Giallo USB 3.0: Intel ostacola i concorrenti?

AMD, nVidia e VIA affermano che Intel pratica ostruzionismo nella divulgazione delle specifiche USB 3.0. All'orizzonte lo sviluppo di un secondo standard USB 3.0.

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a cura di Manolo De Agostini

Il cammino della nuova interfaccia USB 3.0 si tinge di giallo. Intel, che si sta occupando dello sviluppo della terza evoluzione dell'interfaccia di collegamento, starebbe facendo ostruzionismo nei confronti dei suoi concorrenti, tra tutti nVidia e AMD, conservando gelosamente (anche troppo) le specifiche del nuovo standard.

"Il problema è che Intel non fornisce le specifiche a nessuno che competa con lei nel mercato chipset e CPU", ha dichiarato una persona vicina ad AMD al sito Cnet, che ha aggiunto "Questo comportamento ci porta a realizzare una seconda specifica per creare un nuovo controller standard USB 3.0, aperto a tutti".

AMD, nVidia e VIA - più altri protagonisti dell'industria - si incontreranno nelle prossime settimane per discutere delle specifiche del "loro" standard USB 3.0.

Intel ha affermato che sta ancora lavorando sullo standard e renderà tutto noto appena sarà pronta. L'azienda ha dichiarato che non si tratta solo di elaborare le specifiche di un controller, ma di "realizzare una guida per costruire hardware USB 3.0".

AMD, tuttavia, la vede diversamente. Secondo l'azienda di SunnyVale, Intel starebbe agendo con l'intento di avere un'esclusiva di mercato di almeno sei/nove mesi sui concorrenti, un'esclusiva in grado di danneggiare profondamente i concorrenti. Intel starebbe già lavorando sul silicio e perciò, sottolinea AMD, le specifiche sono abbastanza mature da essere messe a disposizione di tutti.

Per questi motivi AMD e altre aziende svilupperanno un secondo standard, per non essere tagliati fuori dal mercato. "Non è una buona cosa per gli utenti, ma non abbiamo scelta", ha affermato un portavoce di AMD.

Si ricomporrà la frattura in nome della ragione? Immettere sul mercato altre interfacce, peraltro molto simili, potrebbe aggiungere altra confusione a quella già presente, con l'unico risultato di disorientare l'utenza e, come spesso accade, creare problemi di compatibilità tra differenti prodotti. Speriamo vivamente che le aziende interessate la smettano di ciarlare scaricandosi le colpe l'una con l'altra, e si siedano a un tavolo, lavorando insieme verso una linea comune.