Guida all'acquisto

Migliori fotocamere reflex (dicembre 2023)

Nonostante non siano più appetibili come un tempo, le fotocamere reflex sono la soluzione migliore per scattare foto alla massima qualità.

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La tuttofare
Immagine di Nikon D780

Nikon D780

Reflex con sensore a pieno formato da 24.5MP, dotata tra le altre cose di ben 2 slot card SD. Con l'aiuto del processore d'immagini EXPEED 6, è capace di scattare ottime foto in ogni condizione.
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Per i professionisti
Immagine di Canon EOS 5D Mark IV

Canon EOS 5D Mark IV

Reflex di fascia alta, con prestazioni in grado di venire in contro alle esigenze dei professionisti o agli appassionati di fotografia più esigenti. Dotata di un sensore da 30.4MP e di 61 punti AF, assicura esposizioni sempre precise.
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Per principianti
Immagine di Nikon D3500

Nikon D3500

Macchina fotografica entry level di casa Nikon, con sensore APS-C da 24,2MP. Robusta e con controlli facili da raggiungere, è ottima per entrare nel mondo delle reflex se si ha poca esperienza.
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La più economica
Immagine di Canon EOS 2000D

Canon EOS 2000D

Reflex con sensore APS-C da 24MP, capace di creare splendide sfocature dello sfondo. La connettività Wi-Fi e NFC consente non solo di condividere le creazioni sui social media, ma anche di eseguire scatti in remoto.
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Alternativa a Canon e Nikon
Immagine di Pentax K-1 Mark II

Pentax K-1 Mark II

Reflex con sensore CMOS a pieno formato da 35 mm e da 36,4MP. La sensibilità ISO può essere settata fino a ben 819.200, con disturbi minimi sull'immagine. Vanta poi ben 87 guarnizioni, che le consentono di non danneggiarsi neanche a meno 10° sotto zero.
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a cura di Dario De Vita

Editor

Vi state appassionando al mondo della fotografia e avete deciso di acquistare una reflex, ma la vostra poca esperienza non vi consente ancora di capire qual è il modello più adatto a voi? Non preoccupatevi, poiché ci penserà la nostra guida all'acquisto a rendervi le cose più semplici, suggerendovi alcuni modelli che dovreste valutare per primi. Abbiamo tenuto conto di proposte dedicate a chi vuole spendere poco e a chi è già un professionista, pertanto siete nel posto giusto.

In questo aggiornamento di fine anno, abbiamo migliorato questa guida all'acquisto approfondendo dettagli che non erano stati esplorati completamente nelle edizioni precedenti. In particolare, nella sezione conclusiva, abbiamo introdotto nuovi contenuti mirati ad arricchire la vostra comprensione del mondo delle fotocamere reflex. Il nostro focus è stato indirizzato verso la presentazione dei migliori produttori, l'analisi dell'investimento minimo necessario per una reflex, indicazioni sui migliori luoghi di acquisto e consigli su come mantenerle in condizioni ottimali attraverso opportune operazioni di pulizia.

Da quando sono arrivate sul mercato, le fotocamere reflex sono sempre state la scelta di fotografi professionisti e amatori appassionati, grazie alle loro incredibili abilità fotografiche. Con l'evolversi del mercato, oggi la situazione è un po' diversa, in quanto la maggior parte dei produttori sta investendo nelle mirrorless, la cui qualità è migliorata tantissimo col tempo, al punto che oggi è paragonabile a quella delle reflex. Un aspetto in cui le migliori mirrorless dominano è nella parte video. Tuttavia, chi necessita di scattare foto ha ancora buoni motivi per preferire una reflex, tra cui appunto una maggior possibilità di scattare immagini eccellenti, autonomia migliore, più resistenza e controlli analogici comodi.

Nonostante i produttori di reflex siano pochi, i modelli realizzati da quest'ultimi sono tanti, da mettere in difficoltà i meno esperti nel momento in cui sono interessati ad acquistare una fotocamera di questa tipologia. Ogni modello presenta ovviamente delle caratteristiche diverse, che bisognerebbe conoscere per far sì che si possa acquistare la macchina fotografica più adatta per le proprie esigenze. Ci riferiamo soprattutto a sensori e processori d'immagine, che fanno la differenza sul risultato finale e che incidono chiaramente sul prezzo del prodotto. Se per voi questo è un argomento nuovo, non preoccupatevi, perché abbiamo creato questa guida all'acquisto nel modo più semplice possibile, senza tralasciare i fattori più importanti da tenere in considerazione al momento dell'acquisto di una reflex.

La guida all’acquisto verrà aggiornata periodicamente con nuove informazioni, cosicché possiate rimanere aggiornati su ogni aspetto e arrivare a un punto in cui sappiate scegliere la reflex perfetta per voi, nonostante abbiamo fatto in modo che la nostra selezione prodotti contenesse già un modello adatto per le varie esigenze.

Che sensori usano le reflex?

Il primo fattore da valutare quando si acquista una reflex, ma ciò vale anche per le mirrorless, è il tipo di sensore che viene implementato all’interno del dispositivo. Il sensore, infatti, è il principale responsabile della qualità di foto e video che andrete a salvare e condividere. Esistono tre tipi di sensori: Full Frame, APS-C e Quattro Terzi.

