Browser Opera con ad block integrato su desktop e smartphone

La norvegese Opera, in procinto di passare in mano cinese, integra il blocco della pubblicità nel browser senza bisogno di estensioni.

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a cura di Manolo De Agostini

Opera ha pubblicato una nuova versione del browser desktop con ad block (blocco della pubblicità) integrato. La stessa cosa è stata fatta con Opera Mini per Android. L'azienda norvegese punta a soddisfare gli appetiti di velocità degli smanettoni, con una mossa che segue l'integrazione di una VPN.

opera mini android built in adblocker

Il blocco della pubblicità integrato arriva dopo due mesi di sperimentazione sulla versione per sviluppatori. Opera conta 60 milioni di utenti su desktop e oltre 110 milioni di utenti su Opera Mini ogni mese. Recentemente l'azienda ha accettato l'offerta di acquisto da parte di un consorzio di aziende cinesi per 1,2 miliardi di dollari.

memory usage opera for computers with ad blocker

"Opera è la prima grande azienda di browser a offrire un ad blocker nativo tra i dispositivi", ha affermato l'amministratore delegato Lars Boilesen. "Lo facciamo perché vogliamo fornire alle persone i browser più veloci sul mercato. I nostri test di velocità mostrano che le pubblicità online rallentano l'esperienza di navigazione. Ora con Opera potete navigare molto più rapidamente, per esempio, di Chrome".

Secondo Boilesen il nuovo Opera per desktop è il 45 percento più veloce di Chrome con estensioni di ad blocking installate ed è l'89% più veloce rispetto a una navigazione priva di ad block. Su mobile l'azienda afferma che Opera Mini per Android è ora il 40% più rapido rispetto alla navigazione in assenza del blocco.

Opera fa sapere che la tecnologia, per quanto integrata, non è attiva di default ma è necessario entrare nelle impostazioni del software per farla funzionare. Intanto, forse per mitigare le polemiche da parte degli editori su questi blocchi e i mancati introiti pubblicitari, AdBlock Plus ha annunciato che sta lavorando con la startup Flattr a un nuovo prodotto denominato Flattr Plus. Si tratta di un sistema che permetterà ai lettori di pagare gli editori che producono i contenuti che leggono, ascoltano o guardano.

La piattaforma di pagamento opererà come un'estensione del browser che traccerà automaticamente l'attività di navigazione e donerà una certa cifra in base alla durata e la regolarità delle visite da parte degli utenti. Quest'ultimi potranno decidere quanto vogliono pagare mensilmente ai publisher ogni mese, e il sistema assegnerà il denaro in modo automatico. Per funzionare a dovere Flattr Plus richiederà l'adesione da parte degli editori.

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