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Un motore minuscolo più caldo del Sole sfida la fisica

Un motore più caldo del nucleo solare apre nuove frontiere per la termodinamica e il calcolo del ripiegamento delle proteine.

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Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 10/10/2025 alle 08:20
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a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 10/10/2025 alle 08:20

La notizia in un minuto

  • Ricercatori del King's College hanno creato un motore microscopico che raggiunge temperature superiori al nucleo solare, rivelando comportamenti fisici controintuitivi dove le leggi classiche della termodinamica vacillano
  • Il sistema può comportarsi in modo opposto alle aspettative: quando esposto a temperature elevate a volte si raffredda invece di riscaldarsi, aprendo nuove frontiere nella comprensione della fisica microscopica
  • La tecnologia potrebbe rivoluzionare lo studio del ripiegamento delle proteine attraverso computer analogici più efficienti energeticamente rispetto ai metodi digitali tradizionali come AlphaFold

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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Nel cuore dei laboratori del King's College di Londra, un team di ricercatori è riuscito a creare un motore microscopico che raggiunge temperature superiori a quelle del nucleo solare, aprendo una finestra completamente nuova sulla comprensione delle leggi fondamentali della termodinamica. Questo straordinario risultato non rappresenta solo un record tecnologico, ma potrebbe rivoluzionare il modo in cui studiamo i processi biologici più complessi, dal ripiegamento delle proteine alle dinamiche molecolari che governano la vita stessa. La ricerca, pubblicata su Physical Review Letters, dimostra come la miniaturizzazione estrema possa rivelare comportamenti fisici completamente inaspettati e controintuitivi.

Quando la fisica sfida le proprie regole

Il cuore di questo esperimento rivoluzionario è una particella microscopica di silice sospesa nel vuoto attraverso campi elettrici, utilizzando una tecnologia nota come trappola di Paul. Gli scienziati sono riusciti ad aumentare esponenzialmente la temperatura della particella intrappolata applicando una tensione variabile a uno degli elettrodi che la mantengono in levitazione. Il risultato ha sorpreso gli stessi ricercatori: a queste scale infinitesimali, le leggi classiche della termodinamica iniziano a vacillare.

Quello che rende questo esperimento davvero straordinario è la scoperta che il sistema può comportarsi in modo opposto alle aspettative. Quando esposto a temperature più elevate, il motore microscopico a volte si raffredda invece di riscaldarsi, un fenomeno dovuto alle fluttuazioni termiche casuali dell'ambiente circostante che diventano predominanti solo a livello microscopico.

Dalle macchine a vapore alle proteine: un salto evolutivo

Molly Message, dottoranda presso il Dipartimento di Fisica del King's College e prima autrice dello studio, spiega come questo lavoro si inserisca in una tradizione scientifica secolare: "I motori e i tipi di trasferimento energetico che avvengono al loro interno sono un microcosmo dell'universo più ampio". Proprio come lo studio della macchina a vapore portò alla nascita della termodinamica, questa ricerca potrebbe aprire nuovi capitoli nella nostra comprensione dei processi fondamentali che governano la natura.

Comprendere la termodinamica a questo livello controintuitivo ci permetterà di progettare motori migliori per il futuro

L'aspetto più promettente di questa tecnologia risiede nelle sue potenziali applicazioni per comprendere il ripiegamento delle proteine, un processo che ha valso il Premio Nobel per la Chimica nel 2024. Il team britannico propone di utilizzare il loro sistema come un computer analogico, una forma di calcolo che simula fisicamente i processi che si vogliono studiare, una tecnologia che affonda le radici nell'antica Grecia.

Una nuova frontiera computazionale

Il Dr. Jonathan Pritchett, ricercatore post-dottorato presso il King's College, sottolinea l'importanza pratica di questo approccio: "Le proteine sono i motori che alimentano la maggiparte dei processi importanti nel nostro corpo, quindi comprendere la loro meccanica è un passo fondamentale per capire le malattie e come trattarle". Il vantaggio rispetto ai modelli digitali convenzionali come AlphaFold risiede nella semplicità: mentre le proteine si ripiegano nell'arco di millisecondi, gli atomi che le compongono si muovono in nanosecondi.

Questa divergenza temporale rende estremamente difficile per i computer tradizionali modellare accuratamente questi processi. Il nuovo metodo proposto dal team londinese aggira completamente questo problema osservando semplicemente il movimento della microparticella e sviluppando equazioni basate su queste osservazioni. Inoltre, questo approccio potrebbe risultare più sostenibile dal punto di vista energetico rispetto ai metodi che si basano su computer digitali ad alte prestazioni.

Verso una nuova comprensione dell'universo microscopico

L'esperimento rappresenta il primo tentativo di raggiungere temperature così estreme su scala microscopica, rivelando comportamenti che sfidano la nostra comprensione consolidata della fisica. Come sottolinea Message, "padroneggiare la termodinamica a questo livello controintuitivo ci permetterà di progettare motori migliori in futuro e condurre esperimenti che mettono alla prova la nostra comprensione della natura".

Questa ricerca apre prospettive affascinanti per il futuro della scienza e della tecnologia. Dal punto di vista teorico, offre nuovi strumenti per esplorare i confini tra il mondo classico e quello quantistico. Dal punto di vista pratico, potrebbe rivoluzionare il modo in cui studiamo e comprendiamo i processi biologici fondamentali, con implicazioni dirette per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie mediche.

Fonte dell'articolo: phys.org

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