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L'Era del Terrore: il gran finale di Black Hammer

Black Hammer, il fumetto supereroistico, arriva alla conclusione con L'Era del Terrore, capitolo finale del viaggio di Lemire nel fumetto supereroistico

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Black Hammer, il fumetto supereroistico, arriva alla conclusione con L'Era del Terrore, capitolo finale del viaggio di Lemire nel fumetto supereroistico

Lo sforzo narrativo di Lemire nel dare vita al suo universo supereroistico, Black Hammer, ha consentito ai lettori di affrontare la lettura del mondo dei metaumani da una prospettiva differente. L’universo narrativo creato da Lemire, infatti, si è perfettamente inserito all’interno di quella rivoluzione del canone supereroistico che ha rielaborata la classica figura dei supereroi adeguandola ad un gusto moderno, dimostrandosi al contempo capace di analizzare e rielaborare i dogmi di un filone narrativo che da decenni appassiona generazioni di lettori di comics.

L'Era del Terrore, il capitolo finale dell'universo supereroistico di Jeff Lemire

Con i primi due volumi della sua saga, Origini Segrete e L’Evento, Lemire ha saputo omaggiare con attenzione e rispetto la nascita del genere supereroistico, quella Golden Age che ha portato gli eroi in calzamaglia a conquistare le edicole. Seguendo un percorso ispirato alla storia cronologia della vita del fumetto supereroistico, Lemire ha proseguito la sua narrazione con due spin-off, che a loro volta hanno rappresentato l’evoluzione del fumetto supereroistico. Sherlock Frankenstein e la Legione del Male è un esempio di sviluppo della continuity e dell’integrazione tra eroi ed antagonisti, concetto che venne sviluppato con particolare attenzione dagli autori della Silver Age dei comics, periodo storico da cui provengono anche le ispirazioni fantascientifiche e il concetto di supersquadra che anima il secondo volume ‘parallelo’ di Black Hammer, Quantum Age.

Il merito principale di Lemire resta l’aver compreso come una simile creazione dovesse arrivare ad una conclusione. I lettori sicuramente avrebbero gradito una maggiore espansione di questo intrigante universo supereroistico, ma l’autore ha optato per una storia contenuta, una gestione misurata e rispettosa sia del medium fumetto che dell’affetto dei lettori. In fondo, per completare questo percorso di analisi e riscrittura del fumetto supereroistico serviva solo un ultimo elemento: un finale all’altezza.

Le imprese degli eroi di Black Hammer si sono sviluppate nei primi due volumi e in parte negli spin-off creando tutti i presupposti per consentire a Lemire di analizzare altri due aspetti particolarmente controversi dei fumetti supereroistici: la riscrittura delle origini e il ruolo degli autori. Due elementi del mondo dei comics che, combinati, hanno spesso condotto a rivisitazioni del concept dei personaggi, dividendo il mondo degli appassionati che ha spesso idealizzato i personaggi in base ad una determinata versione offerta da un autore, invece di affezionarsi all’idea stessa dell’eroe. Per dare piena visione a questa sua analisi, Lemire crea un gran finale per Black Hammer, L’era del Terrore, che nell’edizione italiana di BAO Publishing viene intelligentemente divisa in due volumi

La prima parte è più attinente alla vita dei personaggi, vista in un’ottica di fumetto supereroistico. La lunga ricerca della verità sul misterioso evento che li ha relegati nello sperduto paesino arriva finalmente ad una conclusione, in cui questi essere umani alla disperata ricerca della propria anima stanno per confrontarsi con un colpo di scena che si sposa alla perfezione con lo spirito dell’opera di Lemire.

Dopo aver descritto le origini dei suoi personaggi, Lemire li ha resi umani avvicinandoli emotivamente ai lettori, per poi trasformarli nel perfetto strumento con cui guidarci in una disanima delle meccaniche, storiche e narrative, dei comics supereroistici. Creano un climax emotivo perfetto nella prima parte di L’era del terrore, l’autore prepara una vera e propria rivoluzione per l’ultimo capitolo della saga, addentrandosi in una metanarrazione divertente e apparentemente folle, ma che assume il ruolo di intrigante rappresentazione del percorso creativo dei personaggi.

L’idea di rendere i personaggi consapevoli di essere creature di fantasia, sfondando la quarta parete, è geniale. Il Colonello Weird improvvisamente diventa una figura chiave, dopo essere rimasto inizialmente in secondo piano assieme a Madame Dragonfly, salvo diventare infine un elemento chiave dell’intera saga, insieme all’inquietante strega. Quando Lemire ci mostra la verità dietro l’esilio in questa sorta di purgatorio, Wierd e Dragonfly assumono una pienezza sino a quel momento insospettabile, portando il lettore a rivedere la propria idea su questi due personaggi.

L'era del Terrore, due volumi per chiudere un universo fumettistico

Per farlo, Lemire gioca con attenzione sulla figura dell’autore e il suo rapporto con i propri personaggi, con una rappresentazione, anche grafica, poetica di questo legame emotivo. Un legame che non è solo di un individuo, ma è condiviso con tutti coloro che si relazionano ai personaggi, agganciandosi alla moda di rivisitare le origini dei personaggi. Sfruttando delle meccaniche insite in Black Hammer, Lemire, specialmente nel secondo volume, decide di riscrivere origini e passaggi centrali del proprio ciclo narrativo, riproducendo l’effetto nato ai tempi della Silver Age tipico di retconn e nuove origini. Per gli appassionati di comics, questa libertà narrativa di Lemire assume un aspetto familiare, si ravvisano amore e rispetto per la storia dei fumetti supereroistici, una sensazione che poggia solidamente sulla personalità con cui Lemire decide di dare nuova forma ai suoi personaggi. In questo difficile passaggio, non rimangono scoperte linee narrative, ogni domanda trova una risposta, generando inizialmente confusione nel lettore meno avvezzo alle dinamiche complesse di comics supereroistici, ma offrendo comunque una chiave di lettura precisa e ben codificata.

L’era del terrore mantiene anche l’identità grafica che contraddistingue sin dall’inizio Black Hammer. Salvo la parentesi introduttiva della seconda parte, in un cui anche uno stacco visivo era necessario per enfatizzare questo passaggio metanarrativo che sorprende il lettore dopo il cliffhanger emotivo che chiude il primo capitolo de L’era del Terrore.

Leggere Black Hammer è un’esperienza di lettura appagante, forte soprattutto della profonda umanità con cui Lemire descrive i suoi personaggi, inserendoli alla perfezione nelle dinamche di questo suo viaggio all’interno della storia e delle caratteristiche del fumetto supereroistico.

Voto Recensione di Black Hammer: L'Era del Terrore



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Trama solida

  • - Lemire costruisce personaggi di grande umanità

  • - Conlusione del ciclo che non lascia nulla in sospeso

Contro

  • - Alcuni passaggi inizialmente confusionari

Commento

L'era del Terrore chiude Black Hammer, il viaggio di Jeff Lemire nel mito del fumetto supereroistico. Dopo avere omaggiato le epoche seminali dei supereroi, Lemire conclude la sua disanima degli eroi in calzamaglia con un capitolo finale che celebra gli autori e le tante origini dei personaggi

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