Lightroom
A Lightroom abbiamo già dedicato un'apposita recensione, a cui rimandiamo per una trattazione più esauriente. Per completezza, anche in questa sede vogliamo però ricordare le principali novità portate da Lightroom 5, e le sinergie attuabili con Photoshop CC.
Innanzitutto, va ricordato che Lightroom non è tanto un editor di immagini quanto una soluzione per la gestione del flusso di lavoro, dallo sviluppo RAW all'organizzazione della biblioteca di immagini, fino alla distribuzione sottoforma di slideshow, gallerie web o libri.
L'idea alla base del software è che, in molti casi, sull'immagine non si debbano effettuare interventi tanto complessi da rendere necessario Photoshop. Così, il software fornisce essenzialmente strumenti di sviluppo RAW. Per questa ragione, le novità di Lightroom 5 di fatto coincidono di fatto con le novità di Camera RAW 8, che abbiamo già considerato nella pagina precedente: Rimozione macchie, Upright e Filtro radiale.
A queste si aggiunge poi la nuova funzione Smart Preview, che rende possibile editare le immagini anche quando queste sono temporaneamente non disponibili, ad esempio perché contenute in un disco esterno temporaneamente disconnesso.
Questo approccio costituisce tanto la forza quanto il limite di Lightroom. Molti fotografi non ne farebbero mai a meno, anche grazie alle sue doti di gestione dei file. Altri, magari meno attenti alla catalogazione delle proprie foto (il buon vecchio, banale metodo di organizzare foto in cartelle con data e argomento per alcuni può anche bastare ...) preferiscono invece sviluppare i propri RAW all'interno dell'applicazione fornita con la reflex, che ha tipicamente il vantaggio di replicare esattamente i comandi che si trovano anche in-camera. Fatto questo, l'elaborazione vera e propria viene fatta direttamente in Photoshop, "saltando" a piè pari il passaggio Lightroom.