un ictus. Nel libro House of Darkness – House of Light di Andrea Perron, la maggiore delle figlie Perron, la donna afferma che lo spirito malvagio che aveva perseguitato la sua famiglia potrebbe non essere stato quello di Bathsheba Sherman, ma di un’altra donna vissuta in una tenuta vicina alla casa del misfatto e morta suicida nel 1797.

Annabelle: una bambola tra i demoni di The Conjuring

Nello stesso film, abbiamo per la prima volta anche una fugace presentazione di un’altra presenza sovrannaturale, stavolta però con sembianze materiali e forse per questo più inquietante. In una sequenza di The Conjuring assistiamo infatti all'ingresso in scena di una bambola bizzarra, che già nei pochi istanti in cui si mostra riesce a passare l’idea di un oggetto intriso di malvagità. Si tratta di Annabelle, bambola a grandezza bambina, dall'abito bianco con fiocco rosso e occhi spiritati sopra un sorriso folle, che si è ritagliata un proprio posto nell'universo horror grazie agli spin off prodotti dopo The Conjuring. Chiunque oggi conosce Annabelle e il suo spaventoso faccino, ma solo seguendo la narrazione a lei dedicata attraverso i tre spin off girati è possibile scoprirne origini e intenzioni.

La bambola è stata realizzata a mano nel 1943 da Samuel Mullins (come vediamo in Annabelle 2: Creation, interpretato da Anthony LaPaglia), un artigiano esperto nella creazione di bambole. La morte improvvisa della loro bambina, Annabelle, getta l’artigiano e la moglie Esther (Miranda Otto) nel baratro di un dolore dal quale non riescono ad uscire in alcun modo. Esther si affida quindi a pratiche religiose, anche alternative, affinché possa stabilire un contatto con lo spirito della sua Annabelle ed effettivamente, almeno all'inizio, esso sembra presentarsi ai genitori. Lo spirito chiede dunque di poter prendere possesso della bambola dal candido vestito che Samuel aveva realizzato, ma a quel punto i due coniugi si rendono conto che ciò che ha attraversato il confine tra i due mondi non è lo spirito della figlia defunta.

Un’entità malvagia si è insinuata nella bambola e aggredisce Esther sfigurandone il volto. Con l’aiuto della chiesa, i coniugi Mullins rinchiudono la bambola all'interno di un armadio tappezzandone gli interni con pagine della Bibbia e benedicendo il luogo, affinché ciò che ritengono possa essere un demone non possa liberarsi. È tuttavia con l’arrivo di un gruppo di giovani orfane guidate da suor Charlotte (Stephanie Sigman), ospitate dai Mullins nella loro grande dimora, che l’entità trova un modo per sfuggire alla sua prigione e possedere un corpo umano: quello di Janice, una delle bambine ospiti nel nuovo orfanotrofio improvvisato in casa Mullins. Fuggita dall'abitazione, Janice trova una nuova famiglia alcuni anni dopo, sotto il nome di Annabelle. È lei ad uccidere in maniera efferata, nel 1967, i suoi genitori adottivi (assassinio cui assistiamo in Annabelle, primo spin off prodotto): unitasi alla setta dell’Ariete, gruppo satanico che segue le orme di Charles Manson, trucida i suoi con l’aiuto del compagno, per poi togliersi la vita. Il suo spirito fa tuttavia ritorno all'interno della bambola, donando nuovamente vita alla Annabelle di porcellana che adesso può dare nuovamente fondo alle sue malefatte affinché un’altra anima le si sacrifichi.

La vera storia di Annabelle

Anche nel caso di Annabelle, i fatti reali si sono svolti in maniera differente e possiamo apprenderli direttamente dalla testimonianza dei Warren tramite la New England Society for Psychic Research, attualmente gestita dal genero Tony Spera. Annabelle, innanzitutto, non è una grossa bambola di porcellana come quella che ci terrorizza dal 2013: la vera Annabelle è fatta di pezza, ha i capelli rossi e appartiene alla serie di personaggi Raggedy Ann Doll nati nei libri di Johnny Gruelle nei primi decenni del ‘900. La sua terrificante storia ha inizio nel 1970 quando Donna, una studentessa di infermieristica, riceve la bambola in regalo per il suo compleanno da parte della madre. Donna posiziona la bambola sul suo letto, tuttavia insieme alla sua coinquilina Angie si rende conto ben presto che qualcosa non va. La bambola si trova spesso, infatti, in posizioni differenti: all'inizio in modo impercettibile, ma col tempo arrivando addirittura a trovarsi in camere diverse da quella in cui era stata lasciata.

