Oracle ha lanciato un segnale chiaro al mercato dei semiconduttori: la dipendenza esclusiva da NVIDIA per le GPU destinate ai datacenter è finita. Larry Ellison, co-fondatore del colosso del cloud computing e dei database, ha annunciato durante la presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2026 una svolta strategica che definisce "neutralità dei chip". Una mossa che arriva in un momento delicato per l'azienda, con una crescita dei ricavi inferiore alle aspettative degli analisti e un conseguente crollo del 10% del valore azionario.
La dichiarazione di Ellison non lascia spazio a interpretazioni: "Continueremo ad acquistare le ultime GPU da NVIDIA, ma dobbiamo essere preparati e in grado di implementare qualsiasi chip i nostri clienti vogliano acquistare". La strategia risponde a una necessità concreta di flessibilità tecnologica in un settore, quello dell'intelligenza artificiale, che secondo il dirigente subirà cambiamenti radicali nei prossimi anni. Oracle intende collaborare strettamente con tutti i fornitori di CPU e GPU, diversificando le proprie partnership hardware.
I numeri del trimestre raccontano una storia complessa. Oracle ha registrato ricavi per 16,1 miliardi di dollari, con un incremento del 14% su base annua. Una performance che sulla carta appare solida, ma che non ha soddisfatto le aspettative di Wall Street. Il problema principale risiede nell'enorme flusso di investimenti necessari per espandere l'infrastruttura AI: secondo Bloomberg, l'azienda ha accumulato circa 106 miliardi di dollari di debito, aumentandolo di altri 10 miliardi nell'ultimo trimestre con un flusso di cassa libero negativo.
La posizione di Oracle nell'ecosistema AI è strategica ma delicata. L'azienda gestisce datacenter in tutto il mondo e collabora con giganti come Google e Microsoft per fornire servizi cloud. Questa capillarità la rende un attore cruciale nella corsa all'intelligenza artificiale, ma anche estremamente esposta al rischio che gli investimenti massicci nel settore non generino i ritorni previsti. La famosa bolla AI torna a far parlare di sé, con Oracle che ne rappresenta un caso emblematico: spese enormi oggi per ricavi potenziali domani.
La decisione di abbracciare la "neutralità dei chip" potrebbe rivelarsi una mossa prudente in un mercato dove AMD sta guadagnando terreno con le sue GPU Instinct MI300 e dove nuovi player come i chip custom sviluppati da Google (TPU) e Amazon (Trainium) stanno erodendo il dominio di NVIDIA. La flessibilità nell'adozione di architetture diverse consente a Oracle di negoziare condizioni migliori, evitare colli di bottiglia nella supply chain e rispondere più rapidamente alle esigenze specifiche dei clienti enterprise.