Shangri-La Frontier, la recensione del primo volume

Shangri-La Frontier finalmente giunge in Italia: approfondiamo insieme il primo volume edito da Planet Manga.

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a cura di Giovanni Arestia

Nel corso di un recente Free Comic Book Day, il pubblico italiano è rimasto molto colpito, nonostante si trattasse di un piccolo assaggio, della nuova opera scritta da Katarina e disegnata da Ryosuke Fuji: stiamo parlando di Shangri-La Frontier che finalmente giunge in Italia grazie a Planet Manga. Le ambientazioni fantastiche e le tematiche a metà tra un fantasy e un videogioco, in realtà, avevano già intrigato parecchio il pubblico orientale prima in formato web novel e poi adattate in formato manga con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Weekly Shonen Jump.

Shangri-La Frontier: un esasperato amore per i videogiochi

La storia vede come protagonista Rakuro Hizutome, uno studente del secondo anno delle superiori a cui interessa solo una cosa: trovare i Kusoge, letteralmente "videogiochi di merda" (così come vengono tradotti nel manga) e completarli. La sua è una vera fissazione, e si diverte come un matto quando riesce a sfruttare i bug per escogitare strategie vincenti e ottenere i migliori risultati possibili. Nel mondo dei videogiocatori e nei vari forum presenti nel web è conosciuto e rispettato per le sue grandi abilità di instancabile combattente e di scopritore di rare perle di bruttezza. L'esperienza acquisita con i numerosi videogiochi provati e completati è talmente vasta e approfondita da permettergli di adattarsi velocemente alle nuove proposte e quindi di finire, in breve tempo, i videogiochi che la maggior parte delle persone generalmente abbandona con disgusto.

Purtroppo per Rakuro, anche i “giochi di merda” prima o poi finiscono e quindi cosa resta da fare se non provare un gioco bello? Ecco quindi che arriva una proposta dal suo venditore di videogiochi: perché non provare il miglior gioco in realtà virtuale presente sul mercato? Così lo stravagante e inusuale protagonista accetta la proposta e si cimenta in qualcosa di diverso dal solito. Rakuro rimane immediatamente affascinato dalle infinite possibilità di personalizzazione, dalle numerose e articolate abilità tra cui scegliere e dalla fluidità dei movimenti che è in grado di eseguire. Il suo personaggio è dotato di una maschera da uccello con piume blu e di un paio di pantaloncini e fin dai primi capitoli scopriamo cosa succede a un giocatore come Rakuro, abituato a trovare e gestire i bug per vincere, quando gioca al miglior prodotto sul mercato. Scopre missioni nascoste e incontra mostri unici fin dai primi livelli. Il videogioco in questione prende il nome proprio di Shangri-La Frontier che, in breve tempo, diventa la nuova ossessione del nostro protagonista.

Narrazione e disegni in classico stile giapponese

L'unione tra videogiochi e fumetti va avanti da diversi anni, ma recentemente stiamo osservando un sempre più crescente numero di opere che approfondiscono le meccaniche dei videogiochi con il mondo dei manga o dei webtoon coreani. In Shangri-La Frontier il videogioco diventa il vero e unico fulcro del racconto e, insieme al protagonista, possiamo osservare diverse tipologie di videogiochi che vanno da quelli di più basso livello a quelli praticamente perfetti. La storia, tuttavia, non si limita a mostrarci semplicemente Rakuro mentre è intento a provare i vari videogame, perché attraverso il suo alter ego virtuale possiamo osservare le sue emozioni, la sua vita e l'importanza che hanno per lui i giochi. Il punto di forza di questo manga è, appunto, la storia che potrebbe sembrare banale ma nasconde invece dei guizzi davvero intriganti. Shangri-La Frontier è un videogioco particolare che premia i giocatori che amano sfidare il sistema e cimentarsi in imprese impossibili. Il livello e la potenza di un personaggio sono importanti, ma le capacità di saper sfruttare al meglio il proprio personaggio e i suoi punti di forza diventano essenziali per eccellere anche nella vita vera.

Rakuro, infatti, rappresenta una sorta di rottura della quarta parete perché da abile e semplice videogiocatore diviene protagonista e artefice dello stesso videogioco. La prima sfida del ragazzo, infatti, è sicuramente quella di confrontarsi con persone che hanno personaggi decisamente più esperti e potenti del suo e questa è una caratteristica che invoglia immediatamente il lettore a fare il tifo per il nostro protagonista. È senz'altro la metafora della vita e delle difficoltà che ognuno di noi può incontrare, ma la trattazione sotto forma di videogioco consente anche di descrivere il modo di superare le cose attraverso varie skill. La descrizione di quest'ultime, che di solito è sempre rognosa da spiegare durante la lettura di un manga o di un qualsiasi libro, è trattata in modo molto semplice, per non appesantire la storia di elementi superflui o fin troppo tecnici per i poco avvezzi al mondo dei giochi JRPG e MMORPG.

La narrazione scorre infatti leggera come in un racconto fantasy tra i più avvincenti, grazie anche al fatto che Rakuro non si concede mai, nemmeno all'inizio del racconto, particolari momenti di pausa e punta sempre alla meta successiva senza mai fermarsi. I personaggi principali sono ben curati e con una buona caratterizzazione che non manca di un lato divertente o demenziale comunque intelligente e ben amalgamato nella storia. Questo permette all'autore di sdrammatizzare alcuni momenti che potrebbero diventare troppo seri e, quindi, annoiare il lettore. Infine le tavole, che sono state affidate a Fuji Ryosuke, presentano una linea pulita, ben marcata e chiaramente riconducibile alla canonica scuola giapponese con numerose onomatopee ed espressività marcate ed esagerate.

Conclusioni

Shangri-La Frontier, nel complesso, è un buon prodotto che ha dalla sua una storia potenzialmente banale, ma ben raccontata, avvincente e intrigante. Questa, nel primo volume, è interamente occupata dall'omonimo videogioco ma ci aspettiamo che nei prossimi numeri vi possano essere delle possibili ripercussioni anche nel mondo reale. La narrazione è lineare, semplice e a tratti anche molto divertente, mentre i disegni sono molto godibili nonostante la loro, a tratti, marcata esagerazione. Insomma, se quanto visto in questo primo assaggio dovesse proseguire anche per i prossimi volumi, potremmo essere davanti a un'altra bella serie manga.

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