Persuasione, recensione: l'amore alle volte ritorna

Ecco la nostra recensione di Persuasione, una produzione Netflix tratta dal libro più complesso e articolato di Jane Austen.

Avatar di Nicholas Mercurio

a cura di Nicholas Mercurio

Persuasione, prima di essere un nuovo film targato Netflix in uscita quest’oggi, è un libro di autrice che non ha bisogno di presentazioni: stiamo parlando di Jane Austen, la celeberrima scrittrice che ha creato personaggi forti e intraprendenti come Elizabeth Bennett, protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, l’opera più famosa e apprezzata della scrittrice inglese.

Ma non solo, ovviamente, perché la creatrice di queste storie, per il resto della sua vita, si è occupata di tante opere differenti, definendo il ruolo della donna nella letteratura in un modo che non era mai stato pensato prima. Se Becoming Jane con Anne Hathaway nei panni della famosa autrice non dovesse dirvi nulla, sappiate soltanto che per comprendere la sua mentalità e le sue idee considerate al tempo poco ortodosse, potrebbe rivelarsi il film giusto per conoscerla meglio: è certamente il più fedele sulla sua vita, nonché l’unico che è stato capace di raccontarci aneddoti curiosi sulla stesura dei suoi romanzi. Era il periodo dei grandi autori e in Inghilterra, infatti, le donne iniziarono a pubblicare opere dove raccontavano i loro sentimenti e il loro carattere per farsi considerare dalla società britannica in maniera diversa.

C’è amore nelle opere di Jane Austen, ma c’è anche coraggio, c’è determinazione e c’è voglia di sognare. D’altronde, sono sensazioni comuni, che abbiamo al tempo conosciuto con Orgoglio e Pregiudizio con gli ottimi Keira Knightley e Matthew McFayden. Oppure, se volessimo tornare indietro di qualche anno, il perfetto signor Darcy interpretato da Colin Firth ancora fa parlare di sé nell’assolata Hertfordshire, la regione più calda dell’attuale Inghilterra.

Persuasione, che vede alla regia Carrie Cracknell, una direttrice artistica teatrale famosa dalle parti della Royal Court e della Young Vic, non tradisce affatto le atmosfere di Orgoglio e Pregiudizio, nonché di Ragione e Sentimento, e ci riporta nell’Inghilterra del 1818, un periodo di grandi cambiamenti, dove ancora il mare è dominato dalla flotta britannica e le stanze da tè dai pettegolezzi tipici della serie Bridgerton, ma con meno perversione, meno attrazione fisica e meno, come è nello stile di Jane Austen, esagerazioni di qualunque tipo. Ci teniamo a ribadirlo, prima che sia troppo tardi: Persuasione, per quanto riguarda la storia, è fedele al romanzo d’amore della scrittrice britannica in quasi tutte le sue caratteristiche. Tuttavia, nel riadattare un libro e un film, nell’Anno del Signore 2022, capita di prendersi alcune libertà di troppo. Ma procediamo con ordine, da quando Anna Elliot lasciò l’amato Frederick Wentworth.

Un amore lungo sette anni

Anna, interpretata da Dakota Johnson (Cinquanta Sfumature di Grigio), è una zitella ventisettenne che, al contrario della sorella Elizabeth, viene mal vista dal padre, il ricco ormai prossimo alla miseria Walter Elliott. È una ragazza giovane, partecipa alle passeggiate e agli eventi più influenti e, nel frattempo, piange da sola ricordando il suo amore perduto, nascondendo la tristezza e ogni suo stato d’animo a chiunque non lo comprenda.

Il padre, infatti, è un uomo narcisista che preferisce passare il tempo a osservarsi allo specchio invece di dedicare amore e comprensione alla figlia, che risponde alle provocazioni con ironia e sarcasmo, un atteggiamento tipico e inusuale per una ragazza di buona famiglia. Ed è per questo, insomma, che sette anni prima lasciò il suo amato Walter Ellliott, interpretato per l’occasione da Cosmo Jarvis (Hunter Killer – Caccia negli Abissi), ora divenuto un capitano della Marina inglese e di ritorno da un grande viaggio che lo ha portato a visitare le Americhe e le Indie Orientali.

Tornando infatti nella ridente Inghilterra, rivede Anna e la tratta freddamente, tentando di allontanarla e di non manifestare in alcun modo i suoi sentimenti. Al contrario, la giovane Elliott, ritrovandosi davanti quell’amore ritrovato, riscopre un sentimento che credeva sopito e annullato dal tempo. Non facendovi troppi spoiler, sappiate solamente che il racconto, qualora non abbiate letto il romanzo, ruota attorno ad Anna e Frederick, ai loro scambi inizialmente freddi a qualcosa che poi viene definito meglio, ma non possiamo raccontarvi nient’altro.

La cinepresa, tuttavia, si concentra sui loro drammi, diretti con ironia e sfrontatezza, coinvolgendo e strappando ben più di una risata in molte occasioni, soprattutto quando Anna si ritrova da sola e rivolge al suo presente sfortunato la propria disillusione sul mondo, ormai sicura di aver perso sette anni prima la sua occasione. A riguardo, l’interpretazione di Dakota Johnson è stata convincente e divertente, con l’attrice che ha saputo replicare in maniera fedele una protagonista che per gli standard dell’epoca era considerata di troppo, nonché invadente e noiosa.

