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Love Everlasting 1, recensione: finchè amore non vi separi

Love Everlasting, se Tom King racconta l'amore, sperate di non essere il protagonista!

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Love Everlasting, se Tom King racconta l'amore, sperate di non essere il protagonista!

Joan Peterson avrebbe tutte le ragioni del mondo per odiare Tom King. Se è vero che non esista furia più grande di una donna tradita, nel malaugurato il buon King finisse sotto tiro della sua ultima creazione avrebbe molto di cui rispondere, considerato che nel suo Love Everlasting pare aver condannato la povera Joan a vivere innumerevoli vite in cui le è preclusa la più umana delle aspirazioni: vivere il proprio amore. Una storia che apparentemente pare discostarsi dalle opere per cui è più conosciuto King, dalla sua run sul Cavaliere Oscuro alla spettacolare interpretazione del marveliano Visione, eppure questo paradigma andrebbe dimenticato, considerato come proprio in queste due opere si è potuto apprezzare il talento di King nel liberarsi da rigidi schemi per far emergere la propria vena narrativa. Se questa sua verve era evidente in contesti più limitati, come può comportarsi in un’opera autonoma? Esplosivamente bene, almeno leggendo il primo volume di Love Everlasting, che viene presentato ai lettori italiani da BAO Publishing.

Dopo una lunga militanza all’interno del canone supereroico (Batman, Mr Miracle, Vision), King sembra volersi emancipare dal rischio di venire associato solamente alla narrativa supereroica. Pur avendo mostrato, come detto, di sapere piegare la tradizione narrativa supereroica a diverse influenze, quasi sempre legate alla sfera emotiva intima, King ha cercato in una storia indipendente l’occasione di poter dare vita a una storia in cui l’amore venga interpretato nella sua universalità, utilizzando con una certa, perfida ironia un’impostazione narrativa dinamica e ciclica che diventa quasi un supplizio per la sua protagonista, la nostra Joan.

Love Everlasting, se Tom King racconta l'amore, sperate di non essere il protagonista!

Joan Peterson è la vittima di un terrificante loop “romantico”, in cui affronta diverse vite, ambientate in differenti periodi storici, in cui incontrare l’amore della propria vita, ma non poterlo vivere pienamente. Come il suo amato le dichiara amore eterno, infatti, un misterioso pistolero appare per ucciderla, impedendole di coronare il suo sogno. Eppure, man manco che questo ciclico supplizio si dipana, Joan inizia a prendere coscienza della propria condanna, non rinunciano alla propria voglia di amare, ma intenzionata a scoprire quale sia la vera entità dietro questo tormento.

Il primo volume di Love Everlasting presentato da BAO Publishing raccoglie i primi capitoli della nuova serie di Tom King, consentendo ai lettori di maturare una particolare visione della tormentata esistenza di Joan. Le prime storie sembrano quasi dei deja vù spietati, quasi una ruota di reincarnazioni in cui la protagonista deve espiare colpe misteriose tramite la costante dell’amore impossibile. È solo quando nei dialoghi cominciano ad apparire dei lapsus, dei piccoli riferimenti a eventi e nomi appartenenti ad altre ‘vite’ di Joan che si inizia a percepire come King abbia deciso di imbastire un racconto molto più articolato. Un inizio quasi fuorviante, che confonde il lettore lasciandolo spiazzato, ma che ripaga la fedeltà a Joan con una progressiva dinamica che cattura l’attenzione, complice la frizzante dialettica di King che si diverte a dare ai vari amori di Joan una veste sempre diversa.

Pur rimanendo fedele al concept di Love Everlasting, King trasla la psichedelica avventura di Joan nell’America degli anni ’30, lavorando sulla concezione dell’amore del periodo, passando agilmente agli anni ’60, valorizzando la controcultura contrapposta alla visione borghese, arrivando infine al vecchio west, imbastendo una storia romantica da romanzo rosa, mutuandone i punti fermi ma rendendoli freschi e ben integrati nell’epopea di Joan. Una dinamicità appagante che consente di costruire una narrazione orizzontale che prende forma non tramite spiegazioni sin troppo scontate o forzature narrative, ma seguendo la progressiva presa di coscienza di Joan, avvicinando questa sfortunata donna alla sensibilità dei lettori, creando una sinergia tra attore e spettatore del dramma che non può che portarci a chiederci quale sia la vera natura dell’amore, quanto saremmo a disposti a rischiare pur di assaporarlo.

