Vecchi antibiotici nuovamente efficaci grazie ai nanocluster d'oro

Un nuovo studio potrebbe aver scoperto un modo per rinvigorire i vecchi antibiotici. Gli scienziati hanno avvolto nanoparticelle d'oro in molecole che cercano batteri e interrompono le loro membrane cellulari, consentendo ai farmaci esistenti di ucciderli più facilmente.

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a cura di Alessandro Crea

La resistenza ai farmaci è un problema crescente nelle infezioni batteriche, ma un nuovo studio potrebbe aver scoperto un modo per rinvigorire i vecchi antibiotici. Gli scienziati hanno avvolto nanoparticelle d'oro in molecole che cercano batteri e interrompono le loro membrane cellulari, consentendo ai farmaci esistenti di ucciderli più facilmente.

È un perfetto esempio di evoluzione in azione: l'uso di antibiotici sottopone i batteri a pressioni ambientali che significano che solo i più duri sopravvivono. Alla fine, i geni di resistenza si diffondono così ampiamente che il farmaco non ha più alcun effetto su quella specie. Questo ci costringe a usare altre droghe, e il modello si ripete. Ora, con la nostra ultima linea di difesa che inizia a fallire e le previsioni di milioni di morti all'anno entro il 2050, sembra che stiamo perdendo quella corsa agli armamenti.

Insieme allo sviluppo di nuovi antibiotici, gli scienziati stanno cercando di trovare modi per far funzionare di nuovo quelli vecchi. Ciò include la modifica dei farmaci, l'abbinamento con altri antibiotici o probiotici o l'uso di peptidi per indebolire prima gli insetti. La nuova scoperta funziona un po' come quest'ultimo metodo. I ricercatori dell'Università di Leeds, della Southern University of Science and Technology e della Fudan University hanno creato una nuova arma antibatterica da alcuni pezzi consolidati. Il nucleo è un nanocluster di circa 25 atomi d'oro, che è stato a lungo studiato per le sue proprietà antimicrobiche.

I nanocluster d'oro sono stati confezionati all'interno di un involucro molecolare che li ha aiutati a raggiungere i batteri senza danneggiare le cellule ospiti. Questo involucro era composto da due leganti: il primo ha una carica positiva che è attratta dalla carica negativa dei batteri, mentre il secondo è quello che è noto come gruppo zwitterionico, che contiene sia cariche positive che negative. Poiché questi si trovano anche nelle membrane delle cellule dei mammiferi, questo aiuta ad ignorare l'ospite. Una volta che ha svolto il suo lavoro è, così ignorato riesce a passare attraverso i reni e a fuoriuscire dal corpo attraverso l'urina.

Il team ha sperimentato la tecnica nei topi su un comune superbatterio acquisito in ospedale chiamato Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina (MRSE). Hanno trattato i batteri con tre antibiotici di tre diverse classi, con e senza i nanocluster d'oro. Si è notato che gli antibiotici accoppiati con l'oro hanno funzionato molto meglio ed è bastato usare solo un 128° di MRSE per ottenere lo stesso effetto. La tecnica potrebbe aiutare a guadagnare un po' di tempo per poter sviluppare nuovi antibiotici, dando nuova vita a quelli vecchi.