Come forse avrete già letto altrove, il sensore Full Frame è quello che garantisce la miglior qualità, sia nello scattare le foto che nel registrare video. Le sue elevate prestazioni dipendono dal fatto che si tratta di un sensore di dimensioni di 24 x 36 millimetri, il più grande della categoria. Tali dimensioni permettono di catturare molta luce, che si traduce in foto luminose, nitide e poco rumorose. Inoltre, il sensore Full Frame è quello che si comporta meglio con i bokeh, ossia foto scattate con l’effetto sfocato sullo sfondo. Ovviamente il sensore Full Frame viene implementato solo sulle migliori reflex, pertanto dovrete spendere cifre importanti per mettere le mani su una macchina con tale componentistica.

Passando a una fascia inferiore, che si traduce in scatti non perfetti ma comunque di alto livello, vi è il sensore APS-C (Advanced Photo System Type-C). A seconda del modello della reflex, questo può essere grande 23 x 15 o 22 x 14 millimetri. In entrambi i casi, le dimensioni sono inferiori al Full Frame, come riportato pocanzi, pertanto a parità di condizioni tenderete a ottenere un’immagine meno bella. I sensori APS-C eseguono un taglio, più comunemente noto come “crop“, al centro della scena, pari a 1,5x o 1,6x a seconda del produttore. Ciò detto, questi sensori la fanno da padrone, poiché si trovano nella maggior parte delle reflex, anche perché vantano un rapporto qualità-prezzo migliore rispetto al Full Frame.

Il sensore Quattro Terzi misura 17 x 13 millimetri e, per questo, è il più piccolo dei tre. Come avrete capito, le dimensioni del sensore contano, pertanto è logico attendersi risultati inferiori in termini di qualità dell’immagine dalle reflex che implementano questo sensore, il cui rapporto di crop è di 2x se confrontato con il Full Frame. Essendo relativamente piccolo, il sensore Quattro Terzi si addice a coloro che applicano sulle proprie foto pochissimo bokeh, pertanto non va sottovalutato se si hanno queste esigenze.

Quanti megapixel servono?

Dopo aver valutato qual è il sensore più adatto per le proprie esigenze, un utente poco esperto potrebbe preferire una reflex con tanti megapixel, magari invogliati da un prezzo allettante. Niente di più sbagliato, dal momento che i megapixel non sono responsabili della qualità della foto, come invece lo sono altri fattori come la sensibilità ISO e la qualità dell'obiettivo. Certo, tanti megapixel consentono di ottenere una foto molto grande, utile ad esempio per un cartellone pubblicitario, ma tutte le reflex moderne riescono ormai a produrre immagini di altissima qualità anche con meno di 20 megapixel. Salvo esigenze particolari, il nostro consiglio è quindi di non considerare troppo i megapixel della fotocamera poiché, come detto, potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio.

Che sensibilità ISO deve avere una reflex?

Come anticipato, la sensibilità ISO è un elemento importantissimo per qualsiasi fotocamera e non solo per le reflex. A ISO più elevati corrisponde una foto più luminosa ma potenzialmente anche più rumorosa, meno nitida e con colori compromessi. Pertanto bisognerebbe informarsi non tanto sul valore massimo di ISO raggiungibile dalla fotocamera, bensì dalla sensibilità con la quale arriva il sensore a determinati valori, e ciò lo si può verificare solo dalle prove sul campo o dalle recensioni del settore.

Quanti punti di messa a fuoco servono?

Un altro aspetto fondamentale nella fotografia è la messa a fuoco del soggetto. Questa può avvenire sia automaticamente che manualmente. Spesso si preferisce la regolazione manuale quando si intende applicare una precisa quantità di bokeh, ossia lo sfocato che si forma dietro al soggetto. A seconda della qualità della reflex, ci possono essere più o meno punti di messa a fuoco. Ovviamente averne tanti significa che si avranno maggiori probabilità di mettere il soggetto a fuoco nel punto che si preferisce. È difficile che una fotocamera metta a fuoco l'intera superficie del sensore, ma i modelli più all'avanguardia si avvicinano molto a questi livelli.

Oltre alla quantità di punti di messa a fuoco, è importante valutare anche la velocità con la quale questi mettono a fuoco il soggetto. Ci sono infatti alcune reflex che brillano da questo punto di vista, assicurando una messa a fuoco fulminea, perfetta per fotografare i soggetti in rapido movimento.

Quando si parla di messa a fuoco non si può poi sorvolare il discorso relativo alle diverse modalità di messa a fuoco, vale a dire AF-S, AF-C e AF-A. Canon associa a queste modalità un nome leggermente diverso, ma la sostanza non cambia. A cambiare invece è il modo in cui la reflex mette a fuoco l'immagine, a seconda di quale modalità di messa a fuoco si sceglie. Di seguito una breve spiegazione delle differenze tra queste 3 modalità, in modo da capire quale utilizzare.

  • AF-S (Autofocus Single): in questa modalità, la fotocamera mette a fuoco il soggetto una sola volta e blocca la messa a fuoco su di esso finché non si preme nuovamente il pulsante dell'otturatore a metà corsa. È ideale per soggetti statici o inquadrature fisse;
  • AF-C (Autofocus Continuous): in questa modalità, la fotocamera continua a regolare la messa a fuoco in modo continuo mentre il pulsante dell'otturatore è a metà corsa. È particolarmente utile per soggetti in movimento o situazioni in cui è necessario mantenere il soggetto sempre a fuoco;
  • AF-A (Autofocus Automatic): questa modalità è una combinazione delle due precedenti. La fotocamera sceglie automaticamente tra AF-S e AF-C a seconda della situazione rilevata. Se il soggetto è in movimento, passerà automaticamente a AF-C, mentre se il soggetto è statico, utilizzerà AF-S. Questa modalità è utile per fotografi meno esperti o in situazioni in cui non si vuole preoccuparsi di cambiare manualmente la modalità di messa a fuoco.