Amare all'infinito, o combattere l'infausto destino?

Joan diventa il nostro alter ego in questa delirante impazzita di reincarnazioni. L’elemento vincente di questo meccanismo di reiterazioni è l’assenza di una catarsi, una definitiva chiusura a questo cerchio di delusioni e morti violente, che da iniziale fattore disturbante lentamente assurge a vero motore dell’intera vicenda. Metaforicamente, le fatiche di Joan sono la perfetta rappresentazione della sincerità di un sentimento spesso romanzato e idealizzato nell’immaginario narrativo, che King tramuta in un’odissea fatta di sospiri speranzosi e bossoli fumanti, in cui ogni iniziale ardore di Joan finisce inesorabilmente per concludersi nel sangue. Ma ad ogni iterazione, Joan sembra essere più consapevole, meno macchietta da romanzo rosa e più figura reale, capace di prendere coscienza della propria condizione e arrivare persino ad architettare una propria via di fuga da questa eterna prigionia. Non è un caso che sia l’arco narrativo Troppo Tardi per Amare a dare una versione di Joan struggente e affascinante, la più completa ed emotivamente coinvolgente, proprio per via del suo esser pronta a opporsi a un destino già scritto, anche sacrificando le proprie pulsioni.

King riesce a costruire un telaio narrativo coinvolgente grazie al supporto di Elsa Charettier ai disegni e Matt Hollingsworth ai colori. Alla Charettier va riconosciuto di aver interpretato con personalità una figura drammatica ma dotata di grande vis espressiva, rendendole giustizia tramite un attento lavoro sull’espressività dei character, capace di farsi suggestionare da una visione stilistica che enfatizza i volti dei personaggi e la loro fisicità, trovando una cifra stilistica che pur risentendo della scuola di maestri del passato, come Darwin Cooke, non manca di trovare una propria identità. Il risultato è un racconto visivo magnetico, che guida l’occhio del lettore soprattutto attraverso le pose dei personaggi. Una cura maniacale che vede nella colorazione di Hollingsworth il tocco finale, che dovendo muoversi cromaticamente all’interno di storie che hanno una forte connotazione storica non cade nella trappola di una facile riproposizione della cromia tipica del periodo, ma rielabora invece l’immaginario del lettore, il senso di nostalgia e visione idealizzata del ‘colore del passato’ per costruire una palette che miri a enfatizzare in primis la forte emotività dei personaggi.

Il volume con cui BAO Publishing raccoglie questo primo blocco di storie di Love Everlasting è un ottimo modo per catturare l’attenzione dei lettori. Una grafica accattivante con una copertina a dir poco esplosiva, che diventa parte essenziale del gioco ingannevole con cui King e soci ci accolgono nelle prime battute, offrendoci un racconto dalle varie anime che converge in una storia vivace e struggente, capace di scariche adrenaliniche dal gusto splatter ma anche di un poesia graffiante che rende Joan e i suoi tormentati amori una grande pagina di fumetto contemporaneo.

Voto Recensione di Love Everlasting



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Storia ricca di sfumature

  • - King crea un personaggio appassionante

  • - Elsa Charretier imbastisce un impianto visivo spettacolare

Contro

  • - Inizio spiazzante

Commento

Il volume con cui BAO Publishing raccoglie il primo blocco di storie di Love Everlasting è un ottimo modo per catturare l’attenzione dei lettori. Una grafica accattivante con una copertina a dir poco esplosiva, che diventa parte essenziale del gioco ingannevole con cui King e soci ci accolgono nelle prime battute, offrendoci un racconto dalle varie anime che converge in una storia vivace e struggente, capace di scariche adrenaliniche dal gusto splatter ma anche di un poesia graffiante che rende Joan e i suoi tormentati amori una grande pagina di fumetto contemporaneo.

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