L’inquietudine cresce in Donna ed Angie quando ricevono persino dei bigliettini scritti con una grafia infantile, su cui sono riportati messaggi come “Aiutaci” o “Aiuta Lou” (il fidanzato di Angie). È proprio quest’ultimo a subire, in seguito, gli aspetti peggiori della presunta attività paranormale della bambola, ma un evento spinge le due giovani donne a prendere contatto con una medium che possa aiutarle. Donna ed Angie rinvengono infatti delle macchie di sangue di origine sconosciuta sul corpo della bambola. La medium, che effettua una seduta spiritica, prende quindi contatto con uno spirito: quello di Annabelle Higgins, una bambina di 7 anni morta nel luogo in cui sorge adesso la residenza delle due ragazze, e che chiede di poter rimanere con loro attraverso la bambola. Donna ed Angie, spinte a compassione, acconsentono ma scoprono ancora una volta che la bambola non è esattamente chi dice di essere.

A pagarne le spese è proprio Lou, fidanzato di Angie: l’uomo ha infatti raccontato di essersi svegliato una notte in preda a una completa paralisi, trovando Annabelle ai piedi del suo letto. La bambola si sarebbe poi mossa lungo il suo corpo inerte fino a tentare di strangolarlo, lasciandolo privo di sensi. Pochi giorni dopo è ancora Lou la vittima preferita di Annabelle. Mentre lui ed Angie si trovano in casa impegnati nei preparativi per un viaggio, alcuni rumori sembrano provenire dalla camera di Donna. Quando Lou fa il suo ingresso  trova Annabelle in un angolo della camera, ma avverte anche una seconda presenza e, in pochi istanti, si ritrova agonizzante a causa di un’orribile ferita sul petto: sette tagli causati come da artigli che bruciano come delle ustioni. È a questo punto che i ragazzi si rivolgono alla Chiesa, che suggerisce loro di richiedere la consulenza di Ed e Lorraine Warren.

Questi ultimi forniscono una chiara soluzione alla questione: la bambola non è posseduta dallo spirito della piccola Annabelle, ma viene mossa (proprio come una marionetta) da una presenza demoniaca, che dopo aver stabilito un contatto attraverso la seduta spiritica, ha ricevuto il consenso delle proprietarie di casa a permanere in questo mondo. Il suo obiettivo ultimo è possedere un corpo umano vivente. Per scongiurare tale evento, i Warren chiedono alla Chiesa di eseguire un esorcismo all'interno dell’abitazione. Successivamente, prendono in consegna Annabelle e rinchiudono la bambola in una teca di vetro all'interno del loro Warren’s Occult Museum, dove tuttora riceve la benedizione di un parroco due volte al mese. La sua presenza è entrata di diritto tra i demoni di The Conjuring.

Valak

Nel Conjuringverse le entità malvagie attorno cui gravitano i film prodotti sono tutte in qualche modo connesse: i demoni di The Conjuring sono collegati soprattutto in virtù dell’attività dei Warren che ha permesso di scovarle e renderle note al pubblico. Nella prima pellicola della saga, The Conjuring, la coppia di demonologi mostra un filmato durante una lezione universitaria, illustrando i tre stadi della possessione demoniaca. La proiezione riguarda l’esorcismo a cui i Warren hanno assistito di un uomo franco-canadese chiamato Maurice Theriault. In questa occasione l’uomo, vittima di una violenta possessione, ha sussurrato a Lorraine terribili parole che l’hanno terrorizzata, riguardanti un demone in particolare: Valak.

Tale demone sembra aver preso di mira la donna, manifestandosi a lei nel secondo capitolo della saga, The Conjuring – Il Caso Enfield: l’apparenza che Valak assume è quella di un’inquietante suora, per farsi beffe della fede di Lorraine attraverso una forma che proclama la sua blasfemia.  La suora continua così a perseguitare Lorraine, mostrandole un’agghiacciante visione futura sulla morte del marito. In questo film veniamo quindi introdotti a una nuova figura demoniaca, che tormenta non solo Lorraine Warren ma anche la famiglia all'interno della quale cerca un’anima da fare sua. Come Valak sia giunto nel nostro mondo, però, lo scopriamo solo con il film successivo: The Nun – La Vocazione del Male, che mostra al pubblico le origini del demone, proveniente peraltro da un luogo piuttosto lontano, ovvero la Romania.

