Microsoft torna a ribadire la propria centralità nell'ecosistema del gaming su PC, pubblicando un dettagliato resoconto degli interventi tecnici implementati nel corso del 2025 per consolidare Windows come piattaforma di riferimento. Un'affermazione che suona quasi come una dichiarazione difensiva, mentre alle porte preme l'alternativa rappresentata da SteamOS di Valve e crescono le critiche verso un sistema operativo sempre più ingombrante. La sfida non riguarda tanto le capacità tecniche di Windows quanto la sua stessa natura di piattaforma, appesantita da logiche commerciali e da un'interfaccia utente che continua a deludere gli appassionati.
Il colosso di Redmond ha suddiviso i propri sforzi in tre aree principali: innovazione sui dispositivi portatili, supporto all'architettura Arm e potenziamento delle DirectX. Sul fronte handheld, l'introduzione della modalità Full Screen Experience (FSE) debuttata su Asus ROG Xbox Ally rappresenta il tentativo più evidente di offrire un'esperienza console-like su hardware Windows. Microsoft punta inoltre sull'integrazione nativa con l'app Xbox per PC, promettendo un'esperienza ottimizzata per i controlli touch e gamepad.
La transizione verso i chip Arm costituisce probabilmente il capitolo più ambizioso e complesso. L'aggiunta del supporto per le estensioni AVX e AVX2 al livello di emulazione Prism rappresenta un tassello fondamentale per colmare il divario di compatibilità con i titoli sviluppati esclusivamente per architetture x86. I dispositivi Arm possono ora scaricare ed eseguire localmente un numero significativo di giochi dall'app Xbox PC, inclusa la maggior parte del catalogo Xbox Game Pass, riducendo la dipendenza dallo streaming cloud. Si tratta tuttavia di una funzionalità al momento riservata agli abbonati Windows Insiders, non ancora disponibile per l'utenza generale.
Cruciale per l'ecosistema competitivo è stata la collaborazione tra Epic e Qualcomm che ha portato Easy Anti-Cheat a supportare Windows su Arm. Questo sblocco tecnico ha aperto le porte a titoli multiplayer di primo piano come Fortnite, risolvendo uno dei problemi più spinosi per i giocatori su piattaforme Arm: l'incompatibilità con i sistemi anti-cheat.
Sul versante grafico, Microsoft ha potenziato le DirectX introducendo tecnologie di ray tracing avanzate. Opacity Micromaps e Shader Execution Reordering sono le novità più rilevanti, con l'azienda che dichiara incrementi prestazionali fino a 2,3 volte in scenari specifici. È stata inoltre anticipata l'implementazione del neural rendering nella pipeline grafica, un'evoluzione destinata a ridefinire il rapporto tra qualità visiva ed efficienza computazionale.
Particolarmente interessante è Auto Super Resolution (Auto SR), la risposta di Microsoft alle tecnologie di upscaling basate su intelligenza artificiale come NVIDIA DLSS e AMD FSR. Inizialmente distribuita sui PC Copilot+ equipaggiati con chip Snapdragon X, la funzionalità opera a livello di sistema operativo sfruttando la NPU dedicata. Microsoft ha confermato che nei primi mesi del 2026 verrà rilasciata un'anteprima pubblica per Asus ROG Ally X, dove sfrutterà la NPU Ryzen AI di AMD. Resta da verificare come questa soluzione si confronterà con le alternative già consolidate dei produttori di GPU, soprattutto in termini di latenza e qualità dell'immagine.
Eppure, nonostante questo elenco di migliorie tecniche tutt'altro che trascurabile, il vero problema di Windows non risiede nelle funzionalità dedicate al gaming. Le evidenze dimostrano che SteamOS, basato su Linux, riesce a far girare numerosi titoli con prestazioni superiori rispetto a Windows, sollevando interrogativi sull'efficienza complessiva del sistema operativo Microsoft. L'integrazione forzata di intelligenza artificiale in ogni angolo dell'interfaccia, la continua spinta commerciale verso Office 365, i giardini recintati sempre più opprimenti e un sistema di aggiornamenti invasivo contribuiscono a un'esperienza utente che molti definiscono frustrante.
Microsoft ha sempre dimostrato competenza tecnica nello stabilire standard per il gaming PC attraverso DirectX e altre iniziative. Il limite storico è sempre stato un altro: la posizione dominante, quasi monopolistica, ha alimentato una certa pigrizia nell'affrontare i difetti sistemici di Windows. L'interfaccia utente resta poco reattiva e discontinua, mentre numerose scelte progettuali sembrano guidate più dalle logiche di monetizzazione che dall'esperienza d'uso.