Il gigante dei semiconduttori di Santa Clara si prepara a lanciare una gamma rinnovata di processori desktop che rappresenta più un'operazione di consolidamento che una vera rivoluzione tecnologica. Intel ha infatti confermato l'arrivo della famiglia Core Ultra 200S Plus, nome in codice "Arrow Lake Refresh", prevista per l'inizio del 2026 con un annuncio atteso durante il CES di Las Vegas. Le prime indiscrezioni tecniche su questi chip sono già emerse online, rivelando una strategia divisa su due fronti: alcuni modelli riceveranno più core di elaborazione, mentre altri punteranno su frequenze operative superiori.
La mossa di Intel appare chiaramente come un tentativo di recuperare terreno rispetto alle recenti proposte di AMD basate sull'architettura Zen 5, anche se gli analisti concordano che il vero salto generazionale per la piattaforma desktop arriverà soltanto con Nova Lake-S, previsto più avanti nel corso del prossimo anno. Nel frattempo, questa serie aggiornata manterrà la compatibilità con il socket LGA 1851 e introdurrà alcune ottimizzazioni raccolte sotto l'etichetta "200S Plus Boost", pensate per migliorare le prestazioni complessive senza stravolgere l'architettura esistente.
Tra i modelli già emersi dalle indiscrezioni spicca il Core Ultra 7 270K Plus, che rappresenta un significativo potenziamento rispetto al predecessore Core Ultra 7 265K. La novità principale risiede nella configurazione a 24 core totali, con 8 core ad alte prestazioni e 16 core efficienti, contro i 20 core del modello attuale. Questa espansione si accompagna a una cache L3 aumentata a 36 MB e a frequenze operative che partono da 3,70 GHz in modalità base per raggiungere i 5,50 GHz in boost, quest'ultimo valore invariato rispetto alla generazione precedente.
Le prime rilevazioni prestazionali del Core Ultra 7 270K Plus provengono da un sistema Lenovo preassemblato, equipaggiato con 48 GB di memoria DDR5 a 7200 MT/s e una scheda grafica NVIDIA GeForce RTX 5090D. Nel benchmark Geekbench 6, il processore ha ottenuto 3.205 punti nel test single-core e 22.206 punti in quello multi-core, risultati che lo posizionano sostanzialmente alla pari con l'attuale ammiraglia Core Ultra 9 285K, segnalando come l'aumento dei core compensi l'assenza di incrementi nelle frequenze massime.
Al vertice della gamma rinnovata troviamo il Core Ultra 9 290K Plus, del quale circolano ancora poche informazioni concrete. Secondo le fonti specializzate, questo chip manterrebbe probabilmente la configurazione a 24 core e 24 thread già vista nel 285K, concentrando invece gli sforzi su frequenze operative superiori e potenzialmente un TDP più elevato. L'ipotesi di un nuovo die per Arrow Lake-S viene considerata altamente improbabile dagli esperti del settore, rendendo più credibile uno scenario di affinamento delle specifiche esistenti.
La strategia commerciale dietro questa gamma "Plus" appare piuttosto trasparente agli occhi degli osservatori dell'industria. Intel sembrerebbe voler sfruttare questa linea di processori per completare lo smaltimento delle scorte di schede madri con chipset della serie 800, prima dell'introduzione di Nova Lake-S che richiederà un socket completamente nuovo, identificato con la sigla LGA 1954. Questa transizione rappresenterà un cambio di generazione più marcato, costringendo gli utenti a sostituire non solo il processore ma anche la motherboard.
Manca ancora all'appello un modello della famiglia Core Ultra 5, che dovrebbe completare la proposta per il segmento mainstream, ma i dettagli tecnici non sono ancora trapelati. Le prossime settimane e mesi dovrebbero portare nuove fughe di notizie man mano che ci si avvicinerà alla presentazione ufficiale, prevista appunto per gennaio 2026.