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L'obesità potrebbe avere 11 varianti diverse

Un’analisi genetica su oltre due milioni di persone rivela varianti e cause differenti, aprendo la strada a cure e prevenzione personalizzate.

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Avatar di Patrizio Coccia

a cura di Patrizio Coccia

Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 11/08/2025 alle 18:44

La notizia in un minuto

  • Ricercatori internazionali hanno identificato undici varianti distinte di obesità attraverso l'analisi genetica di oltre due milioni di individui, scoprendo 743 regioni genomiche collegate alla condizione
  • Ogni tipologia di obesità presenta caratteristiche uniche legate a diversi meccanismi metabolici: metabolismo dell'insulina, sistema immunitario e processamento dei lipidi
  • La scoperta apre la strada a trattamenti personalizzati basati sul profilo genetico specifico, superando l'approccio standardizzato attuale basato solo sull'indice di massa corporea

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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Il mondo scientifico è di fronte a una svolta che potrebbe cambiare radicalmente la comprensione e il trattamento dell’obesità. Un team internazionale di ricercatori ha individuato undici varianti distinte della condizione, ciascuna con caratteristiche genetiche e cliniche proprie. Questa scoperta ribalta l’idea che l’obesità sia un’unica patologia, rivelandola invece come un insieme eterogeneo di disturbi che richiedono strategie di intervento personalizzate.

La mappatura genetica dell’obesità

Lo studio, basato su un’analisi genomica di oltre due milioni di individui, ha preso in considerazione quattro parametri chiave: indice di massa corporea, circonferenza della vita, rapporto vita-fianchi e circonferenza dei fianchi. In questo modo, sono state identificate 743 regioni del genoma associate all’obesità, 86 delle quali mai documentate prima.

L’impiego di algoritmi di machine learning ha permesso di raggruppare i dati in undici cluster distinti, ognuno legato a biomarcatori e tratti fisiologici specifici. Questo rappresenta un passo avanti decisivo rispetto alla classificazione tradizionale basata esclusivamente su un indice di massa corporea superiore a 30.

Metabolismo e sistema immunitario come fattori chiave

Le tipologie individuate mostrano legami diversi con i processi metabolici fondamentali. Alcuni sottotipi sono associati al metabolismo dell’insulina, altri alla regolazione del sistema immunitario, altri ancora alla gestione dei lipidi. Questo spiega perché persone con lo stesso indice di massa corporea possano manifestare complicanze del tutto differenti.

Laura Gray, dell’Università di Sheffield, evidenzia come questa nuova visione apra la strada a cure mirate e preventive, più efficaci rispetto agli approcci standardizzati.

I limiti dello studio e le prossime sfide

Nonostante il potenziale della scoperta, lo studio - pubblicato su medRxiv e non ancora sottoposto a revisione paritaria - presenta limiti rilevanti. Il campione, pur includendo individui di origini diverse, è dominato da persone di discendenza europea, riducendo la validità dei risultati per altre popolazioni.

Gli autori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per confermare il ruolo dei geni individuati e approfondirne l’impatto sui meccanismi metabolici.

Se confermati, i risultati potrebbero aprire la strada a terapie su misura basate sul profilo genetico del paziente, ottimizzando l’efficacia dei trattamenti e riducendo gli effetti collaterali. Un approccio che trasformerebbe la gestione dell’obesità, avvicinando la medicina alla vera precisione terapeutica.

Fonte dell'articolo: www.galileonet.it

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