Adobe intensifica la sua strategia di acquisizione utenti attraverso l'intelligenza artificiale, portando tre delle sue applicazioni di punta direttamente all'interno di ChatGPT. L'integrazione, annunciata mercoledì, rappresenta una mossa audace per intercettare gli utenti dove già trascorrono il loro tempo digitale, trasformando il chatbot di OpenAI in una sorta di hub operativo per attività creative e di produttività. Con Photoshop, Express e Acrobat ora accessibili tramite comandi in linguaggio naturale, Adobe punta a demolire la barriera d'ingresso che da sempre caratterizza i suoi software professionali, tradizionalmente percepiti come complessi da utilizzare.
Le funzionalità integrate consentono operazioni concrete senza dover abbandonare l'interfaccia di ChatGPT. Per quanto riguarda Photoshop, gli utenti possono ora richiedere al chatbot di modificare porzioni specifiche delle immagini, rimuovere o sfocare lo sfondo, regolare parametri come esposizione, luminosità e contrasto, oppure applicare una gamma di effetti. Il sistema offre anche slider interattivi per modulare l'intensità degli interventi, mantenendo un controllo granulare sulle modifiche senza richiedere competenze tecniche approfondite nella suite Adobe.
Adobe Express porta nel chatbot le sue capacità di design rapido e templating. Gli utenti possono chiedere a ChatGPT di recuperare design esistenti dalla libreria di Express, assemblare creatività a tema, animare elementi grafici e modificare progetti già avviati. Si tratta di un'estensione particolarmente interessante per creator occasionali e professionisti del marketing che necessitano di output visivi veloci senza investire tempo nella curva di apprendimento di strumenti più articolati.
L'integrazione di Acrobat amplia le possibilità operative verso la gestione documentale. ChatGPT può ora unire file PDF, estrarre o modificare testo e tabelle all'interno dei documenti, gestendo operazioni che tradizionalmente richiederebbero l'apertura di software dedicati. Un elemento significativo dell'implementazione è la possibilità, in qualsiasi momento, di trasferire il flusso di lavoro direttamente nelle applicazioni Adobe native, permettendo di completare operazioni più complesse o accedere a funzionalità non esposte tramite l'interfaccia conversazionale.
La disponibilità geografica è immediata e globale, con una parziale asimmetria tra piattaforme. Mentre desktop, web e iOS supportano tutte e tre le applicazioni Adobe, gli utenti Android al momento possono accedere esclusivamente a Express. Adobe ha confermato che il supporto per Photoshop e Acrobat sulla piattaforma mobile di Google arriverà prossimamente, senza specificare una tempistica precisa.
Questa mossa si inserisce in un anno particolarmente prolifico per Adobe sul fronte dell'intelligenza artificiale. A ottobre l'azienda aveva già rilasciato assistenti AI dedicati per Express e Photoshop, anticipando inoltre Project Moonlight, un assistente cross-applicazione progettato per operare trasversalmente su tutto l'ecosistema Adobe. L'integrazione con ChatGPT rappresenta un'evoluzione strategica complementare, portando le funzionalità Adobe fuori dai confini delle proprie piattaforme.
Non è chiaro se esista un accordo di revenue sharing tra OpenAI e Adobe, ma la competizione all'interno di ChatGPT si fa sempre più serrata. OpenAI aveva aperto il supporto ad applicazioni di terze parti a ottobre, lanciando con partner come Canva, Spotify, Expedia e Figma. La sovrapposizione funzionale tra alcune di queste integrazioni – Canva e Photoshop condividono capacità di editing visivo – pone una sfida interessante: come influenzeranno gli utenti senza preferenze pregresse la propria scelta quando si trovano di fronte a strumenti equivalenti accessibili dallo stesso ambiente conversazionale?