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Xcode 26 arriva su Mac Silicon: cosa cambia ora?

Apple introduce due versioni separate di Xcode 26: una universale compatibile con Intel e Mac Silicon e una ottimizzata solo per Apple Silicon.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 06/08/2025 alle 09:30

La notizia in un minuto

  • Apple introduce due versioni separate di Xcode 26: una universale compatibile con Intel e Mac Silicon (2,61 GB) e una ottimizzata solo per Apple Silicon (2,05 GB), segnando l'inizio dell'abbandono dell'architettura Intel
  • macOS Tahoe sarà l'ultimo sistema operativo supportato dai Mac Intel, mentre Rosetta 2 verrà progressivamente dismesso a partire da macOS 27, mantenuto solo per applicazioni specifiche come videogiochi datati
  • La strategia Apple prevede una transizione graduale ma irreversibile verso i processori proprietari, offrendo agli sviluppatori tempo per adattarsi pur tracciando chiaramente la direzione futura dell'ecosistema Mac

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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La storia dell'informatica è costellata di momenti di transizione che segnano il definitivo abbandono di tecnologie ormai superate. Apple ha appena compiuto un altro passo significativo in questa direzione con il rilascio della quinta versione beta di Xcode 26, introducendo per la prima volta due opzioni di download distinte che testimoniano l'inesorabile marcia verso l'abbandono completo dell'architettura Intel. La decisione di Cupertino rappresenta molto più di una semplice ottimizzazione tecnica: è il segnale tangibile che l'era dei processori Intel sui Mac sta definitivamente volgendo al termine.

Due versioni per due epoche diverse

Gli sviluppatori possono ora scegliere tra una versione "Universal" che mantiene la compatibilità con entrambe le architetture e una variante ottimizzata esclusivamente per i chip Apple Silicon. I numeri parlano chiaro: mentre la build universale occupa 2,61 GB di spazio, quella dedicata ai processori proprietari di Apple si ferma a 2,05 GB, dimostrando come l'eliminazione del supporto Intel comporti un risparmio di oltre 500 MB.

Entrambe le versioni richiedono macOS Sequoia 15.5 e offrono identiche funzionalità di sviluppo. La differenza fondamentale risiede nell'ambiente di esecuzione dell'IDE stesso, non nelle capacità di compilazione: anche la versione Apple Silicon può infatti generare applicazioni compatibili con i Mac Intel ancora in circolazione.

L'ultimo miglio verso il futuro

Sebbene Apple non abbia fornito spiegazioni ufficiali su questa scelta, il messaggio implicito è inequivocabile. Durante la WWDC25, l'azienda aveva già annunciato che macOS Tahoe rappresenterà l'ultimo sistema operativo supportato dai computer Mac basati su processori Intel, dando il via a una fase di transizione graduale ma irreversibile.

L'era Intel sui Mac si avvia verso la conclusione definitiva

Il piano di dismissione prevede una riduzione progressiva dello sviluppo e della manutenzione di Rosetta 2, il sistema di traduzione che consente l'esecuzione del software Intel sui chip Apple Silicon. Con macOS 27, questo strumento di compatibilità sarà mantenuto soltanto per applicazioni specifiche, principalmente videogiochi datati o non più aggiornati che dipendono da librerie specificamente progettate per l'architettura Intel.

Una strategia di lungo periodo

La mossa di Apple riflette una strategia aziendale consolidata: accompagnare dolcemente ma fermamente sviluppatori e utenti verso le nuove tecnologie, offrendo un periodo di transizione sufficientemente lungo da permettere l'adattamento senza traumi. La disponibilità di due versioni separate di Xcode consente agli sviluppatori di sperimentare fin da ora i vantaggi dell'ambiente ottimizzato per Apple Silicon, pur mantenendo la possibilità di utilizzare la versione universale qualora necessario.

Per chi ancora utilizza Mac Intel, questa non rappresenta una condanna immediata: il supporto continuerà per diversi anni. Tuttavia, la direzione è ormai tracciata e chi pianifica investimenti tecnologici di lungo periodo farebbe bene a considerare che il futuro dell'ecosistema Mac è indissolubilmente legato ai processori proprietari di Cupertino.

Fonte dell'articolo: 9to5mac.com

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