Velocità di scatto: quanto influisce su una reflex?

La velocità di scatto, da non confondere con la velocità di messa a fuoco, è il tempo che impiega la fotocamera per scattare le foto. Nota anche come modalità a raffica, si attiva nel momento in cui si mantiene schiacciato il pulsante di scatto. Il valore viene espresso in quante immagini riesce a scattare il sensore nell'arco di un secondo. In questo campo, le reflex non sono le migliori, ma un buon modello riuscirà comunque a scattare almeno 10 foto in un secondo, permettendo poi di scegliere la migliore. La velocità di scatto è particolarmente utile nella fotografia sportiva, ad esempio quando bisogna fotografare una vettura che sta arrivando a forte velocità. Eseguendo uno scatto singolo, infatti, è quasi impossibile cogliere la giusta inquadratura su un soggetto che sopraggiunge ad alta velocità.

Gli obbiettivi di una reflex

Le reflex sono tra le fotocamere più versatili. A dimostrarlo è la possibilità di scambiare l'eventuale obbiettivo standard con numerosi altri modelli, che non devono essere necessariamente dello stesso produttore. I meno esperti potrebbero chiedersi che senso ha cambiare l'obiettivo con un altro. La differenza è notevole, in quanto attraverso l'obbiettivo si può regolare la lunghezza focale, l'apertura del diaframma e la stabilizzazione. Sebbene qualsiasi obiettivo permette di modificare questi parametri, non tutti consentono di essere regolati su determinati valori, ed ecco perché esistono i cosiddetti modelli grandangolari e teleobiettivi, progettati per venire in contro a precise esigenze di fotografia. Un obbiettivo grandangolare, ad esempio, è indicato per scatti panoramici. Un teleobiettivo, invece, serve per ridurre la distanza di messa a fuoco del soggetto, utile per le macro o per mettere in evidenza un soggetto che si trova a lunga distanza.

L'apertura del diaframma, riconoscibile dalla lettera f seguita da un numero, è correlata alla lunghezza focale e permette di cambiare la distanza di messa a fuoco di un'immagine, ma soprattutto di far entrare o meno più luce all'interno del sensore. A valori inferiori equivale un'apertura del sensore maggiore e, di conseguenza, a una foto più luminosa, la cui messa a fuoco però sarà efficace solo a distanze ravvicinate del soggetto. Viceversa, con un'apertura del diaframma minore si otterrà un'immagine potenzialmente più scura, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione. I software delle fotocamere regolano il diaframma insieme alla sensibilità ISO. Per ottenere un buon bilanciamento, solitamente si abbassa l'ISO quando l'apertura del diaframma è minima, mentre quando quest'ultima è elevata (arrivando ad esempio a un f/5.0) l'ISO tende ad aumentare.

Un obbiettivo di terze parti, o comunque diverso rispetto a quello integrato nel corpo macchina, potrebbe offrire una migliore stabilizzazione, giustificandone l'acquisto. Avere una buona stabilizzazione è importante per ottenere immagini non mosse, soprattutto con scarsa illuminazione.

Conviene acquistare una reflex con obbiettivi in bundle?

Quando si acquista una reflex, è importante considerare se sia più vantaggioso optare per un bundle che includa gli obiettivi desiderati o solo il corpo macchina. La scelta dipende dalle esigenze fotografiche individuali. Se la reflex viene venduta in bundle con un obiettivo adatto alle proprie necessità, può essere vantaggioso preferire questa opzione. In questo modo, si evita di dover effettuare un acquisto separato in un secondo momento e si può iniziare a scattare foto immediatamente con l'obiettivo incluso.

Tuttavia, se si ha bisogno di obiettivi specifici con caratteristiche particolari, che non sono inclusi nel bundle, può essere più conveniente acquistare solo il corpo macchina. In tal modo, si risparmia denaro inizialmente e si ha la possibilità di acquistare gli obiettivi desiderati successivamente, quando sarà possibile fare una scelta più mirata. I tipi di obiettivi spesso inclusi nei bundle delle reflex sono il 18-55 mm, 18-105 mm e 18-135 mm. Di seguito, forniamo una breve descrizione di ognuno, illustrando in quali situazioni offrono le migliori prestazioni.

  • 18-55 mm: questo è un obbiettivo standard e molto versatile. La gamma focale 18-55 mm copre sia l'ampia angolazione che una visione più ravvicinata, rendendolo adatto per scattare paesaggi, ritratti e scene di tutti i giorni. È l'obbiettivo di base per molti fotografi principianti e offre un buon equilibrio tra prestazioni e costo;
  • 18-105 mm: questo obbiettivo offre una maggiore gamma focale rispetto all'obiettivo 18-55 mm, permettendo di avvicinarsi di più ai soggetti distanti. È un'ottima opzione per chi vuole uno zoom più potente senza dover cambiare obbiettivo frequentemente. È adatto per fotografia di viaggi, eventi e situazioni in cui non si può avvicinare fisicamente al soggetto;
  • 18-135 mm: questo è ancora più versatile, in quanto copre una gamma focale più ampia, dal grandangolo al teleobiettivo. È adatto a chi vuole un unico obiettivo per coprire diverse situazioni fotografiche senza dover portare con sé molti obiettivi. È utile per fotografia di viaggi, fotografia naturalistica e fotografie di eventi.