Compiamo dunque un passo indietro e, con The Nun, ci ritroviamo nel 1952, in un monastero di clausura nella località di Cârța in Romania, dove Valak compie le sue nefandezze dopo essersi liberato dalla propria prigione alla ricerca di un corpo umano da possedere per divorarne l’anima. Anche qui esso si presenta sotto forma di una suora spaventosa, che inganna i protagonisti presentandosi a essi come la Badessa del monastero. Questi ultimi sono Padre Burke (Demiàn Bichir) e suor Irene (Taissa Farmiga, sorella di Vera Farmiga, che interpreta Lorraine Warren), affiancati da un giovane del posto chiamato Frenchy, che li aiuta nell'impresa di sventare i piani di Valak una volta scoperti. Se apparentemente sembra che il demone sia stato infine ricacciato nelle viscere della Terra grazie al sangue di Cristo, apprendiamo in realtà che all'insaputa dei protagonisti è riuscito ad insinuarsi nel corpo di uno dei presenti: Frenchy, che come scopriremo unendo il filo rosso che collega i film, non è altri che Maurice Theriault.

Il vero esorcismo di Maurice Theriault

Il nome di Valak sembra che venga menzionato per la prima volta nella storia all'interno del grimorio La Piccola Chiave di Salomone, di autore anonimo e risalente al XVII secolo (da non confondere con La Chiave di Salomone). Qui il demone è parte di una schiera composta da 72 dei suoi simili e viene indicato anche come Marchese dei Serpenti, in quanto sarebbe in grado di evocare le striscianti creature e comandarle a suo piacimento. Il demone Valak è chiamato anche Volak o Valu, tuttavia la forma che assume per manifestarsi non è quella di una suora, bensì di un bambino che cavalca un drago a due teste, in grado non solo di evocare serpenti ma anche legioni di spiriti. Insomma, un tipo da non fare arrabbiare.

I Warren, d’altro canto, hanno assistito realmente alla sua furia, identificando proprio in Valak la presenza demoniaca che negli anni ’80 aveva fatte sue le carni di Maurice “Frenchy” Theriault. L’uomo è infatti esistito davvero ed è vissuto nel Maine, dove ha trascorso gran parte della sua vita lavorando come contadino nella fattoria di famiglia. Dopo aver trascorso un’infelice infanzia di abusi da parte del padre violento, sembra che Theriault abbia iniziato a invocare aiuto, rivolto a qualunque entità avesse ascoltato le sue preghiere. Immancabilmente, dall'altra pare ci fosse qualcosa di sgradito, dato che Theriault ha iniziato a mostrare orribili segni sul suo corpo e abilità inumane. Come riportato nel libro Satan's Harvest, scritto a più mani dai Warren, Michael Lasalandra, Mark Merenda e lo stesso Maurice Theriault, l’uomo è stato sottoposto a un esorcismo, durante il quale si sono manifestati eventi agghiaccianti. Theriault, secondo le testimonianze dei Warren, ha iniziato a lacrimare sangue, riportando al contempo eruzioni cutanee su tutto il corpo che richiamavano delle croci nella forma.

La stessa Lorraine Warren sembra che abbia visto la manifestazione di Valak davanti a sè, nella forma di un oscuro vortice nero da cui fuoriusciva una figura incappucciata: è stata questa testimonianza a dare spunto a James Wan nella creazione della malefica suora dei film. Benché l’avvenimento sia stato contestato come falso e frutto di presunti disturbi mentali che affliggevano Theriault, Ed Warren ha continuato comunque a sostenere che, se fosse stato un falso, i tavoli non avrebbero iniziato a fluttuare come invece è accaduto. Maurice Theriault è morto suicida nel 1992 dopo aver ucciso la moglie, pertanto non è possibile stabilire quale sia la verità. L’aura di impareggiabile malvagità del demone Valak è tuttavia incontestabile, che esso sia reale o frutto di folkloristiche congetture.