Core 2 Extreme QX6800: il processore desktop più veloce
Dietro a un nome che all'apparenza potrebbe dire poco - QX6800 - si nasconde il processore più potente al mondo, nonché quello più costoso. Parliamo di un processore quad-core, con quattro core funzionanti a 2,93 GHz e una cache L2 condivisa di 8 Mbyte. Il QX6800 è il nuovo modello che sopravanza il QX6700, disponibile da circa sei mesi e con una frequenza di 2,66 GHz. L'unica discrepanza tra i due processori è la frequenza, di cui andremo a osservare l'impatto attraverso le varie applicazioni di test.
Con lo sviluppo dei processori Core 2 - come abbiamo dimostrato in diversi articoli - è possibile passare da 1,8 a 3,5 GHz con raffreddamento ad aria. D'altra parte, serviva una sterzata netta dai Prescott a 90 nanometri, il tutto senza cambiare il bus di sistema. L'attenzione attorno ai processori Core 2 Duo è ancora grande, tuttavia oggi si mostrano - per la prima volta - i confini dell'architettura Conroe.
Ma diciamo di più: con la presentazione del Core 2 Extreme QX6800 a 2.93 GHz si raggiunge il tetto massimo del processo produttivo a 65 nanometri. THG tenta, come da tradizione, di overcloccare i processori per scoprirne la massima frequenza operativa. Abbiamo toccato i 3.46 GHz con il nostro sample di test, poco più di quelli raggiunti con il Core 2 Extreme QX6700. Dal punto della struttura interna, non presentano alcun cambiamento e sono entrambi processori stepping B3.
Per determinare l'incremento prestazionale della piattaforma abbiamo aumentato la frequenza del bus del Core 2 Extreme QX6700 (2.66 GHz) da 266 MHz (1066 QDR) a 333 MHz (1333 QDR). La frequenza delle memorie DDR2 è stato inoltre portata da 800 MHz a 1000 MHz, per dimostrarvi che la microarchitettura Conroe non ha incrementato le proprie prestazioni, se non grazie a una frequenza più elevata.
Le piattaforme Bearlake in arrivo con DDR3 non potranno aiutare i Core 2 Duo a raggiungere prestazioni più elevate, quindi Intel ha un solo modo per spingersi oltre: aumentare la frequenza di lavoro. Raggiunti i 2,93 GHz sarà difficile che l'azienda decida di spingersi fino a 3,2 GHz, frequenza che farebbe decisamente impennare i consumi energetici.
L'unica via percorribile è quella di passare ai 45 nanometri e alzare le frequenze di funzionamento. Se diamo fiducia alle voci di corridoio, che vogliono il core Barcelona di AMD il 30% più veloce, Intel non si può permettere errori, altrimenti saranno dolori, poichè l'azienda conta moltosull'architettura della sua CPU.