Nel panorama complesso delle neoplasie pediatriche rare, i tumori maligni delle guaine dei nervi periferici (MPNST) rappresentano una delle sfide più difficili per clinici e ricercatori. Colpiscono soprattutto adolescenti e giovani adulti, con una crescita rapida e una forte tendenza a metastatizzare. La resistenza alle terapie convenzionali e l’assenza di trattamenti mirati hanno reso urgente l’individuazione di nuove strategie terapeutiche.
La scoperta di una vulnerabilità metabolica
Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Iowa ha individuato un possibile punto debole di questi tumori aggressivi. Lo studio, coordinato da Eric Taylor e Rebecca Dodd, ha utilizzato tecniche avanzate di editing genetico per ricreare fedelmente le mutazioni presenti nei pazienti e mappare con precisione i percorsi metabolici che alimentano la crescita tumorale.
I risultati, pubblicati su Science Advances, mostrano che le cellule neoplastiche dipendono in modo critico dalla via del pentoso fosfato, che consente loro di metabolizzare gli zuccheri e produrre molecole antiossidanti per contrastare lo stress ossidativo.
Un nuovo bersaglio terapeutico
Il dato più incoraggiante riguarda la possibilità di sfruttare questa dipendenza a fini terapeutici. Bloccando la via del pentoso fosfato, i tumori rallentano la crescita e diventano più vulnerabili alla chemioterapia tradizionale.
“È la prima volta che questo percorso viene associato alla progressione dei tumori MPNST, rendendolo un bersaglio terapeutico del tutto nuovo”, spiega Rebecca Dodd. Le implicazioni potrebbero essere cruciali, considerando che la metastatizzazione è la principale causa di morte nei pazienti con questa malattia.
Un approccio collaborativo alla ricerca
Il progetto è frutto di una collaborazione multidisciplinare che ha coinvolto anche la Washington University School of Medicine, il MD Anderson Cancer Center e l’Università di Toronto. Il lavoro, guidato dal dottorando Gavin McGivney, oggi ricercatore post-doc a Chicago, ha combinato competenze di biologia del cancro e fisiologia metabolica.
Il sostegno finanziario è arrivato da istituzioni come la Children’s Tumor Foundation, i National Institutes of Health e l’American Cancer Society, a conferma della rilevanza strategica della ricerca su tumori pediatrici rari, spesso trascurati ma particolarmente severi.
L’individuazione di questa fragilità metabolica segna un passo importante verso nuove terapie. L’idea di combinare inibitori della via del pentoso fosfato con trattamenti convenzionali potrebbe tradursi in protocolli più efficaci. Per pazienti e famiglie, la ricerca apre finalmente uno spiraglio di speranza su esiti clinici e qualità di vita migliori.