Recuperare dati da un sistema RAID

In caso di problemi è ancora possibile il recupero dati da un sistema RAID. Sì, ma è importante agire con tempismo e rivolgersi a uno specialista. Kroll Ontrack può contare su tecnici specializzati con una grande esperienza e su un potente software sviluppato appositamente.

Avatar di Kroll Ontrack

a cura di Kroll Ontrack

Se avete molti dati probabilmente avete anche familiarità con il concetto di RAID. Questo acronimo sta per Redundant Array of Independent Disks, e indica strutture in cui si usano diversi dischi (almeno due, ma anche diverse decine) per salvare le informazioni. Generalmente si usano gli hard disk magnetici, ma si può fare anche con gli SSD. L'aspetto più evidente è che i dischi uniti appaiono come un solo drive al sistema operativo, e questo rende più semplice l'utilizzo.

RAID significa dunque "fondere" più di un disco, per ottenere uno o più vantaggi. Si può fare per aumentare lo spazio disponibile, per aumentare le prestazioni oppure per creare una copia di sicurezza dei dati. In quest'ultimo caso ci si mette al riparo (relativamente) dall'eventualità che uno dei dischi smetta di funzionare.

articolo raid pic2[1]

Come abbiamo visto in altre occasioni, infatti, i supporti di memorizzazione non sono eterni né perfetti. A volte si possono danneggiare, e nel caso di un sistema RAID la situazione è piuttosto complessa. È vero che tra gli obiettivi del RAID c'è anche semplificare il recupero dati, ma le possibili situazioni non sono sempre semplici.

In particolare con la configurazione RAID 0, quella in cui tutti i dischi sono usati per distribuire i dati e ottenere maggiori prestazioni, ma non esiste backup dei dati. Molti la scelgono per sfruttare al massimo lo spazio disponibile, ma è rischiosa. Con altre configurazioni "RAID n" c'è invece un maggior livello di protezione, ma nessuna garanzia è assoluta. In caso di necessità, per fortuna, è possibile rivolgersi a uno specialista come Kroll Ontrack per provare a recuperare i dati.

Prima di vedere come si recuperano i dati da un sistema RAID, vale la pena di citare il controller. Si tratta di un elemento hardware che gestisce la fusione dei dischi. È importante perché è responsabile della distribuzione e dello spostamento dei dati, ma anche perché spesso e volentieri è anche la causa di possibili problemi - oltre alla rottura di uno o più dischi. Il controller RAID è un componente elettronico molto complesso; deve gestire decine migliaia di operazioni al secondo e spesso ha una configurazione hardware completa di processore e memoria dedicate.

articolo raid pic3[1]

Nelle configurazioni domestiche le scelte più comuni sono RAID 0, RAID 1 o RAID 0+1, mentre professionisti e aziende tendono a preferire il RAID 5. In quest'ultimo caso il sistema di parità garantisce l'esistenza di una copia dei dati, distribuiti a blocchi. Se manca un blocco, il sistema RAID permette di recuperarlo, ma se ne mancano due o più non è più possibile.

In altre parole, con il RAID 5 si può rompere un disco e in teoria non dovrebbe succedere nulla. Se però i dischi danneggiati solo due, allora viene a mancare la ridondanza dei dati e c'è il rischio di perderli. È in situazioni come questa che l'intervento di Kroll Ontrack può rivelarsi provvidenziale.

Come abbiamo anticipato, i problemi possono derivare dalla rottura dei dischi o del controller. In entrambi i casi la sfida tecnica è particolarmente complessa, proprio perché i dati da recuperare sono "sparsi" su più di un disco. Ciò che bisogna fare è "ricostruire l'array" dei dati, operazione sempre complessa ma la difficoltà cambia secondo il problema che ha originato il danno.  

rdr features[1]

Esistono tuttavia delle similitudini rispetto ai processi di recupero che abbiamo visto in precedenza per Hard Disk, SSD, schede di memoria e smartphone. Anche nel caso del RAID l'obietto è infatti creare un'immagine dei dati in formato RAW, su cui poi lavorare per ricreare i dati del cliente. Una volta ricostruito l'array, è il momento di agire sul file system logico. Questo secondo passaggio è quello che porterà poi a una nuova copia dei dati recuperati.

Se concettualmente siamo di fronte alla stessa operazione, in pratica è molto più complesso. Molto dipende dal controller RAID utilizzato e dal suo stato di funzionamento; ogni disco ha poi un suo controller, e va considerato lo stato di salute dei dischi. Su questi ultimi i tecnici di Kroll Ontrack sanno come intervenire nei laboratori specializzati dell'azienda.  

Se il problema è il controller, invece, non è necessario portare i dischi in camera bianca. Kroll Ontrack infatti può agire direttamente tramite software, e i tecnici posso agire a distanza tramite Ontrack Remote Data Recovery (ORDR). Si tratta di un software sviluppato dall'azienda stessa per accedere in remoto al sistema, valutare il danno e se possibile risolvere il problema. La potenza di questo software appare evidente se si considera che al cambiare la marca del controller, e a volte anche il modello, cambiano gli algoritmi per la gestione dei dati. ORDR è stato sviluppato proprio per avere la massima compatibilità, e poter così affrontare ogni situazione.

remotedatarecovery[1]

Anche in casi apparentemente impossibili, con questo sistema è possibile recuperare dati da un sistema RAID a poche ore dal manifestarsi del problema - anche se poi il recupero dati vero e proprio potrebbe richiedere giorni o anche settimane (dipende dalla quantità di dati). Questo proprio perché grazie all'accesso remoto il tecnico non deve spostarsi fisicamente, perdendo tempo, ma può iniziare subito il lavoro per recuperare dati da un sistema RAID.