In una società fatta di apparenze, sorrisi e pettegolezzi, d’altronde, una ragazza come Anna non resisterebbe mai per un’intera giornata, poiché pronta a giudicare con pregiudizio il prossimo e chi è diverso. In un’ora e quaranta minuti, infatti, la protagonista viene delineata con intelligenza, tanto da trasmetterci i suoi stati d’animo, che vanno dalla tristezza alla felicità, mentre tiene a freno i suoi sentimenti, accettando da Frederick soltanto una calda e amorevole amicizia.

Nel frattempo, man mano che gli eventi si susseguono e la narrazione prende sempre più il sopravvento coinvolgendo ed emozionando, il racconto si impenna e confeziona, grazie alle interpretazioni degli altri personaggi secondari, una produzione dal ritmo azzeccato. Ovvio, non è semplice riuscire a essere fedeli, non quando si parla di una produzione del genere e non quando, ovviamente, tutto riguarda un libro di tale portata. Le opere letterarie di Jane Austen, da sempre, sono affascinanti e travolgenti. E il film, in tal senso, non tradisce le aspettative. 

Se da una parte abbiamo un’interpretazione convincente, dove è l’amore al centro di tutto, dall’altra ci sono delle libertà di troppo, inutili e magari non molto in linea con l’opera originale. Nulla di troppo grave, però, perché riguarda la scelta estetica di alcuni attori, che interpretano con maturità i loro personaggi, riuscendo a mettere una pezza a una criticità su cui non si può totalmente soprassedere.

Atmosfere toccanti e momenti memorabili: Persuasione è un film appassionante

Al netto di questo, però, la sceneggiatura incalza e diverte, lasciando inevitabilmente spazio a uno spaccato meraviglioso d’Inghilterra, riportandoci indietro nel tempo. L’intera produzione, insomma, si concentra sui personaggi interpretati da Dakota Johnson e Cosmo Jarvis, che insieme sono stati capaci di proporsi in maniera avvolgente. Non lo nascondiamo: abbiamo riguardato per ben tre volte il film, cercando dei difetti che, però, non abbiamo trovato, ritrovandoci a sorridere come la prima volta.

Se la regia, infatti, intendeva creare un’atmosfera capace di intrattenere dall’inizio alla fine, possiamo fermamente confermare che è riuscito nel suo intento. E il merito, in tal senso, è dell’evoluzione narrativa, sempre al centro quanto Frederick e Anna: non è di troppo, non è noiosa e non è la classica storia d’amore. È un racconto di Jane Austen, e ci teniamo a ribadirlo, perché non è un elemento per nulla scontato: la regia è stata in grado di replicare le atmosfere e le ipocrisie di una società imprevedibile, offrendo così una visuale a trecentosessanta gradi sul periodo storico.

Perché lo ripetiamo, considerandolo così importante? Perché Persuasione come romanzo letterario si interfaccia con le libertà delle donne, mettendo in risalto le loro scelte, sia giuste che sbagliate. Di sicuro, al giorno d’oggi non è affatto scontato e la produzione di Netflix arriva allo scopo, non di certo innovando ma neppure facendolo in maniera scontata. Come accennavamo prima, è proprio rapporto tra Anna e Frederick essere al centro della narrazione: parte in maniera rabbiosa da parte di lui e in modo spaventato di lei, e tutto cambia improvvisamente, dopo alcune rivelazioni di cui non possiamo parlare evitare spoiler.

Prima che pensiate di trovarvi davanti a un nuovo Orgoglio e Pregiudizio, sappiate dunque che potreste rimanerne delusi: se nell’opera più conosciuta di Jane Austen l’amore tra il signor Darcy ed Elizabeth Bennett scoppiava solamente all’ultimo, in Persuasione i sentimenti che legano Frederick e Anna sono nascosti da entrambi, come se entrambi temessero di soffrire. Il tema del libro traspare dunque anche nel film, lasciando una morale chiara sui temi più delicati al suo interno.

Conclusioni

In definitiva, Persuasione è un film semplice con uno scopo chiaro: emozionare, far riflettere e riportare su schermo un grande classico della letteratura inglese, che è stato capace di appassionare una schiera appassionata di lettori. È un’opera complessa, perché l’animo umano viene messo al centro, non lasciato da parte e approfondito con sensibilità. È chiaramente un film che si colloca, al momento, nei tanti film romantici e drammatici che Netflix sembra conoscere molto bene da diverso tempo e su cui sta puntando, sebbene sia giunto il momento che offra qualcosa in più, magari un’opera meglio definita come si è dimostrata Stranger Things.

Ultimi ma non per importanza, sono i costumi e le location scelte per la produzione, scelti in maniera oculata e attenta. Siamo rimasti incantati dagli interni, ricostruiti fedelmente e con cura, mentre restavamo incantati da Anna e le sue lunghe passeggiate nella campagna inglese. Persuasione è, prima di tutto, una produzione dedicata all’isola britannica, ai suoi usi e costumi più vecchi ma che, ancora oggi, sanno affascinare. Cosa potremmo desiderare di più?