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Cultura Pop

Silica Void, ovvero quando crescere fa male: recensione e intervista

La nostra recensione di Silica Void, graphic novel di Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo per la collana BaBao di BAO Publishing.

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a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Scoprire quanto è difficile andare avanti, nel graphic novel di Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo: Silica Void, edito da BAO Publishing.

Nella collana BaBao di BAO Publishing dedicata ai più giovani arriva Silica Void, il graphic novel di Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo che strizza l’occhio anche ai lettori più maturi con la sua retro-nostalgia. Gli anni ‘80 e ‘90 della cultura pop e della tecnologia prendono forma tra le coloratissime pagine di Silica Void, che tuttavia non guarda con nostalgia solo a un’epoca passata, ma anche a quelle persone importanti della nostra vita che non ci sono più. Prendendoci per mano, ci conduce attraverso il complesso percorso dell’accettazione, tanto più difficile se affrontato in giovane età. In che modo, quindi, è possibile andare avanti? Tra le righe della nostra recensione, ce lo raccontano anche i due autori, che abbiamo avuto modo di intervistare in merito a Silica Void.

Non sai mai cosa puoi trovare a una fiera del fumetto

Lotus è un giovane appassionato di videogame e fumetti. Lui e i suoi amici – Norton, Encarta, ICQ, Corel e Winamp – possono essere definiti a buon titolo dei giovani geek e, condividendo con essi la passione per la cultura pop, Lotus li coinvolge nel suo piano: far fallire la fiera del fumetto di Empty Cave per organizzarne una propria, come Winamp (di cui è innamorato) ha sempre sognato.

Alla fiera di Empty Cave, Lotus scova tuttavia un vecchio videogioco dal titolo Silica Void e, tornato a casa, decide subito di provarlo. La protagonista sembra interagire direttamente con Lotus, addirittura pare osservarlo: l’esperienza è inquietante e lo turba, perciò Lotus decide di chiedere aiuto agli amici di sempre e alla professoressa di informatica. Cosa nasconde Silica Void? E perché il videogioco continua a esortare Lotus ad “andare avanti”?

Qualcuno ha detto NES?

Per i più giovani a cui è rivolto Silica Void, graphic novel young adult della collana BaBao, i nomi dei protagonisti, così come le console, i videogiochi, i personaggi dei fumetti citati, possono apparire come le affascinanti e intriganti sale di quel dungeon ricco e potenzialmente esplorabile all'infinito che è la cultura pop degli anni ’80 e ’90. Per i più nostalgici tra noi, sono l’occasione per ritrovare “vecchi amici” e sentirsi parte di un mondo vasto che, fino a pochi decenni fa, sembrava quasi un tabù. Silica Void è insomma un piacevole incontro tra passato e presente, tra ciò che ha plasmato la cultura pop e ciò che, traendone il meglio, potrà plasmare domani qualcosa di personale, nuovo e originale.

A proposito dei nomi dei protagonisti, abbiamo chiesto agli autori qual è stata la scelta dietro l'attribuzione di nomi che si riferiscono a programmi ampiamente in uso tra gli anni '80 e '90 e non, ad esempio, a software e applicazioni contemporanei. Ci risponde Claudio Cicciarelli:

[La scelta] ha una doppia funzione. Per chi non li ha mai usati è semplicemente un nome bizzarro che crea un contesto astratto e rende la storia più universale. Per chi coglie il riferimento è invece un inside-joke, un premio per tutti i lettori più grandicelli che hanno deciso di affacciarsi a questo fumetto.

Ricco di citazioni e easter eggs, Silica Void gioca quindi tanto sulla retro-nostalgia, richiamando tecnologie e prodotti di massa che, al solo nominarli, possiedono il potere di far scendere la classica lacrimuccia. È una nostalgia di cui si fanno portatori i giovani protagonisti della storia, adolescenti con passioni precipue e la determinazione nel trasformarle in qualcosa di produttivo e originale. Una fortunata relazione tra passato e presente (oltre che il futuro rappresentato da queste giovani generazioni), che forse risulta un po’ forzata in alcuni passaggi (è difficile credere, ad esempio, che un adolescente di oggi si appassioni più alle tecnologie a 8bit del passato piuttosto che concentrarsi sulle opportunità fornite dagli strumenti odierni).

