IBM Quicksilver frantuma le prestazioni degli SSD

Il progetto Quicksilver di IBM ha dimostrato che lo storage SSD e la virtualizzazione sono il futuro del mercato corporate

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a cura di Dario D'Elia

IBM è convinta che la tecnologia a stato solido (SSD), in sinergia con le soluzioni di virtualizzazione, possa rappresentare il futuro del mercato storage corporate ad alte prestazioni. Ingegneri e ricercatori IBM del laboratorio di sviluppo di Hursley (UK) e del laboratorio di ricerca di Almaden (California-USA) hanno raggiunto, infatti, prestazioni che superano l’attuale  record di un sistema storage tradizionale del 250%.

"I risultati sono stati ottenuti abbinando la tecnologia solid state di tipo Flash con la tecnologia IBM di virtualizzazione ad elevata scalabilità. Il progetto Quicksilver ha permesso di  realizzare un prototipo di sistema storage con  prestazioni di oltre 1 milione di operazioni di I/O al secondo (IOPS) con tempi di risposta inferiori al millisecondo (ms). Se confrontato con il risultato di benchmark più veloce raggiunto da un sistema storage tradizionale Quicksilver è in grado di migliorare le prestazioni del 250 per cento riducendo a 1/20  il tempo di risposta medio,  a un quinto lo spazio fisico necessario e richiedendo solo il 55% dell’energia e del raffreddamento", si legge nel comunicato IBM.

Di fatto un tale incremento prestazionale consentirebbe di svolgere, a parità di tempo, il doppio o il triplo di operazioni e di raggiungere  livelli di efficienza senza precedenti "per applicazioni time-sensitive come nel caso di sistemi di prenotazione e sistemi finanziari di trading". Senza contare ovviamente eventuali utilizzi nel campo del data warehouse e delle analisi delle informazioni.

"Questo progetto  coinvolge diverse divisioni IBM e  promette significativi risparmi energetici e miglioramenti di prestazione, introducendo ulteriori funzionalità per la gestione automatizzata delle infrastrutture", conclude il documento IBM.