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Conclusioni e raccomandazioni

Test - Analisi dell'USB 3.0 e del SATA 6 GB/sec, delle motherboard odierne e dei possibili problemi.

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Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

@Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 07/06/2010 alle 09:23 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:19
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Conclusioni e raccomandazioni

Il problema del bandwidth, oggigiorno non è particolarmente pressante. Dopo tutto, ci sono ancora dischi SATA capaci di muovere dati a oltre 300 MB/s. Tuttavia è importante prendere nota delle concessioni della vostra scheda madre, se ce ne sono. Per coloro che hanno acquistato (o che stanno per farlo) schede che dividono la connettività PCI Express tra schede video e controller d'archiviazione, potreste assistere a un calo di prestazioni in modo tangibile, persino oggi. Inoltre, iniziando a collegare dispositivi di nuova generazione a questi controller, pensiamo che non vorrete essere testimoni di prestazioni inferiori alle vostre aspettative.

Problemi

I chipset di fascia media in circolazione non forniscono un bandwidth PCI Express sufficiente per i controller USB 3.0 e SATA 6 Gbps perchè, mentre le linee PCIe del PCH offrono ipoteticamente un'interfaccia di seconda generazione, lavorano con velocità di prima generazione (250 MB/s anzichè 500 MB/s). I produttori di schede madre possono lavorare su questo aspetto indirizzando i componenti aggiuntivi attraverso un chip switch PCIe o collegando fisicamente questi controller a linee PCI Express 2.0, che tipicamente servono per le schede video. I chipset AMD (a iniziare dalla serie 700) sono completamente certificati PCI Express 2.0 e di conseguenza non esibiscono questa limitazione.

Le soluzioni delle schede madre che reindirizzano i controller USB 3.0 e SATA 6 Gbps attraverso i collegamenti PCIe 1.1 del chipset porteranno a un collo di bottiglia nel bandwidth. Questo si applica anche se decidete d'installare una scheda aggiuntiva PCI Express x1 USB 3.0 o SATA III in qualsiasi piattaforma Intel o su un vecchio sistema AMD. I 250 MB/s del PCIe 1.1 sono il massimo che otterrete. I risultati del nostro benchmark mostrano che il bandwidth effettivo potrebbe essere persino più contenuto.

Soluzioni

AMD batte Intel per l'integrazione del SATA III nell'ultima revisione del proprio Southbridge, che completa la piattaforma 890GX. Il chipset offre nativamente fino a sei porte SATA III, senza bisogno di controller aggiuntivi. L'USB 3.0 non è ancora supportato da nessun chipset in commercio, ma collegare un controller USB 3.0 dedicato a un singolo collegamento PCI Express 2.0 da 500 MB/s è un approccio comune e funzionante.

Per i sistemi Intel dobbiamo raccomandarvi di fare molta più attenzione nella scelta della scheda madre. 16 linee PCIe 2.0 sono più che sufficienti per una singola scheda video, quindi gli switch PCIe come il PLX usato sulla Gigabyte P55A-UD7 e la MSI P55-GD85 possono soddisfare i requisiti di bandwidth dei controller USB 3.0 e SATA 6 Gbps, perché distribuiscono dinamicamente il bandwidth dal PCH P55 quando son presenti due schede video che monopolizzano le linee PCIe 2.0 messe a disposizione dalla CPU.

Queste due schede mostrano che l'allocazione di bandwidth flessibile rimane una buona soluzione. Ogni scheda madre con controller USB 3.0 e SATA 3.0 dovrebbe avere uno switch PCIe per amministrare il bandwidth disponibile in modo efficiente.

Raccomandazioni

Le limitazioni del bandwidth dal lato Intel richiederanno un refresh del chipset. È possibile amministrare il bandwidth esistente in modo molto più efficiente attraverso lo switching PCIe, tuttavia, il che ci guida alla nostra principale raccomandazione. Se siete veramente disposti oggi a comprare una scheda madre che includa USB 3.0 e SATA 6 Gbps, è meglio acquistare una soluzione di fascia alta, che assicuri una configurazione con capacità di switching. Con una scheda X58, questi potenziali colli di bottiglia non sarebbero un problema. Certamente si tratta di un'opzione percorribile e più interessante per gli appassionati delle alte prestazioni.

La prospettiva del SATA 6 Gb/s è entusiasmante per gli appassionati che vogliono sempre avere le nuove tecnologie. I benefici, in termini di prestazioni, sono tuttavia limitati e crediamo che sia meglio aspettare. Al momento non ci sono in commercio dischi fissi abbastanza veloci da giustificare la scelta

Per quanto riguarda USB 3.0, invece, la situazione è diversa. Se si usa un collegamento PCIe 1.1 per una connessione USB 2.0, infatti, si ottiene un bandwidth di 20 MB/s, con un minimo di 16 MB/s. La differenza rispetto alle prestazioni dello standard USB 2.0 (35-35 MB/s reali), è sufficiente a giustificare la spesa. Tutto dipende, a conti fatti, dalle vostre necessità.

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