Sensori CMOS, MOS, LMOS e Live MOS

Nonostante abbiamo già parlato dei vari tipi di sensori in uno dei paragrafi precedenti, non abbiamo approfondito la tecnologia presente al loro interno. Dovete sapere, infatti, che la qualità di un sensore non dipende soltanto dal formato e dalla sua grandezza fisica, ma anche dal modo in cui viene eliminato il rumore dalle foto. A tal riguardo, avrete sicuramente sentito parlare dei sensori CMOS, di cui oggi Sony è la regina, al punto che il produttore fornisce i suoi sensori a Nikon. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo un po' la storia da questo punto di vista.

Le vecchie reflex utilizzavano sensori CCD (Charged-Couple Device), la cui peculiarità era quella di scattare foto con bassissimi livelli di rumore, ma la loro lentezza e l'elevato consumo energetico ha fatto sì che venissero sostituiti dai sensori CMOS. Quest'ultimi assicurano scatti più veloci, ma si ritiene che ancora oggi non garantiscano la stessa riduzione di rumore di un vecchio sensore CCD. Come detto, Sony è leader da questo punto di vista, nonché creatore di sensori CMOS retroilluminati (BSI), noti per le loro abilità nell'adattarsi meglio ai cambi di luce. Vale la pena citare anche l'esistenza dei sensori MOS, LMOS e Live MOS che, sebbene siano basati sulla tecnologia CMOS, hanno alcune differenze chiave tra di loro.

  • MOS (Metal-Oxide-Semiconductor): è costituito da un sottile strato di silicio che funge da sensore di luce, connesso a un circuito MOS che converte la luce in segnali elettrici. I sensori MOS sono noti per offrire una buona qualità delle immagini, una gamma dinamica adeguata e una sensibilità ISO ragionevole. Tuttavia soffrono di rumore a ISO elevati, pertanto potrebbero avere prestazioni limitate in condizioni di scarsa illuminazione.
  • LMOS (Low Noise Metal-Oxide-Semiconductor): utilizza tecniche avanzate di progettazione del circuito elettronico per ridurre il rumore del segnale, consentendo di ottenere immagini più pulite a ISO elevati rispetto ai MOS. Viene spesso utilizzato in fotocamere che richiedono prestazioni eccellenti in condizioni di scarsa illuminazione, come la fotografia notturna o per la ripresa di video ad alta sensibilità ISO.
  • Live MOS: lo si trova quasi esclusivamente sulle fotocamere mirrorless ed è noto per offrire una buona qualità delle immagini, una buona gestione del rumore e una buona velocità di lettura dei dati, che si traduce in una visualizzazione in tempo reale dell'immagine sullo schermo LCD o sul mirino elettronico.

Il processore d'immagine

Il sensore e l'obbiettivo di una fotocamera reflex possono avere tutta la qualità di questo mondo, ma senza un buon processore d'immagine i risultati sarebbero abbastanza scadenti. Come ogni dispositivo, infatti, anche le macchine fotografiche hanno un chip al loro interno che elabora ciò che gli viene assegnato di fare. In questo caso, il processore si occuperà di convertire il segnale raccolto dal sensore in un’immagine. È un'operazione che avviene in pochissimi secondi anche su reflex entry level. Ogni produttore produce un suo processore proprietario, che negli anni si è evoluto fino a permettere di registrare video in 8K. I più popolari sono per ovvi motivi quelli di Canon, tra cui il Digic X, quelli di Sony, tra cui il Bionz XR, quelli di Nikon, tra cui l'Expeed 7, e il Prime di Pentax.

Analizzare le specifiche tecniche di ognuno non sempre è possibile, poiché i produttori non rilasciano questo tipo di informazioni, fatta eccezione per le caratteristiche generiche. Pertanto, per scoprire se si tratta di un processore d'immagine valido o meno, spesso si tende a visualizzare l'anno di produzione. I modelli citati poc'anzi sono tutti in grado di registrare video in 4K o 8K e assicurare un elaborazione dell'immagine veloce.

Come detto, il processore d'immagine fa sì che la foto scattata sia visualizzabile, editabile e stampabile, ed ecco perché si otterrà il formato jpeg. Tuttavia, le reflex sono note per la possibilità di scattare anche in RAW, formato senza compressione sul quale i più esperti possono applicare un editing professionale, regolando ogni parametro relativo ai colori della foto secondo la propria creatività

Cosa si intende per tempo di esposizione?

Il tempo di esposizione è un parametro fondamentale nella fotografia, poiché determina la quantità di luce che entra nel sensore della macchina fotografica durante lo scatto. Nel tempo di esposizione breve (ad esempio, 1/4000 di secondo), si cattura istantaneamente l'immagine di soggetti in movimento ad alta velocità. Tuttavia, in condizioni di scarsa illuminazione, potrebbe essere necessaria una buona quantità di luce ambientale per ottenere scatti di qualità. D'altro canto, il tempo di esposizione lungo (anche diversi minuti) viene utilizzato per ottenere effetti creativi, come l'effetto scia sui soggetti in movimento o il trail delle stelle nel cielo notturno. In queste situazioni, è essenziale utilizzare un treppiede o un supporto stabile per mantenere la fotocamera immobile durante l'esposizione.

