HP lo fa per noi, nelle cartucce compatibili ci sono i virus

Secondo HP, le cartucce non originali potrebbero innalzare il rischio di attacchi hacker a causa della presenza di chip riprogrammabili.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il CEO di HP, Enrique Lores, in una recente intervista ha affrontato la controversa pratica dell'azienda di bloccare le stampanti quando vengono utilizzate cartucce di inchiostro di terze parti (non originali). Lores ha affermato, in merito a questa procedura, che questo comportamento è necessario a causa della possibilità di incorporare virus nelle cartucce, che potrebbero poi infettare le stampanti e diffondersi attraverso la rete. HP ha implementato il sistema Dynamic Security, che impedisce alle stampanti di funzionare con cartucce senza il chip HP o circuiti elettronici HP. Tuttavia, ci sono dubbi sulla reale minaccia di cartucce d'inchiostro hackerate, e alcuni esperti di sicurezza ritengono che sia un'azione finalizzata a spingere gli utenti ad utilizzare esclusivamente prodotti HP.

A questo proposito, HP ha affermato di aver condotto una ricerca attraverso il suo programma bug bounty, che ha coinvolto Bugcrowd, per valutare la possibilità di utilizzare cartucce d'inchiostro come minaccia informatica. Un ricercatore del programma ha affermato di aver trovato un modo per hackerare una stampante tramite una cartuccia di terze parti, ma non ha potuto ripetere lo stesso hack con una cartuccia HP. Secondo quanto riportato, le cartucce non originali adottano chip riprogrammabili che potrebbero essere utilizzati come cavallo di troia per iniettare codice malevolo.

Gli esperti di sicurezza intervistati da Ars Technica sono scettici sulla reale minaccia, sottolineando che non sono a conoscenza di attacchi reali che utilizzino cartucce d'inchiostro per infettare stampanti. HP ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle catene di fornitura delle società di inchiostro di terze parti, ma alcuni ritengono che le tattiche di HP siano mirate a promuovere l'uso esclusivo di prodotti HP e generare entrate ricorrenti attraverso un modello di abbonamento per l'inchiostro.

Un pensiero, forse, non così distante dalla realtà dal momento che lo stesso Lores ha confermato l'obiettivo a lungo termine dell'azienda di trasformare la stampa in un abbonamento (utilizzando il programma Instant Ink, che vincola il singolo utente alla stampante).