image/svg+xml
Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
% Black Friday
%
Accedi a Xenforo
Immagine di L'AI esegue un attacco informatico in autonomia, sarà vero? L'AI esegue un attacco informatico in autonomia, sarà vero?...
Immagine di Gli animali si ammalano più di prima: ecco cosa sta cambiando Gli animali si ammalano più di prima: ecco cosa sta cambian...

Il CBD diventa nanotecnologico (e funziona davvero)

Il nano-CBD supera la barriera emato-encefalica e riduce il dolore neuropatico nei modelli murini, aprendo scenari clinici finora inesplorati.

Advertisement

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 19/11/2025 alle 08:25
Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 19/11/2025 alle 08:25

La notizia in un minuto

  • Una formulazione nanotecnologica di CBD chiamata CBD-IN supera la barriera emato-encefalica e allevia il dolore neuropatico in modelli murini entro 30 minuti, senza sviluppare tolleranza o causare disturbi motori e cognitivi tipici degli oppioidi
  • Il meccanismo d'azione non coinvolge i recettori cannabinoidi CB1 e CB2, ma modula direttamente l'attività elettrica neuronale, riducendo selettivamente l'iperattività patologica nelle aree cerebrali coinvolte nel dolore e lasciando intatti i neuroni sani
  • La ricerca dimostra come la nanotecnologia possa rendere composti naturali più efficaci e precisi, aprendo prospettive per il trattamento del dolore cronico e altre patologie neurologiche caratterizzate da attività neuronale anomala

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più

La gestione del dolore cronico rappresenta una delle sfide più complesse della medicina moderna, con milioni di pazienti che cercano alternative ai farmaci tradizionali, spesso gravati da effetti collaterali significativi o rischi di dipendenza. In questo contesto, il cannabidiolo (CBD) ha suscitato crescente interesse, ma la sua reale efficacia neurologica è rimasta finora avvolta in un'incertezza scientifica che contrasta con la sua ampia diffusione commerciale. Un nuovo studio pubblicato su Cell Chemical Biology da un team di ricercatori dell'Università di Rochester, della Harvard Medical School e del Boston Children's Hospital apre ora prospettive inedite, dimostrando per la prima volta in modelli murini come una formulazione nanotecnologica di CBD possa raggiungere efficacemente il cervello e alleviare il dolore neuropatico senza gli effetti indesiderati tipici degli analgesici convenzionali.

La barriera emato-encefalica costituisce il principale ostacolo alla comprensione e all'utilizzo terapeutico del CBD. Questa struttura protettiva, essenziale per preservare il cervello da sostanze potenzialmente dannose, impedisce il passaggio della maggior parte delle molecole dal sangue al tessuto nervoso centrale. Il cannabidiolo presenta inoltre una scarsa solubilità in acqua, caratteristica che limita drasticamente la quantità di principio attivo capace di attraversare questa barriera quando assunto nelle formulazioni oleose attualmente in commercio. Per superare questo limite fisico-chimico, il team guidato da Jingyu Feng ha sviluppato una formulazione chiamata CBD-IN (inclusion-complex-enhanced nano-micelle formulation), che incapsula le molecole di CBD all'interno di nano-micelle idrosolubili, strutture già considerate sicure per applicazioni alimentari e farmaceutiche.

Gli esperimenti condotti su modelli murini hanno rivelato risultati sorprendenti dal punto di vista farmacologico. La somministrazione di CBD-IN ha indotto analgesia entro trenta minuti, con un'efficacia mantenuta nel tempo senza evidenza di sviluppo di tolleranza, fenomeno che affligge molti analgesici di uso comune. Altrettanto significativo è stato il profilo di sicurezza: gli animali trattati non hanno manifestato i disturbi dell'equilibrio, della coordinazione motoria o della memoria associati abitualmente agli oppioidi e ad altri farmaci antidolorifici. "L'effetto analgesico si è mantenuto anche con l'uso ripetuto," ha spiegato Feng, primo autore dello studio. "Non abbiamo osservato una diminuzione dell'efficacia nel tempo."

Il CBD-IN agisce riducendo l'iperattività neuronale esclusivamente nelle aree cerebrali e spinali coinvolte nell'elaborazione del dolore, lasciando intatti i neuroni sani

L'aspetto più innovativo della ricerca riguarda il meccanismo d'azione molecolare identificato attraverso tecniche di imaging avanzato e mappatura genetica. A differenza di quanto si potrebbe supporre, il CBD-IN non opera attraverso i recettori cannabinoidi CB1 e CB2, che rappresentano i bersagli principali del tetraidrocannabinolo (THC) e di altri composti psicoattivi della cannabis. Il team ha invece osservato che la formulazione nanotecnologica modula direttamente la segnalazione elettrica e gli scambi di calcio all'interno delle cellule nervose, interferendo con l'iperattività neuronale patologica. Questo meccanismo alternativo spiega l'assenza di effetti psicoattivi e del potenziale di dipendenza caratteristico dei cannabinoidi tradizionali o degli oppioidi.