Da notare che l'uso del tempo di esposizione lungo permette di catturare più luce, illuminando le zone scure che rimarrebbero poco visibili con tempi di esposizione brevi. I modelli di fotocamera variano nelle capacità di gestione del tempo di esposizione, con tempi di scatto che vanno da 1/4000 di secondo fino a 30 secondi. Le fotocamere di fascia alta possono supportare tempi di esposizione ancora più lunghi.

Cosa si intende per modalità di esposizione?

Quando si parla di illuminazione nella fotografia, l'esposizione gioca un ruolo cruciale. Essa può essere regolata manualmente o selezionando alcune modalità predefinite, queste ultime sono particolarmente utili per gli amatori. Nel complesso, ogni fotocamera reflex offre quattro modalità di esposizione, identificate da una o più lettere: P, A/Av, S/Tv e M. Di seguito, vi forniamo una breve descrizione di ciascuna modalità per aiutarvi a comprenderne il funzionamento.

  • P (Programma): in questa modalità, la fotocamera seleziona automaticamente sia l'apertura del diaframma che il tempo di scatto (velocità dell'otturatore), in base alle condizioni di illuminazione rilevate. Tuttavia, è possibile modificare alcuni parametri, come l'ISO e la compensazione dell'esposizione;
  • A/Av (Priorità di apertura): in questa modalità, il fotografo imposta manualmente l'apertura del diaframma, mentre la fotocamera determina automaticamente il tempo di scatto e gli altri parametri per ottenere una corretta esposizione;
  • S/Tv (Priorità di tempo): qui il fotografo seleziona manualmente il tempo di scatto, e la fotocamera calcola automaticamente l'apertura del diaframma e gli altri settaggi per un'esposizione bilanciata;
  • M (Manuale): in modalità manuale, il fotografo ha il controllo completo sia sull'apertura del diaframma che sul tempo di scatto. Questo dà la massima flessibilità per regolare l'esposizione come si desidera, ma richiede una maggiore competenza e comprensione delle interazioni tra apertura, tempo di scatto e sensibilità ISO.

Le risoluzioni e i formati più popolari delle reflex

Come precedentemente menzionato, le fotocamere reflex, così come le migliori fotocamere mirrorless, offrono la possibilità di personalizzare le impostazioni per catturare immagini fisse o video in diverse risoluzioni e formati di output. La risoluzione è determinata dalla quantità di megapixel del sensore, e questi megapixel possono essere configurati su diversi livelli. Per esempio, una fotocamera reflex con un sensore da 24 MP può scattare foto con una risoluzione di 6000 x 4000 pixel. Tuttavia, è importante notare che non è l'unico livello di risoluzione disponibile, poiché è possibile regolare i megapixel nelle impostazioni per ottenere immagini più piccole ma comunque di alta qualità.

Per quanto riguarda il formato di output, gli appassionati di fotografia spesso preferiscono il formato .jpg, poiché offre un equilibrio ottimale tra qualità dell'immagine e dimensioni del file. Gli esperti, invece, specialmente coloro che intendono successivamente modificare le foto utilizzando software di grafica, preferiranno sicuramente scattare in formato .RAW. Questo è un formato non compresso, il che significa che cattura l'immagine con la massima capacità del sensore. Tuttavia, le immagini in formato .RAW richiedono un'elaborazione successiva poiché sono progettate appositamente per essere modificate in un secondo momento, consentendo al fotografo un controllo completo sui colori e altre proprietà.

Passando alla registrazione video, le risoluzioni più comuni per gli standard attuali includono il Full HD e il 4K. È importante notare anche il numero di fotogrammi al secondo (FPS), che è fondamentale per la registrazione video. Solitamente si utilizzano valori di 30 e 60 FPS, ma in modalità slow motion, quando si desidera catturare dettagli in scene ad alta velocità, è possibile utilizzare velocità di 240 FPS o anche superiori. Per quanto riguarda il formato di output, i video solitamente vengono registrati in formato MPEG-4 o H.264, poiché offrono un buon equilibrio tra qualità e dimensioni del file, oltre a una compatibilità quasi universale con tutti i dispositivi e lettori attualmente disponibili sul mercato.

A che serve la rotellina presente sulla reflex?

Se avete avuto l'opportunità di tenere tra le mani una fotocamera reflex, avrete sicuramente notato la presenza di una piccola rotella sulla parte superiore. Questo componente riveste un'importanza fondamentale in quanto consente di regolare una serie di parametri chiave per la fotografia, inclusa la possibilità di passare istantaneamente dalla modalità manuale all'automatica e viceversa. La rotellina offre inoltre la comodità di impostare rapidamente le cosiddette "scene", ovvero configurazioni ottimizzate per ottenere i migliori risultati in specifiche situazioni fotografiche. Queste scene sono identificate mediante piccole icone facilmente riconoscibili, ciascuna concepita per uno scopo specifico.

Per esempio, noterete sicuramente l'icona di un fiore, che indica la modalità ideale per scatti ravvicinati e dettagliati. Troverete anche un'icona raffigurante una montagna, che suggerisce la modalità adatta per scatti panoramici in cui il soggetto da catturare si trova a distanza considerevole dall'obiettivo. A seconda della qualità della fotocamera reflex, potrebbero essere disponibili ulteriori scene preimpostate, accessibili sia tramite la rotellina fisica sia attraverso il software della fotocamera.

