Sandy Bridge come i primi Pentium, rivoluzionari

Con l'architettura Sandy Bridge in casa Intel credono di aver trovato il nuovo Pentium, un prodotto che rivoluzionerà il mercato dei processori. L'accento va sulla grafica integrata, perché il mondo informatico è sempre più votato allo scambio di contenuti video.

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a cura di Manolo De Agostini

Paul Otellini, amministratore delegato di Intel, ha dichiarato che l'arrivo dei processori basati sulla nuova architettura Sandy Brige porterà miglioramenti analoghi a quello che fu la serie Pentium rispetto alle soluzioni 80486 (i486) nel 1993.

"Sandy Bridge rappresenta un salto come quello dal 486 al Pentium. Quello che ha fatto il Pentium è stato dare il via all'era del computing multimediale grazie alle capacità integrate. Si è trattato del prodotto giusto al momento giusto. Ci stiamo muovendo verso l'era della visualizzazione - oggi potremmo essere a metà di questa transizione - dove tutto è concentrato sul video, che sia consumer o corporate. Non è solo guardare video, ma condividerli e fare video conferenze […] Questo prodotto è stato pensato per un'esperienza ottimale nella fruizione di video", ha dichiarato Paul Otellini, amministratore delegato di intel.

I nuovi processori di Intel saranno presentati ufficialmente all'apertura della Consumer Electronics Show, il 5 gennaio. Nonostante l'uso del processo produttivo a 32 nanometri come le soluzioni Clarkdale (desktop) e Arrandale (mobile) in commercio, l'architettura Sandy Bridge porterà importanti novità. La prima è che contrariamente alle soluzioni Core attuali la parte grafica sarà integrata direttamente nel die del processore e non sul package. Avremo quindi un chip monolitico che si sfiderà con le controparti AMD.

La seconda novità è che Intel, contrariamente agli anni passati, ha posto molta più attenzione sulle prestazioni del core grafico. D'altronde se lo stesso Otellini parla di video e multimedialità, il focus degli ingegneri è andato in questa direzione. Tuttavia bisogna dire che la divisione grafica di AMD dovrebbe essere più avanti in tal senso, grazie alla decennale esperienza degli ingegneri acquisiti dalla fusione con la canadese ATI Technologies. I futuri chip integreranno anche nuove istruzioni multimediali AVX e passi avanti con altre tecnologie, come quella Turbo Boost.

"Penso che ciò che richiede minuti con i nostri ultimi chip (gli attuali Core in commercio, NdR), sarà gestita in secondi con i processori Sandy Bridge in termini di compressione video. È realmente una rivoluzione nell'area video. E quando darete uno sguardo all'integrazione della grafica sul singolo chip vi sembrerà persino migliore", ha concluso Otellini.

Christopher Danely, analista di J.P. Morgan, non sembra però essere così ottimista sul fatto che la rivoluzione paventata da Otellini si trasformi in un successo immediato. "Anche se Intel sembra credere che i futuri processori Sandy Bridge guideranno la domanda futura, non troviamo evidenza di un ritardo negli acquisti dei PC a causa delle nuove CPU. Sandy Bridge offre prestazioni grafiche migliorate ma sembra un passo evolutivo più che rivoluzionario. Per questo ci aspettiamo che il primo trimestre di Intel si confermi stabile con un fatturato in calo rispetto al trimestre precedente del 9%, da 11,1 miliardi del quarto trimestre a 10,1 miliardi nel primo trimestre, sotto le stime di 10,7 miliardi di dollari".

Bisogna dire che valutare la partenza di Sandy Bridge non sarà semplice: il primo trimestre non è esattamente il periodo degli acquisti (concentrati nel quarto trimestre) e il 2011 si preannuncia un anno con maggiore concorrenza. AMD sta già facendo molta "grancassa" sull'architettura Fusion (AMD Brazos, la prima incarnazione di Fusion - AMD Fusion in test: le prestazioni di Brazos e Zacate) e ciò potrebbe indurre qualche consumatore interessato a muoversi con maggiore circospezione sul mercato.