Nuove scoperte sui buchi neri e le stelle di neutroni

Gli astrofisici hanno fatto una nuova scoperta, infatti affermano di aver effettuato le prime rilevazioni sulla fusione tra stelle di neutroni e buchi neri. 

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a cura di Imma Antonella Marzovilli

Gli astrofisici hanno fatto una nuova scoperta, infatti affermano di aver effettuato le prime rilevazioni sulle  onde d'urto prodotte dalla fusione tra stelle di neutroni e buchi neri.

I buchi neri sono punti nello spazio con campi gravitazionali così intensi che nemmeno la luce può sfuggire. Si formano quando una stella muore e collassa su se stessa. Le stelle di neutroni, invece, si formano in modo simile. Cioè esse sono i resti collassati, ed estremamente densi, di stelle morte e sono per lo più composti da neutroni ammassati. Susan Scott, astrofisica dell'Australian National University e coautrice del nuovo studio, ha affermato che gli astrofisici stanno compiendo ripetute misurazioni e ricerche per comprendere come queste stelle siano state attratte dai buchi neri così tanto da fondersi con essi. Le nuove scoperte sono pubblicate oggi su Astrophysical Journal Letters e potete leggerle a questo link.

I ricercatori hanno rilevato due diversi segnali nel gennaio del 2020, appurando che erano distanti rispettivamente novecento milioni e un miliardo di anni luce dalla terra. Gli scienziati hanno a disposizione una tecnologia sempre più sofisticata che, a oggi, conta diverse basi nel mondo. Uno dei rivelatori più importanti è Virgo, dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), che si trova in Italia, a Cascina, in provincia di Pisa. L'altro è, invece, Advanced Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano a Livingston in Luisiana.

Come riporta l'ANSA, Giovanni Losurdo, coordinatore internazionale di Virgo e ricercatore dell'Infn si è espresso in merito a questa nuova scoperta, dichiarando che "Ligo e Virgo continuano a svelare eventi catastrofici mai osservati finora, contribuendo a far luce su un paesaggio cosmico finora inesplorato. Ora stiamo aggiornando i rivelatori con l'obiettivo di guardare ancora più lontano nel cosmo, per una comprensione più profonda dell'universo in cui viviamo".

Sulla base dei due recenti rilevamenti, il team di ricerca stima che una di queste fusioni buco nero-stella di neutroni avvenga circa una volta al mese entro un miliardo di anni luce dalla Terra.