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a cura di Mabelle Sasso

Continua il nostro viaggio a cadenza settimanale di The Wicked + The Divine in cui stiamo recensendo i volumi della serie di Gillen e McKelvie pubblicata in Italia da Bao Publishing. Dopo lo scioccante finale di Fandemonio, il terzo volume di The Wicked + The Divine raccoglie i frutti di ciò che ha seminato, scatenando le conseguenze delle azioni di Baphomet. Questo volume da spazio a vecchi e nuovi personaggi e attraverso una narrazione carica di empatia ci permette di esplorarne la dimensione più intima.

Se non conoscete The Wicked + The Divine potete mettervi in pari leggendo la nostra introduzione a questa serie e le recensioni del primo volume e del secondo volume. Come nelle precedenti recensioni anche qui parleremo approfonditamente degli eventi narrati, quindi troverete diversi spoiler.

Dove eravamo rimasti

Con la rivelazione di Urdr e delle Norne, il Pantheon è finalmente al completo: questo evento è il preludio alla tempesta che sta per abbattersi sul circolo divino. Ciò che il Pantheon ignora è che una tredicesima dea è stata riconosciuta da Ananke: si tratta di Laura, che rinasce come Persefone. Il sogno della fangirl si avvera ma questa sensazione di euforia durerà solo un istante: il mondo e il Pantheon non conosceranno mai il canto della nuova dea, poiché Persefone cade subito per mano di Ananke. Con la conclusione del secondo volume diviene chiaro che Ananke sta tramando qualcosa e che le sue azioni fino ad ora sono state una grande manipolazione volta a nascondere un piano più grande.

Dèi straordinariamente umani

Il terzo volume di The Wicked + The Divine è suddiviso in 6 episodi, ciascuno dedicato a uno degli dei del Pantheon, Baal, Tara, Woden, Amaterasu, Morrigan e Sakhmet, e ognuno illustrato da un diverso artista. Con questo volume avremo modo di venire a parte di un particolare aspetto o dettaglio del passato e della personalità dei diversi personaggi: questi elementi forniranno un ulteriore livello di analisi che permetterà una connessione emotiva con i singoli personaggi.

Baal dovrà elaborare il lutto di Inanna, la sua personalità forte e dirompente prenderà “di petto” la situazione, contravvenendo alla richiesta di non peggiorare le cose. Baal in cerca di vendetta si scaglierà con violenza inaudita su Morrigan, che a sua volta cercherà di difendere il suo amante. Nominata diverse volte in passato (e sempre in modo poco lusinghiero) finalmente Tara fa la sua comparsa in scena. In questo episodio inizia ad emergere il tema della vulnerabilità degli dèi, schiavi dei desideri e delle pulsioni dei loro fan, ma anche incapaci di autodeterminare loro stessi. L’episodio di Tara parla di oggettificazione e del prezzo che pagano le persone che non sono disposte a conformarsi alle aspettative altrui.

Tra i membri del Pantheon il ruolo di Woden è sempre stato relegato sullo sfondo. Il terzo volume della storia lo vede protagonista e ci mostra la persona che si nasconde dietro la maschera (nonostante non ci sia possibile vedere effettivamente il suo volto). Il ritratto che ne emerge è sconcertante: Woden è una persona cinica, che in un contesto normale accosteremmo agli ambienti dell’alt right e degli incel. Per via delle sue azioni passate, che celano un segreto oscuro e particolarmente deplorevole, è in completo potere di Ananke.

Amaterasu è il personaggio più solare e positivo di The Wicked + The Divine, tuttavia questa sua facciata nasconde una grande insicurezza ed un trauma irrisolto, che si ripropone nella sua vita a causa della spirale di morte che si sta abbattendo sul Pantheon.

Prima di diventare la Morrigan, Marian era una dark appassionata di giochi di ruolo dal vivo, miniature da dipingere e altri passatempi alternativi per noi molto familiari, che condivide con il suo ragazzo Cameron. La vita dei due giovani viene sconvolta dall’improvvisa morte dei genitori di lui, dipartita che scatena nel ragazzo una spirale di nichilismo ed autodistruzione che lo porta a tradire Marian e separarsi da lei. Devastata dal dolore Marian si imbatte in Ananke, che ne riconosce l’essenza divina. Morrigan assolve al suo ruolo divino senza grosse sorprese o problemi, fino a che ad una sua serata si presenta Cameron, che le rivela quanto per lui lei sia stata speciale. Le parole del ragazzo sono in grado di smuovere qualcosa nel cuore della dea, che chiede così ad Ananke di far diventare Cameron il suo Re, rendendolo così Baphomet.

Alcuni degli dèi del Pantheon mantengono il controllo sulla loro personalità divina, mostrando una personalità più umana ed equilibrata, questo non si può dire per l’indolente Sakhmet. Per la personificazione della dea egizia, passato e futuro non hanno importanza, mentre nel suo presente l’unica cosa che conta è assecondare le proprie pulsioni e desideri esattamente come farebbe un gatto.

Considerazioni sul volume 3

La natura episodica di questo volume è stata una vera sorpresa e alcuni degli episodi di Suicidio Commerciale sono stati in grado di colpire nel profondo. Le vicende personali e i rispettivi punti di vista sono una soglia nella quale addentrarsi per esplorare più da vicino alcuni degli aspetti più intimi dei vari personaggi. Ognuna di queste storie, differenti nei disegni sia per toni che atmosfere, rivela un lato tragico e vulnerabile che fornisce una chiave di lettura circa la condizione terminale che attende i protagonisti. La cosa straordinaria di questo volume è la scintilla di empatia che scaturirà dai racconti di questi déi e mostra che, nonostante i superpoteri e i fan adoranti, queste persone sono in realtà strumenti nelle mani di qualcun altro.