Harley Quinn Black+White+Red, recensione: the spaghetti incident

Panini DC Italia porta in Italia il volume antologico Harley Quinn Black+White+Red ispirato alla leggendaria Batman Black & White.

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a cura di Domenico Bottalico

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Panini DC Italia ingrossa le fila della sua proposta legata ad Harley Quinn con il volume antologico Harley Quinn Black+White+Red. Come suggerisce il titolo, l'antologia, composta da 19 racconti brevi e medio-brevi, riprende l'impostazione della seminale Batman Black & White (nata a metà anni '90 ma rivisitata anche in tempi relativamente recenti) dando quindi piena libertà agli autori coinvolti e aggiungendovi soltanto un pizzico di novità rappresentato dal rosso che si aggiunge al tradizionale bianco e nero.

Si tratta di un volume di oltre 200 pagine che raccoglie uno stuolo di artisti di primissimo piano capeggiati da co-creatore del personaggio, Paul Dini, a cui si aggiungono fra gli altri Sam Humphries, Jimmy Palmiotti e Amanda Conner, Katana Collins e Sean Gordon Murphy, Stjepan Sejic, Adam Hughes, Joe Quinones e gli italiani Matteo Scalera, Mirka Andolfo e Eleonora Carlini.

Harley Quinn Black+White+Red: il riconoscimento di una icona moderna

L'ideale filo conduttore dei 19 racconti di Harley Quinn Black+White+Red non è solo quello di cercare di fotografare l'essenza di Harley Quinn ma anche quello di rappresentare le sue mille, folli, sfaccettature che l'hanno resa inequivocabilmente una icona moderna per la DC che ha capitalizzato negli ultimi anni in maniera clamorosa sul personaggio sia dal punto di vista commerciale, anche grazie alla sovresposizione provocata dall'interpretazione di Margot Robbie, e poi dal punto di vista "tematico" rimaneggiandola ottimamente di modo da diventare viatico per trattare tematiche delicate e non che, grazie al suo background, hanno assunto una risonanza particolare e soprattutto sincera, viva e attuale.

Dalla tanto agognata emancipazione dal Joker alle tematiche LGBTQIA+, Harley Quinn rimane sempre fedele a sé stessa e ai suoi lettori. Si spazia in questo volume antologico quindi con agilità da storie più classiche, per estetica ed ambientazione, ad altre più strettamente connesse con le ultime incursioni editoriali di Harley comprese la versione alternativa del Murphyverse di Sean Gordon Murphy e del suo Cavaliere Bianco, con matite dell'italiano Matteo Scalera, e quella più sexy e apprezzatissima per DC Black Label della Harleen di Stjepan Sejic.

A tutti gli autori di Harley inoltre viene permesso di salutare il personaggio: dal creatore Paul Dini (che ripesca anche Roxy Rocket altro personaggio creato per la indimenticabile Batman: The Animated Series) fino a Jimmy Palmiotti e Amanda Conner (che hanno rilanciato il personaggio con la rivoluzionaria serie lanciata in concomitanza dei New 52) fino a Sam Humphries che l'ha traghettata in epoca Rebirth.

Nel mezzo tante interpretazioni famigliari e iconiche come quelle di Adam Hughes o Joe Quinones ma anche rivisitazioni più divertenti sia dal punto di vista delle trame che grafico come quelle di Mirka Andolfo, estremamente modaiola, o di Eleonora Carlini che aggiunge un tocco di aggressività a certe atmosfere viste nella serie animata per adulti andata in onda su HBO Max.

C'è però anche qualche interessantissimo esperimento che ben si sposa con la rilettura di alcuni topoi che, spesso accennati nelle pubblicazioni regolari, trovano ampiamente spazio proprio in queste antologie e nei racconti elseworld. Ne sono un fulgido esempio la storia firmata da Simon Spurrier e Otto Schmidt oppure quella dai toni, grafici e non solo, di stampo milleriano di Dani o ancora quella meta-narrativa in cui convivono idealmente tutte le versioni di Harley di Saladin Ahmed e Javier Rodriguez. Di fatto tre delle migliori storie del volume.

Harley Quinn Black+White+Red: the spaghetti incident

Va ovviamente menzionata la peculiarità dell'antologia: il rosso. All'atavico bianco e nero, da molti ritenuta ancora la forma più autentica del fumetto allorché intacca in minima parte le matite e le chine così come vengono tracciate e stese sul foglio, infatti c'è l'aggiunta della tonalità cremisi da sempre presente nei look di Harley Quinn da quello classico fino a quello di ispirazione punk della prima versione cinematografica.

Si passa quindi da approcci più semplici e tradizionali che relegano il rosso ad Harley e alle varianti del suo costume ad altri più ricercati come quelli di Matteo Scalera, Stjepan Sejic e Greg Smallwood, in una dicotomia fra passato e presente, o Marguerite Sauvage in cui il rosso è sinonimo di movimento. Altrettanto interessante è il rosso nel lavoro di Dani dove diventa materia da scavare al pari dei neri, mentre nelle mezzetinte digitali di Chad Hardin o Joe Quinones il rosso dona profondità alla composizione. Dove il rosso è invece preponderante è nei lavori di Riley Rossmo, Juan Ferreyra e Mirka Andolfo dove viene usato nel primo caso come colore primario in cui innestare neri e retini, negli altri due in maniera simile ma con intenti differenti ovvero accompagnare l'evoluzione della storia una serie di sfumature e creare un senso di straniamento e patinatura del mondo surreale in cui stanno avvenendo le vicende.

Harley Quinn Black+White+Red è quindi una lettura fresca e divertente, con qualche gustosa sorpresa, imprescindibile per i fan del personaggio e per chi magari cerca un volume autoconclusivo leggero e di facile lettura. Da questo punto di vista però è bene prestare attenzione non si tratta di un volume per neofiti in cerca di uno starting point che parte idealmente con le origini del personaggio.

Il volume

Panini DC Italia propone Harley Quinn Black+White+Red in un volume cartonato soft touch dimensioni comic book standard ovvero 17x26 cm. La veste grafica è essenziale e tutta tematicamente legata proprio ai tre colori che fanno da volano all'antologia con una bella pin-up in copertina realizzata dalla superstar Jorge Jimenez mentre in quarta trovano spazio alcune vignette delle storie contenute all'interno del volume. Dal punto di vista carto-tecnico, la rilegatura a filo è solida e la rifilatura delle pagine buona anche se si fatica nella lettura di qualche tavola a vivo.

Dal punto di vista editoriale e redazionale invece molto buona la traduzione di Sara Catania così come l'adattamento italiano. La editor italiana introduce il volume con un piccolo redazionale tuttavia è bene segnalare che il volume non presenta extra se non le bio di alcuni degli autori coinvolti. Apprezzabile la scelta di mantenere inalterate, con tutti i credits degli autori e degli editor originali coinvolti, i frontespizi di ogni singola storia.