L'evento Apple di ieri ha avuto un protagonista indiscusso: l'iPhone Air. Sostituendo la variante "Plus" nella lineup del 2025, questo nuovo modello mira a replicare il successo del MacBook Air nel mondo degli smartphone, offrendo un design incredibilmente sottile e una sensazione premium al tatto. Con uno spessore di appena 5,6 mm e un peso di 165 grammi, è innegabilmente un capolavoro di ingegneria.
Tuttavia, un'analisi più approfondita delle sue caratteristiche e del suo posizionamento sul mercato rivela una serie di compromessi che ogni potenziale acquirente dovrebbe attentamente considerare. La filosofia del "less is more" applicata da Apple questa volta potrebbe aver sacrificato troppo in nome dello stile. Ecco cinque motivi per cui l'iPhone Air potrebbe non essere l'acquisto giusto.
1. Un'incognita costosa
La prima cosa che si nota dell'iPhone Air è la sua estrema sottigliezza. Se da un lato questo lo rende elegante e comodo da maneggiare, dall'altro solleva seri interrogativi sulla sua robustezza. Apple ha sottolineato l'uso di un corpo in titanio e di un vetro Ceramic Shield 2 sulla parte anteriore e posteriore, promettendo una maggiore resistenza a graffi e crepe. Nonostante questi materiali pregiati, la fisica impone dei limiti. Uno spessore di soli 5,6 mm rende il dispositivo intrinsecamente più vulnerabile alla flessione.
I veterani del mondo Apple ricorderanno il fenomeno del "Bendgate" che afflisse l'iPhone 6 Plus, e sebbene la tecnologia dei materiali sia progredita, il rischio che il telefono si pieghi se tenuto in una tasca posteriore o sottoposto a pressione accidentale non può essere ignorato. Per un dispositivo con un prezzo di partenza che si avvicina a quello dei modelli Pro, l'idea di doverlo trattare con estrema delicatezza potrebbe essere un deterrente significativo per l'utente medio, che preferirebbe un telefono più robusto a uno esteticamente perfetto ma fragile.
2. Un solo occhio non basta più
In un'epoca in cui anche gli smartphone di fascia media offrono configurazioni a due o tre fotocamere, la scelta di Apple di dotare l'iPhone Air di un singolo sensore posteriore da 48MP appare anacronistica, specialmente per un dispositivo premium. Sebbene l'azienda prometta meraviglie grazie al suo sistema "Fusion Camera", in grado di simulare diverse lunghezze focali e offrire una modalità ritratto di alta qualità, la realtà è che mancano componenti hardware fondamentali.
L'assenza di un obiettivo ultra-grandangolare impedisce di catturare scene ampie o scattare foto di gruppo in spazi ristretti. Allo stesso modo, la mancanza di un teleobiettivo dedicato significa che qualsiasi zoom oltre il 2x digitale sarà una perdita di qualità. È un compromesso difficile da accettare quando l'iPhone 17 standard, a un prezzo inferiore, offre un obiettivo ultra-grandangolare, e l'iPhone 17 Pro, con un piccolo sovrapprezzo, include un sistema a tre fotocamere completo. Chiunque consideri la fotografia una parte importante dell'esperienza smartphone si troverà di fronte a una limitazione hardware insormontabile.
3. La vittima principale della dieta
Un design più sottile significa inevitabilmente una batteria più piccola. L'iPhone Air monta una batteria da circa 3.100 mAh, inferiore persino a quella del suo diretto concorrente, il Samsung Galaxy S25 Edge. Apple dichiara un'autonomia "per tutto il giorno", quantificata in circa 27 ore di riproduzione video. Sebbene questo dato possa sembrare sufficiente, impallidisce se confrontato con il resto della gamma: l'iPhone 17 è certificato per 30 ore, il 17 Pro per 33 e il 17 Pro Max raggiunge le 39 ore.
In pratica, si paga un prezzo da Pro per ottenere l'autonomia più bassa della nuova generazione. Il fatto che Apple abbia lanciato un MagSafe Battery Pack specifico per questo modello è quasi un'ammissione implicita: per gli utenti più intensi, una ricarica a metà giornata potrebbe diventare una necessità. Per chiunque l'affidabilità della batteria sia una priorità, l'iPhone Air rappresenta un passo indietro.
4. Compromessi tecnici sotto il cofano
Oltre ai sacrifici più evidenti, l'iPhone Air nasconde altre limitazioni tecniche. In primo luogo, il dispositivo abbandona completamente lo slot per la SIM fisica, adottando esclusivamente lo standard eSIM su scala globale. Sebbene il futuro sia digitale, per molti utenti la flessibilità di una SIM fisica è ancora un vantaggio.
Ancora più deludente è la porta USB-C, limitata alla velocità dello standard USB 2.0, una tecnologia risalente all'anno 2000. Con uno storage di partenza di 256GB, trasferire grandi file o eseguire un backup completo via cavo può richiedere oltre un'ora, contro i pochi minuti necessari con una porta USB 3. A questo si aggiunge un chip A19 Pro con un core grafico (GPU) in meno rispetto al modello 17 Pro e l'assenza del supporto alle reti 5G mmWave più veloci. Sono piccoli tagli che, sommati, diminuiscono il valore complessivo del dispositivo.
5. Il Prezzo: troppo alto per ciò che offre
Il punto finale, che riassume tutti i precedenti, è il rapporto qualità-prezzo. L'iPhone Air viene lanciato a un prezzo paragonabile a quello dell'iPhone 16 Pro dell'anno precedente. A questa cifra, i consumatori si aspettano un'esperienza senza compromessi. Invece, con l'iPhone Air si paga un premium per un'unica caratteristica: la sottigliezza.
In cambio, si rinuncia a un sistema di fotocamere versatile, a un'autonomia superiore, a una maggiore durabilità percepita e a specifiche tecniche all'avanguardia. Per meno soldi, si può acquistare un iPhone 17 con una fotocamera in più e una batteria migliore. Con poco di più, si accede all'ecosistema completo dell'iPhone 17 Pro.
L'iPhone Air si posiziona quindi come un prodotto di lusso, un "fashion statement" che privilegia la forma sulla funzione. È un telefono indubbiamente bellissimo, ma per la stragrande maggioranza degli utenti, i modelli fratelli offrono un pacchetto molto più equilibrato, funzionale e, in definitiva, più intelligente.