AMD riduce la quota in The Foundry Company

AMD costretta a rivedere i termini dell'accordo con ATIC e Mubadala Development Company. La svalutazione degli asset impone all'azienda di cedere più di quanto preventivato inizialmente.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD, ATIC e Mubadala Development Company hanno rivisto il loro accordo sull'acquisto del ramo produttivo di AMD, chiamato temporaneamente The Foundry Company. La quota di AMD in The Foundry Company scende dal 44,4% al 34,2%, anche se AMD avrà lo stesso peso concordato in precedenza all'interno del gruppo.

La variazione della quota ha origine dalla svalutazione degli asset produttivi di AMD, che "saranno ridotti di un moltiplicatore da 1.13x a 0.85x sul valore netto degli asset", recita una nota ufficiale.

 

Mubadala, inoltre, acquisterà 58 milioni di AMD come parte dell'accordo precedente, solamente a prezzo rivisto: facendo una media dei 20 giorni  precedenti al 12 dicembre (incluso) o la media dei 20 giorni prima della chiusura dell'accordo, scegliendo delle due quella più bassa. La quota di AMD il giorno dopo l'annuncio dello spin-off, ad esempio, era di 4,59 dollari, mentre oggi è a 2,10 dollari circa. La revisione vedrà Mubadala ottenere 35 milioni di Warrant per acquistare azioni AMD (dai 30 milioni previsti).

In sintesi, per l'utente finale, non ci sono grandi scossoni. AMD, invece, avrà una quota di partecipazione inferiore, ma lo stesso peso e gli stessi soldi. Si tratta, in sintesi, solo di una revisione, che vede AMD cedere di più di quanto inizialmente previsto per ottenere gli stessi soldi.