Italiani, furbetti o incoscienti?

Intervista - Matteo Mille, Direttore della Divisione per la tutela del Software Genuino e Presidente BSA per l'Italia, ci parla della pirateria di software in Italia. Ecco com'è la situazione e come influisce la crisi.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Italiani, furbetti o incoscienti?

Gli studi e i dati non fanno altro che delineare una situazione che tutti, con un po' d'introspettiva, conosciamo. Il profilo del pirata italiano, che molto probabilmente è identico a quello di molti altri paesi, è quello di una persona che sa di commettere un atto illecito, ma che rimane impunito perché è normale. E questa normalità è tale da non far percepire a molti la gravità dell'atto.

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Almeno un italiano su due ha rubato, perché piratare significa rubare, anche se tendiamo a credere che almeno una volta nella vita tutti abbiamo piratato un software. Ma si tende a considerarla più una bravata giovanile che un vero atto criminale. Non vogliamo fare la morale, ma solo usare le parole corrette e dire le cose come stanno. E finché non ci saranno azioni forti per punire la pirateria, si continuerà a considerarla un'azione di poco conto.

Vi lasciamo con questo sondaggio, a cui vi invitiamo a rispondere. Ovviamente i dati non saranno registrati, quindi sentitevi liberi di rispondere in completa onestà.