Naturalmente ognuna di queste scene regola automaticamente parametri come l'apertura dell'obiettivo, la velocità dell'otturatore e molti altri aspetti. Per ritornare alla modalità automatica, basta spostare la rotellina sull'icona "A".

Le reflex hanno il flash integrato?

Le reflex sono dotate di flash integrato, proprio come molte altre tipologie di fotocamere. Tuttavia, a differenza delle fotocamere digitali più semplici, il flash integrato nelle reflex offre una maggiore flessibilità, consentendo di regolarne la potenza in base alle esigenze del momento. Oltre alla modalità automatica standard, è possibile trovare diverse altre opzioni, ad esempio una modalità che attiva il flash più volte prima dello scatto per ridurre l'effetto occhi rossi, evitando che la pupilla del soggetto sia completamente aperta al momento dello scatto.

Le funzionalità del flash possono variare a seconda della qualità della reflex, ma alcune modalità comuni includono la "Slow synch", che illumina il soggetto principale e cattura i dettagli dello sfondo con un'esposizione più lunga per evitare che quest'ultimo risulti completamente buio, oppure una modalità che attiva il flash dopo l'esposizione per effetti speciali.

Nonostante queste opzioni, molti fotografi preferiscono utilizzare flash esterni montabili sulla reflex, poiché offrono una maggiore versatilità e prestazioni superiori.

Meglio inquadrare con mirino o con display?

Il dilemma tra l'utilizzo del mirino e del display LCD su una fotocamera reflex è una questione di preferenza personale e delle esigenze specifiche della situazione. Entrambe le opzioni hanno i loro vantaggi e svantaggi da considerare.

L'utilizzo del mirino integrato offre una visione chiara e immediata della scena, senza alcuna distorsione o ritardo elettronico. Questo è utile in situazioni di luce intensa, dove il riverbero potrebbe rendere difficile la visualizzazione del display LCD. Inoltre, il mirino consuma meno energia rispetto al display elettronico, il che può essere cruciale per sessioni fotografiche prolungate. Riduce anche le distrazioni da notifiche o altre informazioni sul display della fotocamera.

Tuttavia, ci sono anche svantaggi nell'uso del mirino. Non è possibile visualizzare le informazioni essenziali per lo scatto, come le impostazioni di esposizione e l'ISO, rendendo più complesso il controllo e il perfezionamento dell'immagine. Inoltre, potreste incorrere nell'errore di parallasse, cioè una visione leggermente diversa da quella mostrata dal display LCD.

D'altra parte, l'uso del display LCD offre la possibilità di vedere immediatamente le informazioni di esposizione e gli effetti delle modifiche alle impostazioni in tempo reale. Questo è utile per il controllo preciso dell'immagine. Tuttavia, il display LCD può essere difficile da leggere sotto la luce solare intensa e può consumare più energia rispetto al mirino.

Che tipologie di display montano le reflex?

Il display, come abbiamo visto, ricopre un ruolo importante durante lo scatto, sia prima che dopo. In base alla qualità e alla struttura della fotocamera, è possibile trovare una certa tipologia di schermo. Ne esistono tre: quelli classici, quelli touch e ruotabili.

  • Tradizionali: sono tutti quelli non touch, pensati principalmente per rivedere le immagini o le impostazioni della fotocamera, oltre a navigare nel sistema di menu;
  • Touch: sono quelli sensibili al tocco, presenti sulla maggior parte delle fotocamere reflex moderne. Consentono ai fotografi di interagire con le impostazioni della fotocamera e le opzioni del menu toccando, scorrendo e pizzicando, simile a come si utilizzerebbe uno smartphone o un tablet. Pertanto, è chiaro che gli schermi touch rendono più veloce e intuitivo il cambio delle impostazioni e la revisione delle immagini;
  • Ruotabili: sono dotati di cerniere e possono essere inclinati o ruotati, il che è particolarmente utile per catturare foto da angolazioni difficili, come a livello del suolo o al di sopra dell'altezza della testa. Le reflex dotate di questi schermi sono spesso le più versatili e aiutano nella composizione delle foto quando si utilizza la modalità Live View.

Che batterie usano le reflex e qual è la loro autonomia?

Le fotocamere reflex, praticamente tutte, fanno uso di batterie al litio ricaricabili. L'autonomia di queste batterie è influenzata da vari fattori, tra cui il consumo energetico del processore d'immagine che, come abbiamo visto, è fondamentale per ottenere prestazioni ottimali. È importante notare che una batteria con capacità maggiore non garantisce necessariamente una durata maggiore rispetto a una con capacità inferiore.

In generale, è possibile scattare in media circa 600 foto con una singola carica su una reflex. Tuttavia, è essenziale tenere presente che la registrazione video richiede di solito una quantità maggiore di energia, soprattutto se si imposta la risoluzione massima. Quindi, se avete in programma di lavorare su progetti che coinvolgono sia la fotografia che la registrazione video, è consigliabile avere a disposizione una seconda batteria compatibile con la vostra fotocamera per evitare interruzioni durante il lavoro.

Le reflex usano algoritmi per migliorare le foto come gli smartphone?

Le fotocamere reflex tendono a enfatizzare il controllo manuale e la qualità dell'immagine, mentre gli smartphone puntano sulla facilità d'uso e sulla praticità, per questo le attuali macchine fotografiche non implementano gli stessi algoritmi che sono soliti usare i migliori smartphone per migliorare la qualità delle foto.

