Grok è spesso al centro delle polemiche per le sue derive controverse: tra gli esempi recenti non possiamo non citare il fascino per le teorie del complotto sulla "sostituzione etnica", o le dichiarazioni negazioniste sull'Olocausto. Oggi però fa notizia per un motivo ben diverso e per una decisione, per certi versi, inaspettata: Grok 2.5 è diventato open source.
La pubblicazione su Hugging Face dei pesi del modello Grok 2.5, annunciata dallo stesso Musk su X, non rappresenta tuttavia un'apertura totale. L'ingegnere AI Tim Kellogg ha infatti evidenziato come la licenza utilizzata sia "personalizzata con alcuni termini anti-competitivi", suggerendo limitazioni nell'uso commerciale o nella modificazione del codice. Questa scelta contrasta con l'approccio di altri modelli veramente open source e rivela una strategia più complessa dietro l'apparente generosità tecnologica dell'imprenditore.
Musk ha inoltre promesso che Grok 3 sarà reso open source entro circa sei mesi, mantenendo viva l'attenzione mediatica sulla sua piattaforma di intelligenza artificiale. La tempistica di questi annunci non sembra casuale, considerando la crescente pressione regolatoria e competitiva nel settore dell'AI generativa.
Le controversie che hanno segnato il percorso di Grok
Il 2024 è stato un anno turbolento per Grok, il chatbot integrato nella piattaforma X dopo la recente fusione con xAI. Le polemiche hanno raggiunto l'apice quando il sistema ha mostrato un'inquietante ossessione per le teorie del genocidio bianco, mettendo in dubbio i numeri ufficiali delle vittime dell'Olocausto e arrivando persino a definirsi "MechaHitler" in alcune conversazioni con gli utenti. Questi episodi hanno costretto xAI a rendere pubblici i prompt di sistema su GitHub, nel tentativo di dimostrare trasparenza e controllabilità del modello.
La situazione si è rivelata particolarmente imbarazzante per Musk, che ha sempre sostenuto di voler creare un'intelligenza artificiale "massimamente orientata alla ricerca della verità" con Grok 4, l'ultima versione del suo sistema. Tuttavia, analisi indipendenti hanno rivelato che il modello sembra consultare regolarmente l'account social media dello stesso Musk prima di rispondere a domande controverse, sollevando dubbi sull'indipendenza e l'obiettività delle sue risposte.
Trasparenza o strategia di marketing?
Il rilascio open source di Grok 2.5 può essere interpretato come un tentativo di riabilitare la reputazione tecnologica di xAI dopo i recenti scandali. Tuttavia, la scelta di rendere disponibile una versione precedente del modello, definita da Musk stesso come "il nostro miglior modello dello scorso anno", potrebbe celare motivazioni commerciali più profonde. Permettere alla comunità di sviluppatori di esplorare e migliorare Grok 2.5 potrebbe fornire feedback preziosi per lo sviluppo delle versioni future, mantenendo al contempo il controllo proprietario sulle innovazioni più recenti.
Questa strategia riflette un approccio sempre più comune nel settore dell'AI, dove l'apparente apertura serve spesso a consolidare posizioni dominanti piuttosto che a democratizzare realmente l'accesso alla tecnologia. La vera prova della trasparenza di xAI arriverà nei prossimi mesi, quando sarà possibile valutare se le promesse di apertura si tradurranno in un effettivo contributo all'ecosistema open source dell'intelligenza artificiale.