The Wolf Won't Sleep: la recensione del primo "fortissimo" volume

The Wolf Won't Sleep è la nuova miniserie fantasy che arriva in Italia grazie a Planet Manga con il primo numero di tre complessivi.

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a cura di Giovanni Arestia

Un mondo magico, creature demoniache, un portale che collega ad altri universi e un potente e misterioso guerriero che cerca di ottenere preziose ricompense utili a raggiungere obiettivi al momento ignoti. Questo è l'incipit sommario di The Wolf Won't Sleep, la nuova miniserie manga di genere fantasy che arriva in Italia con il primo numero di tre complessivi grazie a Planet Manga. L'autore di questa nuova produzione è Shien Bis già famoso per un'altra serie concettualmente simile dal titolo Bard Loen, mentre i disegni sono di Gombe Shinkawa molto apprezzato per la serie Yokohama Station Fable di Yuba Isukari. Con questo articolo vi andremo a recensire il primo numero che in realtà in Giappone è stato già pubblicato nel 2019 sulla rivista mensile Young Ace UP.

The Wolf Won't Sleep: un avventuriero così forte da distruggere anche la storia

Il protagonista di The Wolf Won't Sleep è Lecan, un avventuriero solitario che viene conosciuto appunto come lupo da un occhio solo per la sua strana conformazione fisica. Il suo viaggio inizia per caso, quando durante una battuta di caccia demoniaca con il suo compagno di squadra Boud (l'orso divora-uomini) si imbatte in un varco oscuro, nonché un portale che apre un passaggio per una dimensione sconosciuta. I due guerrieri sanno che attraversare queste sorte di buchi neri sia pericoloso, ma sanno anche che al di là di essi ci sono mondi straordinari con differenti creature, magie e poteri. Per questa ragione Lecan e Boud decidono di attraversare il portale, ma finiranno per dividersi e il protagonista si troverà a vivere un'avventura tanto stravagante quanto impegnativa. Il tutto per diventare il guerriero più forte tra i vari universi.

La trama di fondo riprende numerosi stilemi del genere isekai. Infatti Lecan è un uomo solitario che si ritrova, quasi per fortuna, in un mondo molto simile al suo dove, però, esistono magie e mostri totalmente differenti sia per conformazione che per forza. Fa subito la conoscenza di alcuni uomini la cui struttura gerarchica ricorda quella medioevale e le cui tradizioni sono nettamente differenti dalle sue. Nonostante le difficoltà iniziali soprattutto per la lingua, Lecan riesce a farsi apprezzare e a imparare velocemente tutti i principali segreti per muoversi liberamente all'interno del nuovo mondo e avere numerosi privilegi nella tenuta Zaidomor (residenza della famiglia reale che lo ospita).

Nonostante ciò, la pecca più grande dell'intera storia è la frettolosità con cui vengono narrati i vari eventi e soprattutto la mancanza di una ragione seria e profonda da parte di Lecan per compiere le numerose azioni che si susseguono nell'arco dei cinque capitoli se non quello di essere il più forte tra tutti i guerrieri. Anche la stessa idea di difendere la vita in pericolo della principessa (o meglio Sheraa) Luvianafel diventa un pretesto per portare avanti la sua principale volontà di mostrare a sé stesso e agli altri il suo reale potere.

Ridondanza narrativa che intacca anche lo stile grafico

Questa caratteristica, per quanto possa essere interessante, risulta poco intrigante e soprattutto ridondante nel corso delle varie pagine. Durante la lettura, infatti, lo stesso lettore diventa parte integrante dell'arroganza quasi feticista del protagonista e delle sue turbe mentali: Lecan vive solo per dare la caccia alle creature demoniache spesso indifese che contengono al loro interno, simmetricamente al cuore, un cristallo magico. Il suo unico scopo è di collezionare questi cristalli e non è raro leggere balloon mentali dove si vanta di non aver usato tutta la sua reale forza per sconfiggere qualche creatura. Indubbiamente siamo sicuri che ci sia un motivo più profondo che lo spinge a continuare la sua avventura, però analizzando nel complesso il primo numero di The Wolf Won't Sleep è difficile non pensare che tutta la storia ruoti intorno a una ragione alquanto banale di un protagonista esageratamente forte e praticamente privo di punti deboli.

Dal punto di vista grafico, l'opera di Shien Bis è in linea generale godibile, ma se si vanno ad analizzare alcuni dettagli purtroppo non spicca per la sua perfezione. Lo stile unisce la leggerezza visiva del tratto europeo per quanto riguarda l'espressività facciale e gli abiti, con lo stile giapponese per quanto concerne le creature e le ambientazioni. Le proporzioni non sono sempre rispettate e l'effetto "wow" delle tavole a tutta pagina viene smorzato da un non sempre esaltante panorama. Ben caratterizzati, invece, le poche ambientazioni cittadine in stile teutonico e i numerosi personaggi in particolare con gli stupendi abiti d'epoca. Il punto forte, comunque, sono le creature che spiccano per originalità e grande cura dei dettagli oltre che per epicità dato che il più delle volte occupano lo spazio di più di due tavole.

Conclusioni

In conclusione, quindi, The Wolf Won't Sleep non parte certamente bene come prima opera. La storia non spicca per originalità e i disegni non sono perfetti, ma ci sono alcuni elementi narrativi che potrebbero in qualche modo essere sviscerati maggiormente nei prossimi numeri e rendere l'opera più accattivante. Forse questo è uno dei difetti più grandi di questa mini serie: porre degli accenni intriganti al centro di una storia priva di mordente con lo scopo di spingere il lettore a proseguire la lettura con gli altri due numeri con il rischio di rimanere ancora più deluso. Se il costo con cui arriva in Italia questo, comunque, bellissimo volume con un'elegante sovraccopertina, non fosse di 7 euro, si potrebbe optare per provare a vedere in che modo prosegue la storia, ma se le premesse sono queste forse è consigliabile farlo solo se siete fan sfegatati del genere.