Questo felice intreccio però non stona in maniera irrevocabile per questo, e riesce a parlare contemporaneamente a due pubblici differenti anagraficamente, ma analoghi per passioni e tormenti. Silica Void è infatti prima di tutto la storia di quei turbamenti dell’animo che chiunque attraversa crescendo: la ricerca di punti di riferimento, di qualcosa di stabile a cui appigliarsi per trovare sicurezza nella vasta incertezza generale che è l’adolescenza. E poi ancora primi amori, il desiderio di accettazione, le amicizie e la condivisione di esperienze formative. È evidente allora quanto Silica Void sia una storia appassionata e di passioni, di quanto sia difficile crescere e dei riferimenti che possiamo trovare in questo duro percorso. È così che, in maniera inaspettata, Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo impostando una narrazione fresca e dinamica, a tratti inquietante e misteriosa, ci lasciano infatti emotivamente scossi con la sorpresa di una conclusione commovente quanto formativa.

Quella nostalgia che credevamo fosse appannaggio esclusivo di un’epoca passata, è destinata in Silica Void anche a chi non c’è più, rendendo il percorso di crescita più doloroso attraverso la sua assenza. La trama, nonostante le coloratissime atmosfere e le dinamiche giovanili, assume tutto un altro contorno, profondo e maturo, che tuttavia stringe il lettore nel rassicurante abbraccio della consapevolezza che, andare avanti con l’aiuto delle proprie passioni e delle persone care, è ciò che dobbiamo a noi stessi e a chi ci ha lasciati. Un tale sentimento nostalgico ci viene confermato anche da Claudio Cicciarelli:

Sì, senza dubbio. Nostalgia di un mondo passato che non c'è più, di una persona che è scomparsa dalla nostra vita, ma soprattutto di un'idealizzazione e un'immagine cristallizzata e non del tutto attinente alla realtà.  Il tempo rende tutto più magico, sia esso un vecchio videogioco ma anche il ricordo di una persona. E spesso, rigiocando nel presente le esperienze videoludiche del passato, il risultato è una straniante delusione.

La bruciante sensazione di perdita, unita all'incapacità di realizzare fino in fondo che un tale avvenimento è accaduto davvero, nonostante la sua natura improvvisa e insopportabilmente dolorosa. Affrontare una perdita importante è a volte una prova molto difficile da superare, come abbiamo visto in Silica Void. Per aiutare il protagonista a intraprendere questo percorso, vengono in soccorso i suoi amici, ma potremmo dire che anche i videogiochi (o la cultura pop in generale) siano un mezzo per affrontare la sua difficile situazione. Abbiamo chiesto dunque agli autori quanto, secondo la loro esperienza personale, queste passioni possono aiutare, e quanto invece possono rischiare di condurre a un maggiore straniamento:

Nella mia esperienza, posso dire che le mie passioni non solo hanno aiutato la mia vita, ma l’hanno proprio formata. Sono un fumettista e, anche se durante alcuni anni le mie attenzioni sono andate anche verso altri interessi, ora mi rendo conto come tutto coincida nel me stesso di oggi. Anche quell’elemento di isolamento - “chiudersi” di tanto in tanto in una passione - se fatto in maniera sana, è un modo per distrarsi quanto basta. E una volta ritornati al mondo reale, si può affrontare tutto con una nuova forza, riportando le preoccupazioni su un piano più umano.

E ancora:

A me piace moltissimo la similitudine con il concetto di “horcrux” in Harry Potter, che Rowling ha mutuato direttamente dalla tradizione secolare delle fiabe dei Grimm. Come gli orchi, i troll e i maghi oscuri, anche noi nel quotidiano disperdiamo parte della nostra anima all'interno di oggetti e hobby. Passioni che non sono da intendersi solo come distrazioni, ma veri e propri accompagnamenti della nostra esperienza sensibile. Tante volte, il gesto di prendere in mano un controller o un pennino da modellismo mi ha guidato durante il processo di elaborazione di un vissuto negativo, fornendomi una valvola di sicurezza dal valore incalcolabile.