Un elemento particolarmente rilevante dal punto di vista clinico è la selettività d'azione del CBD-IN. Le analisi hanno dimostrato che il composto riduce l'attività neuronale eccessiva esclusivamente nelle regioni cerebrali e del midollo spinale che presentano attivazione anomala, come quelle conseguenti a lesioni nervose periferiche. I neuroni con funzionalità normale rimangono invece inalterati, suggerendo un'azione terapeutica mirata che potrebbe ridurre significativamente il rischio di effetti collaterali sistemici. Questa specificità rappresenta un vantaggio potenziale rispetto agli approcci farmacologici attuali, spesso caratterizzati da un'azione più generalizzata sul sistema nervoso centrale.

"Dobbiamo comprendere meglio questo composto, i meccanismi con cui interagisce nel cervello, il suo impatto sul corpo e se possa rappresentare una soluzione potenzialmente più sicura per affrontare l'epidemia di dolore cronico," ha dichiarato Kuan Hong Wang, professore di Neuroscienze presso l'Università di Rochester e membro del Del Monte Institute for Neuroscience, co-autore senior dello studio. La ricerca si inserisce in un contesto di crescente interesse scientifico verso i prodotti a base di cannabis, la cui popolarità è aumentata esponenzialmente negli ultimi dieci anni, particolarmente dopo la rimozione della canapa dalla lista delle sostanze controllate negli Stati Uniti nel 2018, che ha legalizzato la commercializzazione del CBD derivato dalla canapa.

Nonostante la diffusione capillare di oli, creme e prodotti cosmetici contenenti cannabidiolo, la comunità scientifica mantiene un atteggiamento prudente. Attualmente la Food and Drug Administration approva il CBD esclusivamente come trattamento aggiuntivo per alcune forme specifiche di epilessia e ne sconsiglia l'uso durante la gravidanza. La mancanza di comprensione approfondita dei meccanismi d'azione e degli effetti a lungo termine contrasta con l'ampia disponibilità commerciale di questi prodotti, evidenziando la necessità di ricerche rigorose come quella condotta dal team di Wang.

"L'implicazione più ampia di questa ricerca è che la nanotecnologia può rendere composti naturali come il CBD più efficaci e precisi," ha sottolineato Wang. L'approccio sviluppato potrebbe aprire nuove prospettive non solo per il trattamento del dolore cronico, ma anche per altre patologie neurologiche caratterizzate da iperattività neuronale anomala, come l'epilessia farmacoresistente o alcune malattie neurodegenerative. La capacità di modulare selettivamente l'attività nervosa patologica, preservando le funzioni fisiologiche, rappresenta un obiettivo terapeutico a lungo perseguito dalla neurologia clinica.

Il lavoro, che ha ricevuto finanziamenti dai National Institutes of Health e dal Del Monte Institute for Neuroscience, ha coinvolto anche Jessica Page e Leeyup Chung, co-primi autori, e Zhigang He della Harvard Medical School, co-autore senior. I prossimi passi della ricerca dovranno verificare la traducibilità di questi risultati nell'uomo attraverso studi clinici controllati, valutando la sicurezza, l'efficacia e la farmacocinetica della formulazione CBD-IN in pazienti affetti da dolore neuropatico cronico.

Fonte dell'articolo: www.sciencedaily.com

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca triangoli

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Advertisement

Ti potrebbe interessare anche

Gli animali si ammalano più di prima: ecco cosa sta cambiando
2
Scienze

Gli animali si ammalano più di prima: ecco cosa sta cambiando

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa
L'AI esegue un attacco informatico in autonomia, sarà vero?
Scienze

L'AI esegue un attacco informatico in autonomia, sarà vero?

Di Valerio Porcu • 1 giorno fa
Orologi quantistici: leggere i tic costa un’energia folle
Scienze

Orologi quantistici: leggere i tic costa un’energia folle

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa
Cibi ultra-processati: rischio prediabete già a 20 anni
Scienze

Cibi ultra-processati: rischio prediabete già a 20 anni

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa
Prevedere le aritmie? La genetica fa un salto di livello
Scienze

Prevedere le aritmie? La genetica fa un salto di livello

Di Antonello Buzzi • 1 giorno fa

Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.