Il prezzo di Windows condizionato dai brevetti?

Microsoft applicherebbe una tassa su ogni copia di Windows di circa 20 dollari per pagare le aziende di cui ha infranto alcuni brevetti

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a cura di Manolo De Agostini

Secondo la Software Freedom Law Center (SFLC) per ogni Windows acquistato, 21,50 dollari vanno nelle tasche di sviluppatori di terze parti come Sun Microsystems, Novell e Alcatel-Lucent, con cui Microsoft mette riparo ai brevetti infranti negli ultimi tre anni.

La SFLC ha denunciato sul suo sito web l'esistenza di questa tassa sul brevetto (patent tax) e ha dichiarato: "se utilizzate un computer con Windows, non state pagando solamente i programmatori del software e le operazioni che ne hanno permesso l'arrivo sul mercato, ma anche una tassa nascosta di oltre 20 dollari che Microsoft deve pagare ai proprietari dei brevetti".

I sistemi Linux, dal canto loro, non infrangerebbero nessun brevetto e sono ritenuti l'alternativa "patent-tax-free" a Windows. Microsoft avrebbe invece sborsato a un diverso numero di aziende, qualcosa come 4 miliardi di dollari negli ultimi tre anni (1,25 miliardi a Sun Microsystems, 536 milioni a Novell e 1,52 miliardi a Alcatel-Lucent).

Nel 2004 uno studio andò controcorrente e identificò 283 brevetti che il kernel Linux poteva aver potenzialmente infranto, ma ad oggi quest'affermazione rimane un'exploit senza seguito. In ultima battuta ricordiamo le parole di Steve Ballmer, CEO di Microsoft, che dichiarò pubblicamente che il recente accordo con Novell è nato dal fatto "che Linux utilizza la nostra proprietà intellettuale e quindi Microsoft vuole avere un ritorno economico appropriato dalle sue innovazioni per tutelare i propri azionisti".

Se e come risponderà Microsoft all'accusa di applicare una patente tax su ogni copia di software venduta?