Il mercato dei componenti per PC sta attraversando una fase critica che comincia a manifestare effetti concreti sui consumatori: Framework, azienda specializzata in laptop modulari e riparabili, ha rimosso i moduli di memoria RAM dal proprio store online, mentre il gigante dei PC gaming preassemblati Cyberpower ha annunciato aumenti di prezzo a partire dal 7 dicembre 2025. Entrambe le decisioni rappresentano risposte dirette alla crisi di approvvigionamento delle memorie che sta colpendo l'intera industria tecnologica, con ripercussioni che si preannunciano prolungate e disomogenee tra i vari segmenti di mercato.
La mossa di Framework si distingue per il suo carattere preventivo: l'azienda non ha ancora modificato i listini, ma ha scelto di limitare la vendita autonoma di moduli RAM per contrastare la speculazione e garantire scorte sufficienti ai clienti che acquistano i kit fai-da-te dei propri laptop. In un comunicato pubblicato sui social, il produttore ha chiarito la situazione senza mezzi termini: "Il mercato della memoria è in una situazione pessima". L'azienda ha tuttavia ammesso che gli aumenti di prezzo dai fornitori sono talmente sostanziali da rendere inevitabile un adeguamento anche dei propri prezzi nel prossimo futuro.
Sul fronte dei PC gaming preassemblati, Cyberpower ha fornito cifre precise che illustrano la portata del problema: i prezzi delle RAM sono aumentati del 500% su scala globale, mentre gli SSD hanno registrato rincari del 100% dal primo ottobre 2025. Questi incrementi vertiginosi hanno reso insostenibile mantenere i listini attuali, portando l'azienda a programmare ritocchi su tutta la gamma di sistemi. Si tratta di un segnale preoccupante per il mercato consumer, dove la competizione sui prezzi ha sempre rappresentato un fattore determinante nelle scelte d'acquisto.
Le cause di questa tempesta perfetta affondano le radici nell'esplosione della domanda legata all'intelligenza artificiale e negli acquisti di panico innescati da carenze reali o percepite. I data center destinati al training e all'inference dei modelli AI richiedono quantità enormi di memoria ad alte prestazioni, sottraendo capacità produttiva al mercato consumer e creando tensioni lungo tutta la catena di fornitura. A questo si aggiunge un effetto domino: quando le aziende percepiscono possibili shortage, tendono ad accumulare scorte preventivamente, amplificando ulteriormente lo squilibrio tra domanda e offerta.
Non tutti i produttori si trovano nella stessa situazione. I grandi player del settore sembrano relativamente protetti grazie a strategie di approvvigionamento lungimiranti. HP ha dichiarato durante una recente conference call con gli investitori di poter resistere senza aumenti di prezzo per i prossimi sei mesi, pur avvertendo che successivamente saranno inevitabili adeguamenti. Lenovo si trova in una posizione ancora più favorevole: il colosso cinese ha accumulato scorte sufficienti per tutto il 2026 e prevede che questa mossa gli garantirà un vantaggio competitivo significativo nei confronti dei concorrenti meno previdenti.
Questa disparità nelle riserve strategiche preannuncia un mercato frammentato e irregolare nei prossimi mesi. Alcuni segmenti di prodotto e determinati brand subiranno aumenti drastici, mentre altri riusciranno a mantenere prezzi stabili grazie a contratti di fornitura già stipulati o a scorte accumulate preventivamente.