WWDC senza Jobs e senza iPhone?

Al prossimo WWDC sarà Phil Schiller a tenere la presentazione d'apertura, e potrebbe mancare anche il nuovo iPhone.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Al prossimo WWDC, che partirà il prossimo 8 giugno,   potremmo non sentir parlare del nuovo iPhone. Lo sostiene un analista di Piper Jaffray, che lo avrebbe dedotto da una nota stampa diffusa mercoledì.

L'evento, quindi, sarebbe incentrato sul software, soprattutto Mac OS X 10.6. Non ci sarà nemmeno Steve Jobs, che, secondo l'analista, farà il suo ritorno in grande stile il mese successivo con un evento che accoglierà anche la presentazione dei nuovi modelli iPhone, che includeranno anche modelli economici, da proporre su mercati specifici come quello cinese.

L'affermazione su Jobs potrebbe essere credibile, visto che l'azienda ha già fatto sapere che sarà Phil Schiller a tenere la presentazione d'apertura, il momento più atteso, ma le speculazioni su un abbandono definitivo da parte di Steve sembrano davvero poco fondate, almeno per ora. 

Per quanto riguarda i nuovi iPhone, può darsi che ci sia un ritardo con la versione 3.0 del software, ma anche qui non è il caso di metterci la mano sul fuoco, anche perché per presentare un prodotto non c'è bisogno che sia pronto per essere messo in commercio, come insegnano il CeBit, il Computex, e praticamente tutti gli eventi simili. Se il comunicato stampa, poi, non parla di hardware e nuovi dispositivi, potrebbe anche essere perché Apple è alla ricerca di una dichiarazione con l'effetto sorpresa, per attirare, ancora una volta, l'attenzione dei media.

E comunque non si vive di solo iPhone, nemmeno a Cupertino: Apple ha infatti assunto recentemente Ivan Krstić, che ha sviluppato l'architettura di sicurezza dell'OLPC, ed è considerato un guru nel suo campo. Potrebbe significare che Apple ha in programma di cambiare il proprio approccio alla sicurezza, e andare verso lo sviluppo di un sistema più semplice e allo stesso tempo più solido, probabilmente basato sul principio della Sandbox, che oggi è di dominio pubblico soprattutto grazie a Google Chrome.

Sviluppare una sandbox per iPhone, per esempio, permetterebbe di usare agilmente applicazioni scritte da terze parti, senza mettere a rischio la sicurezza dei dati degli utenti. Questo tipo di approccio, inoltre, permetterebbe ad Apple di abilitare tutte quelle funzioni, come il copia/incolla, che ha deciso di bloccare per lungo tempo in modo da garantire la sicurezza dello smartphone.  Un discorso simile sarebbe applicabile anche al sistema operativo dei computer Mac.