Come saprete, gli smartphone moderni fanno grosso uso di questi algoritmi, spesso aiutati anche dall'intelligenza artificiale, perché servono principalmente per diminuire il rumore, migliorare la stabilizzazione, la messa a fuoco, il riconoscimento dei volti e la correzione dei colori. 

Tuttavia, ci sono alcune sfide tecniche e pratiche che rendono più difficile l'integrazione dell'AI nelle fotocamere reflex rispetto agli smartphone. Ad esempio, gli smartphone tendono ad avere processori più potenti e più memoria, che sono necessari per eseguire algoritmi complessi. Inoltre, gli smartphone possono sfruttare i vantaggi dei grandi set di dati di immagini disponibili su Internet per addestrare i loro modelli di AI, mentre le reflex sono spesso utilizzate in modo più isolato. Non è detto comunque che in futuro non ci saranno reflex o macchine fotografiche in grado di beneficiare di questa tecnologia. 

Chi produce le migliori reflex?

Se avete avuto interesse per la fotografia nel presente o nel passato, avrete senz'altro sentito parlare di due marchi che da anni dominano il settore fotografico. Stiamo parlando di Canon e Nikon, i veri pilastri della fotografia, noti per la creazione di eccellenti macchine fotografiche che spaziano dalle compatte digitali alle sofisticate reflex. Nel corso del tempo, tuttavia, altri brand, come Sony, hanno conquistato una significativa fetta di mercato, specializzandosi in caratteristiche e funzioni di nicchia per soddisfare esigenze specifiche. Fra questi spiccano anche Fujifilm, Panasonic e Pentax.

Se da una parte Canon e Nikon si confermano come i principali produttori di fotocamere reflex, offrendo modelli adatti praticamente a tutte le esigenze, è essenziale considerare ogni proposta sul mercato. Pertanto, la scelta del modello ideale dovrebbe basarsi sulle proprie necessità, con l'obiettivo di privilegiare le caratteristiche che meglio si adattano alle proprie esigenze, senza trascurare la possibilità di abbandonare eventuali preferenze legate al marchio.

Quanto investire in una reflex?

È innegabile che con meno di circa 300€ non è possibile acquistare una reflex, neanche un modello entry level. Se il vostro budget è inferiore a questa cifra, vi consigliamo di considerare una delle migliori mirrorless o una compatta digitale di qualità, come ad esempio la Sony ZV-1M2. L'importo da prendere in considerazione dipende ovviamente dall'uso che intendete fare della fotocamera.

Se siete appassionati che utilizzano la fotocamera solo nel tempo libero o durante i viaggi per catturare momenti speciali, investire migliaia di euro in una reflex, anche se potenzialmente in grado di offrire risultati superiori, potrebbe non essere molto sensato. Non è una regola fissa, ma le reflex di fascia alta sono progettate principalmente per utilizzi professionali, dove è essenziale avere il massimo controllo su ogni parametro fotografico, dalla gamma ISO al tempo di esposizione. I modelli più avanzati, noti come Full Frame, possono superare anche i 2.000€.

Dove conviene acquistare una reflex?

Le fotocamere reflex, così come le mirrorless e le compatte, sono reperibili in numerosi negozi di elettronica di consumo, diffusi in tutto il paese. In aggiunta, esistono anche negozi specializzati interamente dedicati alla fotografia, che offrono un assortimento più ampio di modelli. Online, si possono trovare numerosi store specializzati nella vendita esclusiva di fotocamere, spesso focalizzati su marchi specifici. È consigliabile orientarsi verso questi ultimi, in quanto garantiscono un catalogo prodotti più esteso rispetto agli store generalisti, compreso Amazon.

Sebbene Amazon offra un buon numero di reflex, la disponibilità di tali prodotti tende ad essere limitata, rendendo difficile il completamento dell'acquisto. Sul versante economico, i negozi specializzati in fotografia potrebbero offrire vantaggi, ma se l'acquisto della reflex non è urgente, è consigliabile monitorare le offerte di tutti gli store e approfittare di eventuali promozioni a tempo limitato. In questo modo, si potrebbe fare un affare senza compromettere la qualità del prodotto desiderato.

Come pulire una macchina fotografica reflex?

Per garantire la qualità delle immagini e prevenire compromissioni dovute all'accumulo di polvere nel sensore, è essenziale eseguire regolarmente la pulizia della fotocamera. Fortunatamente, molti modelli recenti sono dotati di un sistema automatico di pulizia del sensore, attivato ogni volta che la fotocamera viene accesa. Durante questo breve processo, è fondamentale mantenere la fotocamera in posizione verticale per evitare che eventuali particelle di polvere si depositino in altre aree interne.

Nel caso in cui la vostra reflex sia una entry level e priva di un sistema automatico di pulizia del sensore, potreste essere tentati di utilizzare una bomboletta d'aria compressa. Tuttavia, questa pratica è sconsigliata in quanto la pressione elevata potrebbe danneggiare il sensore, oltre a lasciare residui di umidità, aggravando la situazione anziché migliorarla.

Dato che la pulizia di una reflex, o di qualsiasi fotocamera, è un processo delicato, si consiglia di affidarsi a professionisti, portando la macchina presso negozi di fiducia o centri di assistenza specializzati. In alternativa, se si preferisce il fai da te, è importante munirsi degli strumenti appropriati. I kit di pulizia, facilmente reperibili online, possono aiutare perché includono pennelli, panni in microfibra e altri utensili indispensabili per un risultato ottimale.

