Nel mondo delle schede grafiche di fascia altissima, pochi misteri hanno alimentato le speculazioni della comunità tech quanto la leggendaria RTX Titan Ada, una GPU che NVIDIA ha sviluppato ma mai commercializzato. Dopo mesi di voci e leak frammentari, Roman "der8auer" Hartung, figura di riferimento nell'overclock e nella modifica hardware, ha messo le mani su uno dei prototipi funzionanti e ha compiuto l'impresa che molti aspettavano: smontarlo completamente per svelarne l'architettura interna.
Il primo aspetto che colpisce è la mole fisica della scheda. Questo prototipo adotta un design a quattro slot, dimensioni che all'epoca del suo sviluppo nel 2023 avrebbero rappresentato un record assoluto per una GPU consumer. La struttura verticale dell'I/O è particolarmente insolita: tre porte DisplayPort 1.4a e una HDMI 2.1 sono disposte in configurazione sovrapposta e saldate direttamente alla scheda madre, una scelta che differisce dall'approccio con daughterboard utilizzato dalla RTX 5090 Founders Edition. Rimuovendo lo scudo I/O posteriore, der8auer inizia il processo di smontaggio inserendo un cacciavite nella linea di separazione del pannello laterale, che una volta rimosso rivela heatpipe che attraversano il retro con pad termici posizionati per contattare memoria e controller VRM.
La PCB montata lateralmente, soluzione già vista nel prototipo della RTX 4090 Ti, ospita una configurazione di memoria impressionante: 24 moduli GDDR7 da 2GB ciascuno, distribuiti su entrambi i lati della scheda per un totale di 48GB di VRAM. Si tratta di una dotazione di memoria che avrebbe posizionato questa Titan Ada in una categoria a sé stante, ben oltre i 24GB della RTX 4090 e persino superiore ai 32GB della successiva RTX 5090. Per accedere alla scheda madre completa, è necessario rimuovere il telaio centrale, operazione che richiede di smontare con attenzione la grande "X" argentata che caratterizza il design esterno e disconnettere i cavi a nastro delle ventole da entrambe le estremità.
Una volta rimosse le viti aggiuntive e il meccanismo a molla centrale—smontato fuori campo per proteggere i codici identificativi e la fonte del prototipo—la PCB si separa finalmente dal resto dello chassis. L'ingegneria della scheda è straordinariamente densa, con il chip AD102 posizionato centralmente. A differenza delle GPU tradizionali, il connettore PCIe x16 non è integrato direttamente sulla scheda madre principale ma collegato tramite cavi a nastro a una daughterboard dedicata, una soluzione che ricorda i riser cable utilizzati nei montaggi verticali delle GPU. Le porte display sono saldate sul lato destro della PCB, mentre sul lato sinistro emergono tre punti di contatto per l'alimentazione che rappresentano forse l'innovazione più interessante dell'intero progetto.
Questi punti di contatto sono progettati per interfacciarsi direttamente con elementi integrati nel dissipatore del prototipo Titan Ada, che forniscono l'alimentazione attraverso il contatto fisico. Secondo der8auer, uno dei punti è probabilmente destinato alla massa mentre gli altri due gestiscono ciascuna delle connessioni 12VHPWR. I pin di rilevamento pendono separatamente, disconnessi dalla PCB durante lo smontaggio. Separando il dissipatore dal telaio in alluminio—un'operazione resa relativamente semplice dal fatto che a questo punto è sostanzialmente tenuto in posizione per attrito—si ottiene una visione completa dei cavi che serpeggiano lungo il perimetro dello chassis, nascosti da infiniti pannelli segregati e pezzi laterali rimossi progressivamente durante il processo.
Der8auer ha impiegato un'ora e mezza per riassemblare completamente la scheda grafica, dovendo scorrere ripetutamente il filmato per assicurarsi di non dimenticare nessuna vite. L'esperto tedesco conclude elogiando gli sforzi ingegneristici di NVIDIA, definendo la RTX 5090 e questo prototipo di RTX Titan Ada come le GPU più impressionanti che abbia mai visto.