Silica Void: Steven Universe e pixel art

Lo stile cartoon di AlbHey Longo è sicuramente un altro ottimo biglietto da visita, che già dalla copertina del graphic novel ci presenta il giovane mondo dei protagonisti. Una linea decisamente adatta a questo titolo young adult, che non lesina sequenze altamente vivaci e movimentate, splash page chiassose e allegre. I colori sono pieni e vividi, trasmettendo l’entusiasmo e la vitalità adolescenziali, benché l’utilizzo di palette flat preclude in molte tavole l’utilizzo di ombreggiature e sfumature. In linea di massima, Silica Void richiama piacevolmente la tendenza cartoonistica di Cartoon Network, tanto da rievocare le linee e i colori di Steven Universe. AlbHey Longo ci conferma le sue ispirazioni e ci racconta il suo approccio alle tavole in pixel art:

Le scelte stilistiche sono un naturale processo di evoluzione del mio stile, un processo che spinge verso una sintesi tipica di determinate serie animate, una tra tutte Steven Universe, portandomi ad abbracciare quell’amore fino ad ora nascosto verso il mondo di Cartoon Network e simili! Invece, riguardo la Pixel Art ho semplicemente voluto approfondire una tecnica che già avevo utilizzato in passato concentrandomi però sull’aspetto “reale”: l'obiettivo era rendere Silica Void un gioco credibile per il lettore. Per l’ispirazione, discutendone con Claudio, siamo arrivati in modo naturale a puntare tutto su un'estetica che ricordasse alcuni dei nostri giochi del cuore come EarthBound e Pokémon, o anche un certo tipo di indie game dalle sfumature Creepy.

Longo, quindi, sperimenta e si addentra nel mondo della pixel art: le sequenze dedicate alle sessioni di gioco con Silica Void sembrano in tutto e per tutto le schermate dei vecchi titoli per Nintendo e sono decisamente ben fatte. È a questo punto che i pixel, tra l’altro, vengono in aiuto dell’autore per realizzare le tavole più inquietanti. Le leggende creepypasta sconfinano nel mondo di Silica Void regalandoci immagini cupe, distorte, disagianti: con i loro glitch e il loro incupirsi graduale non solo animano il graphic novel di un lato leggermente horror molto avvincente, ma esprimono figurativamente i turbamenti interiori del protagonista e la sua (almeno temporanea) incapacità di andare avanti.

Semplice ma efficacemente d'impatto l'idea di un personaggio a 8bit che, esortando Lotus ad andare avanti nella sua vita reale, lo spinge invece a premere invano tutti i tasti del controller affinché il personaggio sullo schermo si muova, lasciando intuire un rifugiarsi nel virtuale per sfuggire al reale. In questo intrecciarsi tra passato e presente, finzione e realtà, abbiamo trovato Silica Void ottimamente scritto e illustrato da Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo, pur nella sua semplicità, che richiama certamente temi già percorsi (come appunto il confondere la vita reale con quella sorta di "porto sicuro" che è invece il virtuale), ma non per questo meno emozionante nel suo colpire al cuore il lettore, raccontando di perdita, accettazione e crescita.

Voto Recensione di Silica Void



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Un fortunato incontro tra passato e presente;

  • - Citazioni, easter eggs, nostalgia...

  • - ...si intrecciano ai turbamenti dell'animo e al percorso di crescita e accettazione...

  • - ...donando un finale altamente emozionante;

  • - Illustrazioni che non hanno nulla da invidiare a quelle di una serie Cartoon Network;

  • - Un'ottima prova grafica in pixel art

Contro

  • - Relazioni talvolta poco credibili tra i giovani protagonisti e le vecchie tecnologie;

  • - Temi già percorsi e consolidati (come la percezione della realtà e della finzione)

Commento

Dietro una sceneggiatura nel suo complesso semplice e giovane, Silica Void riprende temi già consolidati per parlare tuttavia a un giovane pubblico che potrà di certo identificarsi molto bene nei suoi protagonisti. La crescita e l'accettazione, la ricerca di punti di riferimento, la difficoltà nel venire a patti con i propri ricordi, si muovono nel sottofondo di questo graphic novel vivacemente chiassoso e colorato, frugando nelle emozioni con un percorso che si conclude in maniera inaspettata e commovente. La retro-nostalgia di Silica Void è quella costante che riesce a catturare anche il pubblico più maturo: una storia appassionata e di passioni, che crea un felice intreccio tra passato e futuro. Le vivaci e ricche illustrazioni di AlbHey Longo non hanno nulla da invidiare allo stile tipi di quelle serie animate che tanto ci hanno appassionato con Cartoon Network, mentre la pixel art con tocchi creepypasta è un'aggiunta efficace e d'impatto. Un ottimo ingresso per la collana BaBao.

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Immagine di Silica Void

Silica Void