1. Nikon D780

Immagine di Nikon D780

La tuttofare

Reflex con sensore a pieno formato da 24.5MP, dotata tra le altre cose di ben 2 slot card SD. Con l'aiuto del processore d'immagini EXPEED 6, è capace di scattare ottime foto in ogni condizione.

La Nikon D780 è una reflex tuttofare, il che significa che si comporterà bene a prescindere da come la si utilizzerà. Come gli esperti del settore sapranno, le reflex tendono a non essere buone lato video come le mirrorless, ma la Nikon D780 possiede ottime abilità da questo punto di vista, permettendo di effettuare bellissime riprese in 4K con l'ausilio del rilevamento di volti e occhi, che aiutano a mettere a fuoco il soggetto. Il prezzo non è tra i più abbordabili, ma ribadiamo che si tratta di una macchina fotografica in grado di soddisfare le esigenze sia di chi cerca una reflex ottima lato foto, sia per chi è solito registrare video in alta definizione e intende farlo senza passare da un prodotto all'altro.

2. Canon EOS 5D Mark IV

Immagine di Canon EOS 5D Mark IV

Per i professionisti

Reflex di fascia alta, con prestazioni in grado di venire in contro alle esigenze dei professionisti o agli appassionati di fotografia più esigenti. Dotata di un sensore da 30.4MP e di 61 punti AF, assicura esposizioni sempre precise.

Se siete professionisti della fotografia e prediligete un modello ad alte prestazioni che si possa utilizzare per eventi di moda, nel giornalismo e per viaggi e matrimoni, allora la Canon EOS 5D Mark IV è senza ombra dubbio tra quelle che dovreste quanto meno valutare. Gli standard qualitativi di questo modello sono elevatissimi, al punto che la Canon EOS 5D Mark IV potrebbe essere utilizzare anche per la registrazione di filmati nelle produzioni di un certo livello. In un robusto corpo in magnesio, impermeabile a polvere e umidità, integra un sensore da 30,4 MP e il processore d'immagini DIGIC 6+. Il sistema AF a 61 punti, 41 dei quali a croce, garantisce una messa a fuoco rapida e accurata.

3. Nikon D3500

Immagine di Nikon D3500

Per principianti

Macchina fotografica entry level di casa Nikon, con sensore APS-C da 24,2MP. Robusta e con controlli facili da raggiungere, è ottima per entrare nel mondo delle reflex se si ha poca esperienza.

Nonostante sia un modello non recentissimo, presentato solo nel 2018, la Nikon D3500 è ancora oggi una reflex eccellente, soprattutto per chi si sta avvicinando al mondo della fotografia e necessita di una macchina semplice da usare. A tal riguardo, questa proposta a marchio Nikon vi "insegna" come scattare le foto, guidandovi attraverso le varie funzioni in modo semplificato. Pur non essendo una top di gamma, il sensore da 24,2MP garantisce scatti di ottima qualità, merito anche della possibilità di montare numerosi obiettivi, per adattarsi meglio a una specifica situazione.

4. Canon EOS 2000D

Immagine di Canon EOS 2000D

La più economica

Reflex con sensore APS-C da 24MP, capace di creare splendide sfocature dello sfondo. La connettività Wi-Fi e NFC consente non solo di condividere le creazioni sui social media, ma anche di eseguire scatti in remoto.

La Canon EOS 2000D è l'evoluzione naturale della EOS 1300D, che è stata una delle reflex più vendute negli scorsi anni. Ricetta vincente non si cambia e quindi ne riprende le caratteristiche principali, prima di tutto la facilità d'utilizzo e la connettività Wi-Fi/NFC (ma non Bluetooth), con la differenza importante del sensore CMOS da 24,1 MP. Il processore d'immagine resta il DIGIC 4+ e il sistema AF a 9 punti. Versatile quanto basta per un appassionato alle prime armi e ottima per chi vuole ottenere risultati decenti spendendo il meno possibile per una fotocamera reflex.

5. Pentax K-1 Mark II

Immagine di Pentax K-1 Mark II

Alternativa a Canon e Nikon

Reflex con sensore CMOS a pieno formato da 35 mm e da 36,4MP. La sensibilità ISO può essere settata fino a ben 819.200, con disturbi minimi sull'immagine. Vanta poi ben 87 guarnizioni, che le consentono di non danneggiarsi neanche a meno 10° sotto zero.

Se cercate una valida alternativa alle varie Canon e Nikon, dovreste dare un'occhiata a Pentax, ad oggi uno dei pochissimi (forse l'unico) produttori che ancora credono al mercato delle fotocamere reflex. La Pentax K-1 Mark II è la versione rinnovata della Pentax K-1, che è stata la prima Full Frame di casa Pentax. Offre un sensore CMOS da 36,4 MP in pieno formato, stabilizzatore in camera SR II a 5 assi con guadagno di 5 tempi di posa, valore ISO massimo di 819.200, Pixels Shift Resolution II, processore d'immagine PRIME IV con acceleratore, monitor LCD inclinabile, simulatore filtro AA, sistema AF SAFOX 12, Wi-Fi, GPS e ASTROTRACER incorporati. Completano le specifiche tecniche di quest'ottima e costosa reflex il corpo tropicalizzato con operatività sino a -10 ℃.